SAT e TV Meglio insieme o separati?

L’adeguamento di un impianto TV esistente per la ricezione e distribuzione dei segnali TV (via satellite e via terrestre) è realizzabile partendo da due diversi principi: miscelare i segnali per mantenere i singoli cavi di utente (figura 1a), non miscelare i due segnali e aggiungere un cavo indipendente per i segnali satellitare (figura 1bconsulta l’articolo in formato pdf).
Nel primo caso si deve tenere conto che un impianto TV terrestre è realizzato generalmente con derivatori passivi capaci di indurre un’attenuazione differenziata ai singoli piani allo scopo di mantenere un certo equilibrio tra segnali forniti alle diverse prese dell’impianto. Tale equilibrio è stabilito dalle norme tecniche e deve essere tale da non presentare differenze superiori a 12 dB (canali TV terrestri) tra i livelli dei segnali prelevati a due diverse prese TV dello stesso impianto. Prelevando perciò lo stesso canale TV terrestre dalla presa più sfavorita della rete (quella più lontana dal centralino TV) e quella più favorita (più vicina al centralino TV) per avere un impianto a norma non ci potrà essere un dislivello superiore 12 dB.

Tutta la rete di distribuzione di un impianto esistente, quindi, è calcolata per ottenere volutamente ad ogni piano un’attenuazione di derivazione diversa, in modo che ai piani superiori sia disponibile una maggiore attenuazione di prelievo dei segnali rispetto a quella dei piani inferiori per compensare le maggiori perdite introdotte, ai piani più bassi, dalla lunghezza dei cavi e dalle attenuazioni di inserzione (di passaggio) dei singoli derivatori.
Per dirla in modo più semplice l’impianto TV centralizzato terrestre è normalmente realizzato ad hoc per garantire la stessa qualità dei segnali a tutte le prese dell’impianto, differenziando l’attenuazione di prelievo tra un piano e l’altro.
Per integrare nell’impianto i segnali TV SAT senza danneggiare quelli terrestri (sia analogici sia digitali), si può stabilire come principio di base dettato dall’esperienza sul campo che fino a 5-6 piani sia possibile sostituire la rete di discesa mono-cavo con una rete multi-cavo miscelando i segnali TV terrestri con quelli satellitari.
Se si hanno più di 6 piani, ovvero più di 6 derivazioni è consigliabile lasciare per conto suo la rete TV terrestre esistente e aggiungere semplicemente una rete multi-cavo per la TV satellitare derivando da essa un cavo coassiale indipendente per ogni alloggio. In alternativa possiamo suddividere la rete TV terrestre in due o più rami (indicativamente un ramo ogni quattro piani) e alimentare la cascata di 4 multiswitch a gruppi di 4 o 5.

Livello dei segnali forniti dalla presa
Prima di avventurarsi in qualunque tipo di allestimento o trasformazione dell’impianto è opportuno conoscere quali sono i livelli dei segnali che una presa TV deve poter fornire. Visto che da una stessa presa oggi si possono prelevare sia segnali TV satellitari sia terrestri digitali è opportuno stabilire, per ognuno di questi segnali, i livelli idonei a garantire il buon funzionamento degli apparecchi televisivi e dei decoder satellitari e terrestri. Un aiuto arriva dalle norme CEI e in particolar modo dalla guida CEI 100-7 che riunisce tutte le raccomandazioni e le prescrizioni da mettere in atto durante la progettazione e realizzazione dell’impianto condominiale. Questa guida fissa come valori massimi e minimi dei segnali prelevabili da una presa TV quelli elencati nella tabella sotto.

Segnali diversi miscelati insieme
La possibilità di miscelare segnali TV terrestri e satellitari sulla stessa rete di distribuzione deve tenere conto della diversità tra i due segnali e in particolar modo della differente frequenza operativa che per la TV satellite sono comprese tra 950 e 2150 MHz mentre per quella terrestre, analogica e digitale, sono comprese tra 40 e 790 MHz.
Inoltre, è opportuno conoscere il comportamento dei cavi coassiali e degli altri apparecchi inseriti nella rete di distribuzione, ovvero dei multiswitch.
I multiswitch integrano normalmente amplificatori che recuperano le perdite di ripartizione dei segnali satellitari sulle diverse uscite, pertanto questi segnali sono prelevabili alle uscite di derivazione con lo stesso livello con cui si presentano all’ingresso. Utilizzando multiswitch in grado di miscelare anche i segnali TV terrestri, si dovrà tenere conto del fatto che questi segnali sono prelevabili alle uscite derivate del multiswitch con un livello solitamente più basso di 15 dB rispetto a quello presente all’ingresso.

Infine si dovrà anche considerare il comportamento del cavo coassiale alle diverse frequenze. Per intenderci, un cavo coassiale è un buon mezzo per trasferire in modo economico molti segnali televisivi dal centralino TV fino alle singole prese degli utenti condominiali, tuttavia non essendo un mezzo per cosi dire “trasparente”, il cavo coassiale tenderà a non rispondere allo stesso modo nei confronti di tutti i segnali che lo attraversano, bensì introdurrà perdite variabili di segnale con la tendenza naturale ad attenuare maggiormente le frequenze più elevate. Perciò, i diversi segnali TV terrestri e satellitari della stessa intensità dopo aver percorso un cavo coassiale lungo 50 metri, mostreranno valori di intensità o livelli differenti: in particolare il segnale satellitare risulterà più basso di quello terrestre (figura 2).
Se prendessimo, ad esempio, una matassa nuova di cavo coassiale e al suo interno facessimo passare un segnale TV analogico o digitale con una frequenza di 230 MHz e un segnale TV SAT con una frequenza di 2150 MHz, si avrebbero alla fine del cavo due segnali con differenze di livello evidenti, tipicamente valutabili tra 15 e 20 dB.
Si deve poi considerare che un cavo coassiale è soggetto, negli anni di esercizio, a un graduale degrado delle sue caratteristiche e diverse da frequenza a frequenza.
Questo aspetto, quindi, è da prendere in seria considerazione quando si progetta e si installa un impianto collettivo con canali TV terrestri e satellitari miscelati.

Un esempio sul campo
Nella figura 3 illustriamo un caso pratico per valutare il comportamento di una rete di distribuzione multi-cavo nei confronti dei diversi segnali da distribuire: TV terrestri analogici e digitali e TV satellitari. Si può notare, osservando la figura, come per ottenere alla presa più lontana i livelli di segnale stabiliti dalle norme CEI sia necessario far partire in testa all’impianto livelli di segnale molto più alti. Per contenere le attenuazioni della rete in modo da non dover usare amplificatori troppo potenti in testa e quindi ottenere una buona qualità complessiva dei segnali distribuiti, viene proposta una soluzione che prevede una linea di discesa multi-cavo con quattro cavi per i segnali satellitari e una discesa a due cavi per quelli terrestri. Questa seconda linea a due cavi è stata realizzata in questo modo per risparmiare sulle perdite che la rete avrebbe introdotto alle frequenze TV terrestri. Infatti, usando un solo cavo di discesa le attenuazioni di passaggio introdotte dai multiswitch sarebbero state troppo elevate e avrebbero difficilmente permesso di ottenere livelli di segnale nella norma a tutte le prese dell’impianto.

Doppio cavo di discesa
Lo stratagemma utilizzato è di usare due cavi di discesa ad ognuno dei quali è stata assegnata un cascata di 4 multiswitch. In questo modo le perdite di passaggio complessive per i segnali televisivi resi alla presa più lontana si riducono a 9 dB, mentre impiegando un solo cavo sarebbero state di 21 dB (senza considerare le attenuazioni dovute ai connettori). Per quanto riguarda i segnali satellitari, le cose vanno un po’ meglio in quanto i multiswitch sono normalmente progettati per recuperare le perdite di derivazione, presentando alle uscite di ogni multiswitch un segnale che subisce la sola perdita dei cavi di discesa e quelle dovuta al passaggio dei singoli multiswitch.

La figura 3 mostra come i segnali SAT pur attraversando una cascata di 8 multiswicth giungano alla presa più lontana con un livello compreso nella norma. Facendo il calcolo a ritroso, ovvero partendo dal segnale da rendere disponibile alla presa e aggiungendo tutte le perdite, si arriva a stabilire quale debba essere il livello dei vari segnali all’uscita dell’amplificatore di testa. Si può notare come i livelli calcolati rispetto ai valori minimi e massimi prescritti dalle norme, richiedano un segnale massimo in testa di 97 dBµV a 790 MHz per i segnali DTT, contro 95 dBµV per i segnali satellitari. Lo stesso esempio di figura 3 dimostra come la differenza riscontrabile tra due segnali TV, DTT o satellitari prelevabili da due diverse prese dell’impianto rimanga  entro i 12 dB e 15 dB consigliabili rispettivamente per i segnali terrestri e per quelli satellitari.

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