L’antenna dove la metto?

Febbraio 2008. Per rispondere alle richieste dei numerosi lettori che ci chiedono di indicare quale possa essere la giusta collocazione dell’antenna parabolica, nelle pagine a seguire forniamo le informazioni essenziali per chi ha questa necessità garantendo la corretta ricezione di tutti i satelliti e canali interessati.

Il primo consiglio da dare è di interpellare un installatore professionista preparandogli la strada, ovvero individuando un buon posto per l’installazione affinché possa provvedere al montaggio nel minor tempo possibile.

Da dove arrivano i segnali?
Un aspetto peculiare della ricezione via satellite, tanto da renderla molto diversa dalla ricezione dalla Tv terrestre, riguarda la stazione trasmittente non visibile ad occhio e totalmente priva di precisi riferimenti ambientali (tralicci di trasmissione, torri, montagne o colli) che ci possano aiutare nello stabilire con certezza se nella collocazione desiderata per l’antenna parabolica ci sia la “vista ottica” e di conseguenza i segnali siano ricevibili senza problemi. Sapere dove sono i satelliti e come fare per intercettarli è quindi fondamentale per non sbagliare.

Per cominciare l’antenna deve essere collocata all’esterno e in un luogo che “veda” la parte sud dell’orizzonte osservabile anche a occhio nudo e che sia “baciato dal sole”.
Questo aspetto, spesso sottovalutato dai neofiti, è fondamentale per la ricezione. Lo spiega il fatto che i satelliti sono posizionati in un’orbita geostazionaria perpendicolare all’equatore ed è proprio per questo motivo che dalle nostre latitudini, più a nord dell’equatore, si ricevono le trasmissioni satellitari dalla direzione sud.
Ciò significa che, nel luogo scelto per l’installazione, il primo aspetto da verificare è che l’orizzonte sud sia visibile.
Il modo più semplice per saperlo è osservare dove batte il sole a mezzogiorno.
Se il punto dove vorremmo collocare l’antenna è illuminato direttamente dal sole, stiamo certi che il segnale è ricevibile.

Inoltre, è importante che tra il luogo dell’installazione e i satelliti da ricevere non si frappongano ostacoli come torri, palazzi, alberi, colline o montagne.
Anche un semplice albero, spoglio d’inverno ma folto d’estate, può essere la fonte di un impoverimento dei segnali ricevuti.
Chi abita in condominio in un appartamento esposto a nord e intende montare un’antenna individuale sul balcone non ha alcuna possibilità di ricevere dal satellite, perché i satelliti sono dall’altra parte dell’edificio.
Chi si trova in un appartamento esposto a sud ma si trova di fronte un albero molto alto o altri edifici o comunque altri potenziali ostacoli, sarà obbligato a condurre una verifica preliminare di visibilità del satellite prima di piazzare l’antenna.

Procediamo così
Per verificare la visibilità di un determinato satellite è necessario conoscere la sua direzione di puntamento dell’antenna che corrisponde ad un punto nel cielo individuabile con due coordinate: la direzione sul piano orizzontale (Azimut) e la direzione sul piano verticale (Elevazione).
Per agevolare i lettori abbiamo preparato una tabella con i dati di puntamento, azimut ed elevazione, di alcuni tra i satelliti più importanti dai capoluoghi di provincia italiani.

Con questi dati possiamo procedere a individuare la direzione dalla quale giungono i segnali a terra con l’aiuto di una bussola e di una semplice squadra autocostruita con del cartone, come illustrato nella figura 2.

Per verificare se la direzione del satellite sia libera da ostacoli possiamo realizzare una squadretta di cartone alla quale fissiamo una bolla d’aria. Traguardando con l’occhio il filo della squadretta si possono individuare eventuali ostacoli. La base della squadretta di cartone deve essere di 50 cm e l’altezza H deve essere quella corrispondente all’elevazione del satellite secondo la tabella 2.

La squadretta la si costruisce con un rettangolo di cartone rigido tagliato lungo la diagonale per ottenere un triangolo rettangolo avente una base di 50 cm e un’altezza pari ad un valore corrispondente alla tangente dell’angolo di elevazione (tan _) diviso due. Ad esempio, volendo puntare da Roma (41,9°N – 12,48° E) il satellite Hot Bird a 13° Est dalla tabella 1 si ricava l’angolo di elevazione pari a 41,65°.
Calcolando la tangente di quest’angolo di ottiene 0,89 metri che diviso due diventa 0,445 metri ovvero 44,5 cm.
Ritagliata la squadretta di cartone con queste dimensioni la fissiamo dal lato di 50 cm su una bolla d’aria. Poi, dopo averla posizionata in piano (osservando la bolla d’aria) si traguarda con l’occhio l’ipotenusa del triangolo, cercando di osservare se l’orizzonte è libero.
La direzione orizzontale verso cui puntare questo attrezzo corrisponde al valore di azimut che, dalla tabella 1 per Roma risulta essere di 179,22° Nord. Questa direzione è individuabile con l’aiuto di una bussola.

I satelliti agli estremi Est e Ovest
Sempre con l’aiuto della bussola e di una squadretta di cartone autocostruita possiamo rilevare i limiti dell’arco polare, visibile agli estremi Est e Ovest.
Questa operazione può servire quando si voglia ricevere un satellite che, avendo una posizione molto distante da quella centrale (rispetto al luogo di ricezione), possiede un’elevazione molto bassa tanto da essere influenzata da ostacoli naturali e non.

Ad esempio, se si vuole ricevere il satellite posto a 30° Ovest da Bolzano, è necessario verificare che i profili delle montagne non rappresentino un ostacolo per la ricezione, visto che da tale località l’elevazione del satellite è di soli 23°: valore, questo, molto basso rispetto ai satelliti centrali che sono a circa 36° di elevazione.
Si costruirà, perciò, una squadretta di cartone con una base da 50 cm e un’altezza di 21 cm orientandola con l’aiuto della bussola verso la direzione 230,5° Nord.

Valutiamo gli ostacoli
Per valutare l’influenza di un potenziale ostacolo con un metodo matematico possiamo partire dalla distanza del presunto ostacolo dal luogo dove si desidera istallare l’antenna parabolica e l’altezza dello stesso presunto ostacolo rispetto al piano di installazione, ovvero il piano che coincide con il punto di snodo (il bullone di fissaggio centrale del supporto dell’antenna) attorno al quale l’antenna parabolica si può orientare in senso verticale (figura 3).

Con la bussola determiniamo la direzione di puntamento dell’antenna AZ per individuare gli ostacoli da stimare cercando di valutare la loro altezza H e la loro distanza D rispetto all’antenna. Si calcola l’altezza massima hmax che l’ostacolo può avere senza influenzare la ricezione applicando la formula:

hmax = D.tan(EL)

Se l’altezza dell’ostacolo è superiore all’altezza massima hmax, la ricezione non sarà possibile, diversamente se l’ostacolo ha un’altezza più bassa dell’altezza massima hmax, la ricezione sarà garantita.

Per evitare i calcoli possiamo adottare un metodo tabellare sfruttando la tabella 3, che indica l’angolo di elevazione minimo ammesso in presenza di ostacoli presenti nella direzione di puntamento, in funzione della loro altezza e della loro distanza dall’antenna parabolica.
Se l’angolo di elevazione del satellite da ricevere è più grande di quello trovato nella tabella la ricezione sarà possibile.

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