Come scegliere un videoproiettore per l’home cinema, dall’SD al 4K

Scegliere un videoproiettore

Parametri per la sala di proiezione

Definiamo alcuni parametri del proiettore fondamentali per il dimensionamento della sala Home Cinema.

Rapporto di tiro o Rapporto di Proiezione (Throw Ratio) W/D. Rapporto fra la larghezza W dell’immagine proiettata e la distanza D del proiettore dall’immagine proiettata (Fig. 6). Il suo valore varia con l’entità dello zoom (Wide-Tele). I proiettori in commercio si dividono in diverse categorie: normali con rapporto di tiro rispettivamente normale (2-1,5:1), short (1,5-1:1), very short (1-0,5:1) e ultra short (0,2:1). Mentre con un proiettore con rapporto di tiro normale per avere un quadro 16:9 di diagonale 50” (127cm) occorre porre il proiettore a circa 2 metri, con un recentissimo proiettore a tiro ultra short tale distanza si riduce a meno di 10 cm.

Rapporto di zoom (Zoom Ratio). La regolazione dello zoom permette di regolare le dimensioni dell’immagine senza spostare il proi-ettore. Il valore normale è di 1,2:1 ma può variare in certi modelli fra 0,4 e 2,1. Da notare che con i valori più elevati dello zoom si riduce la dimensione del diaframma dell’obiettivo e quindi si riduce la luminosità. Alcuni modelli hanno uno zoom che permette di mantenere costante la focale dell’obiettivo.

Rapporto distanza di visione (Viewing Distance Ratio). Rapporto fra la distanza dello spettatore e la base dell’immagine proiettata, che coincide o meno con il rapporto di tiro a seconda che il proiettore sia posto dietro, davanti o all’altezza dello spettatore.

Lens shift. Regolazione del sistema ottico che permette di aggiustare lo schermo di proiezione nei casi in cui il proiettore è spostato rispetto all’asse dello schermo. In senso verticale quando il proiettore è montato in alto o in basso, in senso orizzontale quando è montato di lato. Le regolazioni sono da 0 a 75% in verticale e ±10% in orizzontale. In alcuni modelli si trova solo quella verticale.

Correzione trapezoidale (Keystone correction). La funzione di correzione trapezoidale svolge la stessa funzione del Lens Shift, ma operando sul processamento digitale dell’immagine, può produrre distorsioni nelle aree deformate. Perciò è preferibile il lens shift.

Distanza di osservazione di immagini 2K/Full-HD e 4K. Per godere del massimo coinvolgimento dello spettatore nella scena proiettata ci si deve porre il più possibile vicino allo schermo, pur senza distinguere la trama dei pixel. Secondo i test effettuati dagli enti internazionali TXT e EBU con definizione 2K/FullHD la distanza ottimale di osservazione è pari a 1,6-2 x diagonale dell’immagine, mentre con definizione 4K la distanza ottimale si riduce 0,8-1 x diagonale dell’immagine (Fig. 7).

Immaginando di proiettare sullo schermo un’immagine con formato 16:9 con definizione Full-HD la distanza ottimale di osservazione per il massimo coinvolgimento è di 3-3,5 m per una diagonale di 80” (D=200; H=100; W=175 mm).

Proiettando una immagine di 100” (D=250, H=125, W= 220 mm) con definizione 4K la distanza ottimale di osservazione è di 2-2,5 m.

Alcuni esempi di sale Home Cinema

Il posizionamento del proiettore e dello spettatore nella sala per l’home cinema  dipendono dalla combinazione dei tre parametri: dimensione del quadro proiettato, definizione dell’immagine proiettata, throw ratio del proiettore.

Per non avere ostacoli per il fascio luminoso, si può appendere il proi-ettore al soffitto o appoggiarlo al pavimento a fianco dello spettatore o davanti allo spettatore. Riportiamo alcuni esempi nei quali la posizione dello spettatore viene tenuta nell’intervallo di 2,5-3,5 m dallo schermo (posizionamento tipico del divano in un normale soggiorno) ed è ottimizzata per ottenere il massimo coinvolgimento consentito dalla definizione dell’immagine proiettata.

Esempio 1: Proiezione immagini 16:9 Full-HD/2K su schermo di 80” (H=100 mm,W=175 mm) con proiettore che ha un throw ratio 2:1 appeso al soffitto e montato a 3,5-4,5 m dallo schermo (Fig. 8) per mezzo di apposita staffa di supporto (Fig. 9).

Esempio 2: Proiezione immagini 16:9 UltraHD/4K su schermo di 100” (H=125 mm,W=220 mm) con proiettore con throw ratio di 1,4 – 1,5:1 appoggiato al pavimento e affiancato allo spettatore. Tale situazione è particolarmente adatta per proiettori di peso consistente come sono quelli 4K (Fig. 10).

Esempio 3: In tale situazione si vuole sfruttare al massimo l’altezza della stanza per proiettare immagini 16:9 4K di 200” (H=250 mm, W=440 mm) con proiettore 4K che ha un throw ratio di 1,4:1, che andrà posto dietro lo spettatore a circa 6 m dallo schermo, mentre lo spettatore si posiziona a 3,5-4 m dallo schermo per il massimo coinvolgimento nell’immagine senza distinguere i pixel. In tal caso il proiettore 4K, se di peso eccessivo per essere appeso, può essere posto in alto su di una mensola o su piedestallo.

L’altezza della stanza occupa la posizione numero tre nell’elenco dei parametri fondamentali per l’installazione; questo perché un limitato sviluppo in altezza di una sala rappresenta un parametro che spesso definisce i limiti delle dimensioni dello schermo che si può proiettare. Infatti anche se l’altezza delle pareti è sufficiente a contenere l’immagine proiettata, un’immagine che si trova troppo vicina al pavimento, non può essere visualizzata correttamente nel caso in cui ci siano persone sedute su più file.

Luminosità delle immagini proiettate

Un proiettore con luminosità di 500 ANSI lumen è considerato più che sufficiente per svolgere degnamente compiti per un home cinema, a patto che la stanza permanga sempre debitamente oscurata e si mantenga la dimensione dello schermo entro gli 80”.

Luminosità di 800-1000 ANSI lumen, permettono l’accensione di punti luce all’interno della stanza, anche se ovviamente la massima incisività si ottiene in condizione di completa oscurità. Con 1000 ANSI lumen si possono iniziare a usare schermi di maggiori dimensioni fino a 120”.

Luminosità di 2000 ANSI offrono maggiore libertà operativa nella sala ma richiedono un’oculata scelta della dimensione dello schermo e del materiale che ne costituisce la superficie.

La luminosità finale di un sistema di proiezione, così come l’occhio umano la percepisce, è il risultato della combinazione di vari fattori. Diminuisce al crescere della dimensione dell’immagine proiettata, diminuisce al crescere della luminosità ambientale, diminuisce al crescere del coefficiente di riflettività delle pareti, aumenta con un migliore fattore di guadagno dello schermo.

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