Ricevitore Sat HD QBox HD

In sintesi
Come già anticipato il decoder QBox HD in prova è ancora lontano dall’essere la versione definitiva. Nonostante la dotazione hardware e l’aspetto meccanico siano pressoché quelli finali, il firmware che ne pilota le prestazioni è ancora in fase di sviluppo. La scelta progettuale è stata di utilizzare Enigma2, ma il “porting” di questo firmware su ricevitori HD non è per nulla agevole anche se garantirà lo sviluppo costante di firmware alternativi, punto di forza di questa tipologia di ricevitori. Le difficoltà relative ad Enigma2, unite a quelle generate dalla scelta di un microprocessore diverso da quelli utilizzati dalla concorrenza (leggi DreamBox) a pilotare un hardware di altre prestazioni e capace di gestire ben tre tuner, due schede di rete di cui una wireless, nonché la registrazione su HD esterni eSATA e tramite USB, ha fatto sì che il prodotto abbia subito alcuni ritardi nella sua commercializzazione proprio per evitare il lancio di un apparecchio instabile.

Aprile 2009. Il decoder QBox HD trae origini da un progetto altamente innovativo: come avvenuto per il piccolo QBox One, lavorando sulla consolidata base dei ricevitori Linux embedded, si è cercato di sviluppare soluzioni e funzioni nuove e di gradimento del pubblico.

La prova da noi effettuata è perciò necessariamente “sopra le righe” in quanto, come accennato, il ricevitore è ancora in profonda fase di sviluppo e molte funzioni certamente disponibili nel modello definitivo, oggi non sono ancora accessibili, come la connessione WiFi, ad esempio, con i driver ancora “capricciosi” e le funzioni PVR ancora incerte.

Tuttavia l’ottimo lavoro svolto sul QBox One ci ha convinti ad effettuare il test, a cui aggiungeremo un articolo di aggiornamento non appena il ricevitore sarà commercializzato (probabilmente ad aprile).

La confezione di vendita comprende il ricevitore stesso, un manuale d’uso che si discosta leggermente dall’esemplare in nostro possesso per i motivi citati, un cavo HDMI e il telecomando: il tutto contenuto in un elegante box nero con il logo rosso del ricevitore.
Il telecomando è un elemento al di sotto dello standard qualitativo del ricevitore e ci auguriamo che alla commercializzazione la Duolabs ne presenti uno diverso.

La costruzione interna è ordinata e senza ripensamenti dell’ultimo minuto.
L’alimentazione è garantita da una piastra interna e non delegata ad un alimentatore esterno come nel QBox One ed è, come consuetudine, separata dalla grossa motherboard con a bordo praticamente tutta la componentistica del ricevitore, tuner esclusi.

I due tuner, infatti, sono inseriti in appositi socket della piastra madre che può ospitarne sino a tre, indipendentemente dalla loro tipologia, DVB-S2, DVB-T o DVB-C: unica limitazione è il numero dei tuner DVB-S2 che non possono essere più di due, a causa del loro assorbimento.

Contenuti condivisi in Rete
Il decoder QBox HD è dotato di una connessione Ethernet via cavo come pure di una connessione wireless opzionale, compatibile con lo standard 802.11n con velocità di trasferimento di 300Mb/sec, idonea a garantire lo streaming DLNA (Digital Living Network Alliance), peculiarità di molti televisori e “device” multimediali di ultima generazione e che prevede la condivisione dei contenuti digitali tra diversi dispositivi in rete.

Le altre innovazioni presenti sul decoder QBox HD sono rappresentate dal display frontale a colori che riporta il nome del canale e l’ora (con la possibilità di essere personalizzato via firmware) e dal sensewheel, una simpatica ruota virtuale per l’agile navigazione tra le voci del menu al semplice sfioramento, segnalando tramite Led la posizione attuale.

Anche il sensewheel è personalizzabile nel suo aspetto e funzionamento dal menu principale: non solo, ma alcuni Led nascosti all’interno della carrozzeria generano suggestivi giochi di luce, anch’essi personalizzabili.

Se aggiungiamo che ogni serie di Led può assumere un colore tra 16 milioni, semplicemente intervenendo sui parametri che ne regolano il funzionamento, allora la conclusione non può che essere una: la Duolabs ha fatto tesoro delle critiche mosse all’estetica scarna del piccolo QBox One, rispondendo con un oggetto dalla linea moderna e resa gradevole da questi particolari.
Certo non si tratta di dettagli determinanti per un acquisto, ma è indubbio che un’estetica piacevole non guasta, soprattutto negli apparecchi posizionati a vista in salotto.

Sistema operativo sempre aggiornato
Com’è risaputo sui ricevitori Linux-embedded il sistema operativo Enigma la fa da padrone e, come ogni software che si rispetti, per stare dietro alla crescita dell’hardware necessita di un aggiornamento: con poca fantasia almeno nella sigla, Enigma2 è la logica conseguenza, destinato a supportare i nuovi parametri che regolamentano la trasmissione ad Alta Definizione e l’Mpeg-4.

Ma a supportare la versione personalizzata di Enigma2 per QBox HD, ecco altre innovazioni senza dubbio meno visibili in quanto nascoste nelle pieghe del progetto: i tecnici della Duolabs hanno pensato ad un sistema diverso per permettere agli sviluppatori esterni di non rilasciare un firmware nuovo ad ogni più piccola modifica o correzione (immagine) come spesso avviene.

Un’immagine di base è caricata sul ricevitore, ed è caricabile tramite gli appositi tools ogni qualvolta se ne presenti la necessità. Questa immagine contiene alcuni moduli software ognuno dei quali delegato alla gestione di una determinata funzione.
In caso di aggiornamento verrà rilasciato solo il nuovo modulo e non l’immagine completa: un’operazione semplice a parole ma non altrettanto nell’implementazione, in quanto apre un nuovo capitolo nella gestione dei firmware su ricevitori Linux.

Memoria interna implementabile
Scendendo in dettagli più tecnici il ricevitore integra due differenti memorie: la prima è una memoria NOR di 8 MB, delegata alle funzioni di “boot” e contenente il kernel del sistema operativo, la seconda è una “pennina” USB interna da 1 GB, contenente il filesystem.

Se, in futuro, il sistema operativo aumentasse di dimensioni, come prevedibile, basterà sostituire la memoria USB interna: l’aggiornamento del bootloader viene effettuato con l’utility QBox HD Updater, mentre quello del filesystem tramite penna USB esterna.
In futuro probabilmente verrà implementato l’aggiornamento via Rete.

I menu di gestione del ricevitore sono simili a quelli di Enigma1, ma più complessi. Le voci specifiche al funzionamento del ricevitore non sono in una sezione apposita, come nel QBox One, ma annegate nelle voci normali, indice di una “customizzazione” di Enigma2 veramente esasperata.

Il menu principale riporta le voci classiche dalle quali prendiamo in considerazione Configurazione, la più importante.
Da qui possiamo procedere alla personalizzazione del ricevitore per quanto riguarda audio/video, lingua, rete, display, sensewheel e altro.

Sempre da questo menu possiamo accedere al sottomenu di ricerca canali, attraverso cui configurare completamente il nostro impianto: dai tuner alle impostazioni per un eventuale rotore, dalla ricerca canali, manuale oppure automatica, sino ad un menu di personalizzazione dell’antenna motorizzata, dedicata ai veri esperti, tanto che un avviso mette in guardia circa un suo uso sconsiderato.

Naturalmente, anche in questa versione beta, è possibile caricare i setting utilizzando i tool normalmente utilizzati nei ricevitori Linux embedded tramite la connessione di rete.
L’OSD che ci riassume il canale sintonizzato è quello di default dei ricevitori Enigma2, sia come grafica sia come informazioni riportate: data e ora, nome del canale, programma in corso e successivo e alcune informazioni relative alla potenza del segnale.

Impeccabile ricerca dei canali
Passiamo ora alle funzionalità di base del decoder QBox HD. La ricerca canali è discretamente veloce, tanto se effettuata sul satellite quanto sul Digitale terrestre e lo zapping è soddisfacente, anche passando dai canali Sat a quelli DTT. Logicamente, essendo un ricevitore HD, abbiamo sintonizzato alcuni canali in Alta Definizione ma free-to-air, in chiaro, sul satellite ASTRA, con una ricerca manuale sul transponder corrispondente, senza riscontrare assolutamente alcun problema o esitazione.

Il ricevitore trova e sintonizza immediatamente i canali in Alta Definizione, emittenti visualizzate in downscaling se utilizziamo una Scart, ma pur sempre con una buonissima resa cromatica. Palese che la visione degli stessi canali su di un televisiore HD passando per la HDMI è tutta un’altra cosa: guardare queste emittenti può rovinare la giornata agli appassionati, in quanto la qualità è così superiore a quella delle normali trasmissioni che spiace rinunciarci una volta tornati alla visione standard dei programmi.

Va senza dubbio sottolineato come le opinioni circa la qualità della resa di un canale HD siano basate su gusti personali e non affidate a prove di laboratorio: l’immagine è ottima sia come colori sia come contrasto e non è per nulla stancante neppure dopo ore di visione continuata.

Aggiornamenti in progress
Siamo dunque di fronte ad un ricevitore innovativo, vuoi per le coraggiose scelte progettuali vuoi per l’effettiva dotazione hardware. Durante la stesura del nostro test la Duolabs ha rilasciato ben due versioni di firmware, segno dell’incessante lavoro posto dietro al QBox HD ai fini di renderlo stabile per la sua oramai imminente commercializzazione.

Considerati i precedenti, ed avendo potuto testare gran parte delle funzionalità, siamo sicuri sia soltanto questione di tempo per ottenere un ricevitore stabile e all’altezza dei marchi più famosi.

È innegabile come i ritardi nelle consegne abbiano diffuso un po’ di malcontento in chi ha prenotato l’apparecchio già da diverso tempo, ma proprio questo ritardo testimonia la volontà del produttore di commercializzare un prodotto stabile, il più possibile privo di inconvenienti.
Gli sviluppatori esterni sono già pronti a cogliere la nuova sfida producendo firmware personalizzati in grado di fornire al ricevitore una marcia in più.

Collegamenti possibili
La dotazione di connessioni del decoder QBox HD è davvero eccellente. Da sinistra a destra ecco le prese F di entrata LNB e uscita verso un altro decoder in numero dipendente dai tuner installati: sino a tre tuner DVBS-2 o DVB-T.

Troviamo, quindi, due porte USB2 e la porta Ethernet per la connessione in rete, quindi la presa seriale e la connessione eSATA per l’hard-disk esterno.
Sempre verso destra troviamo la presa HDMI, le uscite audio/video RGB (component) e le corrispondenti audio/video analogiche, 2 Scart e l’uscita audio digitale S/PDIF.

Chiudono la rassegna l’interruttore di rete e il corrispondente cavo di alimentazione purtroppo non asportabile. Da non dimenticare, anche se non visibile, il modulo WiFi integrato e le antenne di trasmissione e ricezione dei dati wireless, tre in totale.

DATI TECNICI DICHIARATI
Ingressi antenna IF SAT: da 1 a 3 dipendente dalla configurazione
Uscite antenna IF SAT: da 1 a 3 dipendente dalla configurazione
Ingressi antenna terrestre: da 1 a 3 dipendente dalla configurazione
Uscite antenna terrestre: da 1 a 3 dipendente dalla configurazione
Banda Operativa SAT: 950÷2150 MHz
Banda Operativa Terrestre: 178÷226 MHz (ch 5-12 VHF) 474÷858 MHz (ch 21-69 UHF)
Canali memorizzabili: dipendente S.O.
Modulazione: DVB-S, DVB-S2(QPSK-8PSK), DVB-T (QPSK-QAM)
Decodifica Video: Mpeg-2/Mpeg-4 AVC-H.264
Symbol Rate: Fino a 45 Msym/s (DVB-S)
Comando LNB / Motori: DiSEqC 1.0,1.1,1.2,1.3 USALS
Memoria Sdram / Flash: 192 RAM – 8 MB ROM – 1 GB USB Flash
CPU: STi7101
Sistema Operativo: Linux – Enigma2
Formati HDTV compatibili: 1080i,720p,480p,576p,480i,576i
Formati SDTV compatibili: 480i,576i
Connessioni Video: 2 Scart (TV:RGB out, CVBS out; VCR:RGB out,CVBS out); 3 cinch (Component Out); 1 cinch (CVBS out); 1 HDMI
Connessioni Audio: 2 cinch / 2 Scart (analogico stereo out) 1 SPDIF (igitale ottico); 1 HDMI
Presa RS232: D-Sub 9
Altre prese: USB 2.0 (2); RJ45 Ethernet; Connessione WiFi; 802.11 b/g/N
Modulatore RF: No
Teletext: Integrato
Altre funzioni: PVR Ready Via ESATA e USB; Sensor wheel; TFT Display 2.2 inch, 16000 colori
Slot CAM CI: 2
CAM integrata: Programmabili con doppio lettore smart card
Alimentazione: 100-250 VAC 50/60 Hz
Consumo: 20 Watt
Dimensioni (LxAxP): 370x230x60 mm
Peso: circa 2,5 kg
Colore: Vari
Prezzo: Euro 450,00 (indicativo)

DA SEGNALARE
+ Connettività
+ Display e sensor wheel innovativi
+ Connessione WiFi
+ Supporto HD eSATA/USB
+ Ricca dotazione
– Telecomando piccolo
– Blocchi sporadici

Dati apparecchio in prova
Firmware ufficiale: 1.0.0 Beta

PER INFORMAZIONI
Duolabs
Tel. +39 0424 1951.000
www.duolabs.com

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