Come puntare la parabola usando lo smartphone

app per puntare la parabolaHo acquistato da poco uno smartphone Huawei Y6ii e, tra tutte le app che sto installando, me ne era venuta in mente una che avevate presentato su un numero di EuroSat del passato e da usare per puntare la parabola. Con questa app, grazie alla fotocamera puntata verso l’orizzonte, si poteva vedere sullo schermo l’arco della fascia di Clarke con i cerchietti di tutti i satelliti ricevibili in quel punto. Sono andato alla ricerca su Google Play e ho trovato sia “Satellite pointer” sia “Antenna parabolica puntatore”. Le ho installate, ho abilitato il GPS dal menu e calibrato la bussola dello smartphone disegnando con lo stesso degli “otto” in aria. Nonostante questo, se punto la fotocamera non mi appare l’arco di Clarke. Inoltre, sia l’azimuth che l’elevazione sono sempre a zero gradi. La app Satellite Pointer mi rileva l’azimuth ma non l’elevazione. Dopo aver smanettato e fatto ricerche su internet, sembra che il mancato funzionamento sia dovuto all’assenza del giroscopio nel mio smartphone. Me lo confermate? Se è così, esiste qualche altra app per poter vedere la fascia di Clarke con questi tipi di smartphone oppure devo rinunciarci?

Alessio P.

 

Gli smartphone sono dotati di moduli e sensori come il GPS, il magnetometro, l’accelerometro e il giroscopio che permettono di attivare determinate funzionalità e migliorare le prestazioni di alcune app come quelle per il puntamento della parabola satellitare.

Il modulo GPS permette allo smartphone di ricevere i dati inviati dai satelliti di posizionamento (GPS, Glonass, Galileo), di calcolare la sua posizione geografica con la massima precisione e fornire l’aiuto necessario al puntamento dell’antenna (dati di elevazione, azimuth, diametro minimo, ecc.).

Il magnetometro (chiamato anche bussola digitale) misura l’intensità, la direzione e il segno dei campi magnetici generati dal nostro pianeta (campo geomagnetico), da una semplice calamita, da un apparecchio elettrico o elettronico che si trovano vicino allo smartphone. È utile per calcolare l’azimuth della parabola o, in modo molto approssimativo, la direzione verso la quale bisogna puntare il braccio di supporto dell’LNB.

L’accelerometro è un sensore in grado di rilevare e misurare l’accelerazione subita dallo smartphone lungo una (X), due (Y) o tre (Z) direzioni. I modelli entry-level adottano accelerometri a uno o due assi per consentire unicamente l’adattamento dello schermo e della fotocamera alla modalità portrait (verticale) o landscape (orizzontale).

Il giroscopio, di norma presente solo sui modelli di fascia medio-alta e alta, viene infine utilizzato per rilevare i movimenti dello smartphone sui tre assi X, Y e Z (spazio euclideo tridimensionale), sfruttando i dati forniti dall’accelerometro per calcolare con maggiore precisione il posizionamento nello spazio mediante la posizione angolare del suo punto di riferimento (secondo 1, 2 o 3 assi) rispetto al riferimento di Galileo. Questo sensore è fondamentale per visualizzare, in alcune app come Satellite Pointer, la posizione dei satelliti lungo la fascia di Clarke.

Ciò premesso, considerato che il suo smartphone Huawei Y6ii è dotato di GPS, accelerometro e magnetometro ma non di giroscopio, non potrà purtroppo calcolare la sua posizione nello spazio per visualizzare con la realtà virtuale aumentata (AR – Augmented Reality) la posizione dei satelliti lungo la fascia di Clarke.

Esistono comunque numerose applicazioni, scaricabili gratuitamente oppure a pagamento sugli store di Google e Apple, che aiutano a puntare correttamente la parabola anche senza richiedere obbligatoriamente la presenza del giroscopio e senza il supporto esclusivo (sicuramente molto appariscente ma non sempre indispensabile) della “augmented reality”.

Tra queste segnaliamo Satellite Finder, Installation Parabole di SES Astra (per Android e iOS), SatFinder, SatCatcher, Dish Align, Eutelsat satellite finder (Android e iOS) e Dishpointer satellite finder Pro.

La maggior parte delle applicazioni che abbiamo segnalato offrono, più o meno, gli stessi strumenti e opzioni ma si differenziano per alcune particolarità. Dal momento che è difficile fare una valutazione semplicemente leggendo la presentazione su Google Play o App Store, consigliamo di scaricare tutte le versioni gratuite e LITE di quelle a pagamento e di provarle, evitando però quelle non più aggiornate di recente perché, probabilmente, ormai abbandonate dallo sviluppatore.

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