Motore per parabole STAB HH120

In sintesi
Era il 1988 quando, dalla collaborazione tra Eutelsat e STAB, comparve il sistema di comunicazione DiSEqC1.2, con cui si potevano comandare le motorizzazioni direttamente dal ricevitore.
Da subito l’obiettivo principale della ricerca STAB è stato quello di risolvere le problematiche legate all’installazione del motore e con l’introduzione del sistema USALS questo obiettivo è stato raggiunto.
La linea di rotori della STAB ha raggiunto, negli anni, un’affidabilità e un rapporto prezzo/prestazioni tali da essere universalmente apprezzata da moltissimi utilizzatori. In catalogo troviamo ben tre modelli, diversi essenzialmente per le dimensioni della parabola in grado di muovere.
Degni di nota la manualistica di supporto e la disponibilità di un sito Internet dedicato al sistema USALS, con la guida all’installazione passo-passo, comprensibile anche dall’utente più inesperto.
Come riportato nel link Progetto Internet, i nuovi obiettivi la STAB è inoltre impegnata in un progetto con ESA (European Space Agency) per la realizzazione di un rotore per applicazioni Internet via satellite, a testimonianza della dinamicità dell’azienda italiana.

Dicembre 2009. Fino a dieci anni fa la realizzazione di un impianto motorizzato era riservata a installatori professionisti, e la spesa piuttosto alta quando non proibitiva: la gestione del motore era demandata il più delle volte ad un posizionatore esterno e l’interfacciamento con il proprio ricevitore non era mai semplice.

Poi, con l’avvento dei primi protocolli DiSEqC, la STAB, azienda italiana, introdusse sul mercato i suoi rotori a basso costo per motorizzare parabole di piccolo diametro dando la scossa decisiva a tanti appassionati incerti.

Abbiamo già discusso molte volte sullo spirito che anima l’appassionato del satellite portato a complicarsi la vita con procedure e pratiche d’uso impossibili per la maggior parte dei consumatori.

Pochi, infatti, possono immaginare di divertirsi inventandosi di continuo nuove problematiche ma chi si diverte con il satellite sa che proprio il “divertimento” può stare nella ricerca continua di nuove sfide.

Orizzonti sempre più ampi
L’ampliamento del proprio impianto satellitare tramite la motorizzazione della parabola è un passo quasi obbligatorio per chi è alla ricerca di sempre più nuovi obiettivi da raggiungere, di limiti da superare: nel nostro caso la ricerca di nuovi canali, non per il semplice piacere di “gustarsi” una serata diversa davanti alla Tv, ma per il godimento di poter ricevere segnali che altri non ricevono.

Come già accennato, la motorizzazione della propria parabola fino a pochi anni fa era una pratica abbastanza complessa perché presupponeva, per la fase d’installazione, l’impiego di apparecchiature professionali quali il misuratore di campo, data la bassa potenza di trasmissione dei satelliti.

Il boom delle trasmissioni digitali ha portato, per mero ragionamento economico, ad una maggiore potenza di trasmissione proprio per raggiungere un pubblico sempre più vasto, permettendo l’utilizzo di mezzi sempre più economici per ricevere le trasmissioni via satellite.

La spesa per una motorizzazione di una parabola di piccole o medie dimensioni si è ridotta notevolmente con il passare del tempo, specialmente grazie all’introduzione di rotori semplicissimi da installare anche per chi ha poche conoscenze tecniche, evitando l’intervento di un installatore.

A questa evoluzione ha contribuito in modo determinante la STAB grazie ai suoi rotori per antenne che combinano ad un costo accessibile l’ottima semplicità di installazione, grazie anche alla documentazione completa e ai siti Internet di supporto.

La STAB può inoltre vantare la paternità del sistema di calcolo USALS, un procedimento che basandosi sui comandi DiSEC 1.2, permette di calcolare l’esatto spostamento che la parabola deve effettuare per posizionarsi sul satellite richiesto dal decoder, il tutto conoscendo solamente la posizione geografica dell’antenna.

Il montaggio passo-passo
Abbiamo voluto ripetere, per i nostri lettori, l’installazione di un rotore STAB, per l’esattezza il modello HH120, proprio per certificare la semplicità delle operazioni da svolgere e per chiarire eventuali dubbi che potrebbero sorgere durante il processo.

Supponiamo quindi di partire da un montaggio preesistente senza perciò porci il problema di issare il palo, cablare l’impianto e cose del genere, che esulano dall’obiettivo del nostro test.

Per prima cosa rileviamo i dati indispensabili al puntamento della parabola e cioè latitudine, longitudine ed elevazione dell’antenna (varia a seconda del modello di rotore): a questo punto siamo già in grado di svolgere le prime operazioni.

Fissiamo il rotore al palo di sostegno, lo allineiamo in direzione Sud (indicato nella mappa) e quindi ne regoliamo l’inclinazione, utilizzando la scala graduata, con il valore della nostra latitudine.

A questo punto possiamo stringere tutte le viti di fissaggio e il nostro rotore sarà installato sul palo.
Passiamo ora a fissare la parabola al perno del rotore, facendo attenzione ad allinearlo con l’asse della parabola, aiutandosi con la specifica tacca riportata sul rotore stesso.

Ultima operazione, ma non meno importante, è quella di regolare l’inclinazione della parabola con il valore di elevazione ricavato dal sito.

Tutte le operazioni di cui abbiamo parlato e quelle che andremo a descrivere più avanti sono naturalmente reperibili sia sul sito della STAB sia nel manuale di installazione fornito con il rotore.

A questo punto è necessario procedere alle operazioni di puntamento fine del rotore e all’impostazione del nuovo tipo di impianto sul proprio ricevitore digitale.
La procedura che seguiremo è relativa ai ricevitori compatibili con USALS ma quella per il DiSEqC 1.2 è molto simile e ben spiegata sul manuale in dotazione.

Per prima cosa nel menu apposito dobbiamo inserire i dati relativi alla nostra posizione geografica e quindi impostare come satellite corrente quello più vicino alla propria longitudine.

Appena confermati i dati, l’antenna si muoverà verso la posizione impostata: a questo punto, tipicamente, ci si aiuta con un misuratore di campo per correggere eventuali piccoli errori in fase d’installazione, ruotando tutto il sistema rotore-staffa sino ad ottenere la massima resa.

Se il rotore è di nuova generazione, servendosi di un Sat Finder, come illustrato nel box qui sopra, sarà sufficiente durante la regolazione fine, “ascoltare” il livello del segnale acustico emesso dal rotore sino a ottenere il puntamento ottimale.

Processo lento ma preciso
La parabola è installata: che si utilizzi il DiSEqC oppure l’USALS il grosso del lavoro è stato fatto e difficilmente sarà necessario apportare ritocchi all’impianto.
Se il sistema di pilotaggio è DiSEqC 1.2 allora vi aspetta la fase di associazione delle varie posizioni satellitari alle impostazioni del decoder, altrimenti con USALS sarà proprio il decoder a calcolare automaticamente lo spostamento necessario per posizionarsi su un determinato satellite.

A questo punto il divertimento può iniziare e lo spaziare tra satelliti sino ad ora sconosciuti è un vero sballo, specie se si ricorre per la prima volta ad un sistema motorizzato.
Non aspettavi una grande velocità di spostamento della parabola: per il movimento viene utilizzata la corrente inviata dal ricevitore all’LNB (quindi 13V o 18V a seconda della polarità del canale) proprio per utilizzare il cavo coassiale per tutta la gestione.

Siamo di fronte ad una gamma di dispositivi stabili e affidabili, prodotti da un costruttore che ha saputo ritagliarsi una posizione importante nel mercato mondiale con realizzazioni efficienti, competitivi nel prezzo, progettati e costruiti proprio per l’utenza finale.

Se proprio vogliamo trovare un difetto ai rotori in esame è la capacità di motorizzazione limitata alle sole antenne di piccolo diametro: ma questo non è un handicap, bensì una scelta aziendale.
Considerate le premesse, i costi e la facilità di utilizzo sinceramente non vediamo impedimenti alla motorizzazione della nostra parabola: la soddisfazione è garantita.

DATI TECNICI DICHIARATI
Tabella con i tre modelli HH120, HH100 e HH90 a confronto

Prezzo:
Modello HH120 Euro 104,00   
              Modello HH100 Euro 98,00
              Modello HH90 Euro 64,00

DA SEGNALARE
+ Costo contenuto
+ Robustezza costruttiva
+ Facilità d’uso
+ Supporto tecnico
–  Limitazione a 120 cm di diametro

PER INFORMAZIONI
STAB S.r.l.
www.stab-italia.com
Tel. 39 0532 830739

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