Estendiamo l’impianto TV senza limiti

Edifici particolari ed esigenze speciali richiedono spesso soluzioni non preconfezionate ma studiate ad hoc nella fase di installazione. In questo sono specialisti gli installatori di professione che conoscono nelle loro peculiarità tutti i componenti e riescono a realizzare anche modifiche estreme perfettamente funzionanti.
Allestendo un impianto di distribuzione TV vi sono, infatti, diverse occasioni nelle quali è necessario innanzitutto ripartire i segnali, ossia collegare una “sorgente” a più destinazioni. Basti pensare a quei casi in cui i segnali forniti da un’antenna terrestre debbano essere collegati, con cavi diversi a differenti prese o a “linee” di distruzione (più cavi diretti a direzioni diverse).

In applicazioni più specifiche ed evolute può essere necessario trasferire i segnali SAT ricevuti da un LNB verso più “sistemi” di distribuzione (diversi tipi di centralini o processori di segnale), ad esempio utilizzando una stessa antenna parabolica per servire due impianti di tipo diverso.
Il componente a cui si ricorre in questi casi è il divisore di potenza, chiamato comunemente splitter.

Dividere la potenza
Il divisore, o splitter, ha il compito di suddividere la potenza di un segnale in due o più parti. E’ impiegato quando è necessario applicare lo stesso segnale a più dispositivi (o apparecchi) mantenendo l’impedenza costante. Ad esempio, se si deve portare il segnale dall’uscita di un LNB a più moduli di un terminale di testa privo di auto-demiscelazione.
I divisori più comuni sono a due uscite. Un segnale applicato a questo divisore viene ripartito sulle uscite con un’attenuazione di circa 3 o 4 dB.

Una caratteristica importante del divisore è la “separazione tra le uscite” identificabile anche con i termini “disaccoppiamento” o “isolamento”. Tale separazione deve essere, secondo le norme, maggiore di 22 dB (1,5 dB ottava) nella gamma della 1ª IF satellite.
Esistono divisori passivi e attivi a due, quattro o più uscite. Quelli attivi permettono di recuperare la perdita che i segnali subiscono per effetto della divisione ma richiedono una tensione di alimentazione esterna.
L’impiego di divisori introduce sempre perdite che aumentano proporzionalmente al numero di uscite disponibili.
Gli impieghi più comuni dei divisori sono:
– all’ingresso di un centralino modulare per suddividere il segnale sui vari moduli;
– all’uscita del centralino per suddividere i segnali su più linee di discesa o colonne;
– in un punto della rete di distribuzione mono-cavo per suddividere il segnale su più prese.
 
Applicazioni mono-cavo
I divisori sono utilizzabili in tutti i tipi di linee mono-cavo. Si possono considerare mono-cavo le linee che impiegano un solo cavo per tutti i segnali da distribuire: la linea di discesa, la linea di utente sono linee mono-cavo. Una linea di discesa può essere ripartita su due linee di discesa (dette in gergo “colonne” o “dorsali”) con una perdita minima di circa 3/4 dB utilizzando un semplice divisore passivo a due uscite. Un esempio di questa configurazione è riportato nella figura 4 (consulta l’articolo in formato pdf). Osservando la figura si può notare come la rete di distribuzione venga praticamente raddoppiata. Nella stessa figura si può, invece, notare in testa al centralino la presenza di uno splitter a quattro uscite allo scopo di ripartire i segnali forniti dall’LNB verso quattro moduli di trattamento dei segnali.

Un altro esempio di applicazione molto frequente è quello che vede un divisore a due uscite inserito nella linea mono-cavo di utente. Lo scopo di questa configurazione è di permettere il collegamento di due prese alla stessa linea in arrivo dal derivatore di colonna. Così facendo si ottiene una divisione equilibrata della potenza su tutta la gamma di frequenze mantenendo l’impedenza costante. Nella figura 5 è illustrato lo schema di inserzione del divisore sul circuito di utente.

Applicazioni multi-cavo
In commercio troviamo anche divisori multipli (più splitter in un unico contenitore). Questi dispositivi vengono impiegati negli impianti SAT multi-cavo in due possibili configurazioni: a monte o a valle del centralino. A monte il divisore multiplo ripartisce i segnali provenienti da un LNB a quattro uscite verso due centralini diversi oppure verso più moduli di uno stesso centralino. A valle del centralino, il divisore multiplo ripartisce i segnali verso due o più linee di discesa multi-cavo. Nella figura 6 è possibile vedere una configurazione dove viene utilizzato un divisore multiplo per fornire i segnali a due tipi diversi di centralini, come avviene spesso negli impianti destinati a alberghi o comunità.

Dove è presente un impianto multi-cavo per servire tre colonne si inserisce solitamente un divisore passivo, collocato all’uscita del centralino. Questo componente introduce un’attenuazione di circa 8 dB, pertanto il livello di uscita del centralino deve essere di ben 8 dB superiore a quello richiesto da ogni singola colonna. Nel caso di colonne poco estese questo può non costituire un problema mentre questa differenza si fa sentire in discese più lunghe perché ne limita, di fatto, l’estensione.
Si potrebbe pensare che 8 dB siano recuperabili con un centralino provvisto di maggior potenza di amplificazione ma ciò non tiene conto che il livello di uscita di un centralino non è così semplice da aumentare in quanto sarebbero necessari veri e propri finali di potenza: per ogni 3 dB in più, la potenza deve essere infatti raddoppiata.

La buona tecnica insegna che nelle grandi reti di distribuzione è meglio recuperare 8 dB ottimizzando i componenti passivi della rete che non introducendo nuovi amplificatori.
In alternativa si può adottare un’altra configurazione che utilizza un centralino per ogni colonna. Anche se questa soluzione sembra la più dispendiosa, in realtà offre alcuni vantaggi importanti. Il primo riguarda un maggiore grado di continuità di servizio perché in caso di guasto del centralino non è tutto il condominio a rimanere senza segnali TV ma solo gli utenti collegati a una colonna.
Sotto il profilo tecnico ogni centralino vede una colonna sola senza le attenuazioni che nel caso precedente venivano introdotte dal divisore di testa e dai cavi. Ciò significa che ogni centralino opera con un livello di uscita più basso e quindi con meno potenza.

La divisione dei segnali viene fatta in testa, tra le antenne e i centralini. Questa divisione se realizzata con divisori passivi introduce un’attenuazione di circa 8 dB facilmente recuperabile con eventuali preamplificatori d’antenna a basso rumore, mentre se effettuata con divisori attivi non richiede amplificatori aggiuntivi. In questo caso si ripartiscono i segnali forniti dall’LNB verso più centralini SAT.
Considerando che normalmente il segnale fornito da un LNB è compreso tra 75 e 80 dBµV, anche introducendo uno splitter con attenuazione di 8 dB si ottiene ancora un livello sufficiente. Tuttavia, si possono anche impiegare divisori attivi con cui recuperare la perdita e garantire a ogni uscita un’attenuazione più contenuta. Questi splitter sono in grado di dividere contemporaneamente i segnali forniti alle quattro uscite di un LNB per impianti collettivi. Nella figura 5 sono indicate le due soluzioni, con divisore a valle e a monte del centralino.

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