Enigma – Quando il decoder SAT girò pagina

Giugno 2011
Soltanto pochi anni fa era difficile immaginare il fenomeno Enigma: la Nokia non bissò il lusinghiero successo del Mediamaster 9500, il primo ricevitore ad avere una qualche attinenza con i moderni decoder Linux-embedded, e questo portò a ritenere molti osservatori che la strada intrapresa dall’azienda finlandese non fosse quella giusta. A ben vedere i punti di contatto tra il vecchio Nokia 9500 e i ricevitori Enigma sono parecchi, a partire dall’impegno profuso dalla comunità Internet: il lavoro del celebre Dr.Overflown, che creò forse la prima versione di firmware alternativo, tenne alta l’attenzione per anni, periodo in cui si svilupparono decine di utilities a supporto delle versioni rilasciate con una costanza incredibile, ed ora ereditata dai gruppi di sviluppo che progettano le immagini per i ricevitori Enigma.
Questa spinta innovativa non vincolata ad alcun interesse commerciale che rischiava di venire dispersa a causa dei pochi modelli di ricevitori disponibili e che all’epoca potevano allettare soltanto un certo tipo di utenza, venne opportunamente incanalata nel corso degli anni nel progetto Enigma di Dream Multimedia, ovvero lo studio di un sistema operativo basato su Linux per la gestione del ricevitore. Il concetto posto alla base di Enigma essenzialmente è lo stesso di un qualunque altro progetto “open-source”, termine che in informatica indica un software i cui autori ne favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Il nucleo del sistema viene costantemente aggiornato da DreamMultimedia, e nonostante sia dichiaratamente aperto non può essere modificato da altri, mentre lo sviluppo di tutta la parte del software relativo agli strati più esterni è demandata a gruppi di lavoro esterni. Infatti il firmware distribuito con i decoder DreamBox è soltanto la versione base, assolutamente meno accattivante e performante delle versioni alternative, sfornate dai gruppi di sviluppo in Internet.
Grazie a questo metodo di lavoro i ricevitori Enigma, in particolare i “cloni”, possono usufruire di librerie software e utilities pre-esistenti, sgravando il produttore dall’impegnativo e costoso sviluppo del firmware.

Dream Multimedia DM8000
Bello esteticamente e con una dotazione hardware da fare invidia a un personal computer ecco il modello di punta della Dream: il DM8000. Tutto ciò che si può desiderare da un ricevitore probabilmente è presente in questo apparecchio che ha avuto e sta avendo, un ottimo successo di vendite, nonostante la sua diffusione sul mercato venga limitata dal prezzo elevato. Ma una delle peculiarità del produttore tedesco è anche di mantenere un prezzo elevato dei propri prodotti, giustificato dall’elevato standard qualitativo e dalle dotazioni di serie sopra la media. La nascita del ricevitore DM8000 è stata travagliata: presentato al pubblico durante le più importanti fiere quasi due anni prima della sua effettiva commercializzazione, l’apparecchio ha immediatamente generato un’enorme aspettativa nell’ambiente dei fans, impazienti di avere tra le mani un tale concentrato di tecnologia. L’attesa non è stata vana e il decoder DM8000, rilasciato all’inizio soltanto agli utenti certificati, ha mantenuto le aspettative: robusta costruzione meccanica, progetto hardware impeccabile e, soprattutto, un numero elevato di versioni firmware alternative che, come sappiamo, sono quelle che decretano il successo di un ricevitore Enigma. SifTeam, Blackhole, EDG-Nemesis, Open-Pli, DreamElite, Gemini sono solo alcuni nomi dei gruppi di sviluppo che si sono cimentati con il DM8000, permettendo all’utente finale di testare diverse versioni sino a trovare la preferita, ringraziando la facilità d’installazione delle immagini grazie alla connesione di rete. Il ricevitore DM8000, grazie alla sua espandibilità, offre prestazioni superiori, anche quando è utilizzato come stazione multimediale e dotato di hard-disk: registrazioni multiple e compatibilità con i formati audio/video più diffusi permettono l‘uso di librerie di film pre-esistenti, grazie anche alla connessione in rete del proprio computer. Un apparecchio destinato a “spadroneggiare” ancora per molto tempo.

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