Televisione

“Sicuramente nel mio televisore si è guastato il tubo caotico” (catodico)
“Il mio televisore ha il tubo catalittico esaurito” (catodico)
“Vorrei vedere un televisore al plasmon” (plasma)

Gennaio 2010. Nonostante l’argomento televisione dovrebbe essere quello sul quale siamo più preparati le frasi sopra riportate evidenziano che qualche lacuna c’è: tubo catodico, è una tipologia di tubo elettronico utilizzata, soprattutto in passato, per realizzare varie tipologie di apparecchi elettronici, quali il televisore e monitor per i computer. Con l’avvento delle nuove tecnologie abbiamo assistito al proliferare di nuove tipologie di display quali:

LCD (Liquid Crystal Display)
Il display a cristalli liquidi è un tipo di pannello a schermo piatto utilizzato nei più svariati ambiti con dimensioni che variano da poche decine di millimetri a oltre 100 pollici.
In commercio da parecchi anni anche nel mercato consumer sono luminosi e, oramai, alla portata di tutte le tasche.
Il maggiore difetto è dato dalla bruciatura di pixels, a volte difficilmente verificabile.

PDP (Plasma Display Panel)
Il display al plasma è un tipo di display a schermo piatto utilizzato per applicazioni video/televisive con dimensione dell’immagine normalmente sopra ai 32 pollici. Come per i display LCD questa tecnologia ha una forte penetrazione nel mercato consumer e si fa apprezzare per la tonalità dei colori, più calda rispetto all’LCD.
Maggior difetto la possibilità di burn-in dello schermo, che avviene per la visualizzazione prolungata nel tempo di una barra di menu od altri elementi grafici quali il logo di un canale e che crea una specie di immagine fantasma in determinate parti del display.
Si può ovviare a questo difetto con un vero e proprio periodo di rodaggio del televisore durante il quale i settaggi relativi a colore ed intensità vengono tenuti al minimo.

OLED (Organic Light Emitting Diode)
Ultrapiatti, ultraluminosi e con bassissimo consumo: ecco le peculiarità dei nuovi televisori basati su questa tecnologia. Gli OLED non richiedono la retroilluminazione per funzionare e grazie a ciò necessitano di meno energia, permettendo la costruzione di apparecchi televisivi molto sottili.
Inizialmente questa tecnologia aveva il suo punto debole nella durata limitata dei materiali organici, ma gli ultimi studi in tal direzione fanno intravedere soluzioni definitive già dai modelli oggi in commercio e se la Sony ha investito qualche centinaio di milioni di euro per l’affermazione della tecnologia c’è da stare tranquilli.
Se state pensando di acquistare un nuovo apparecchio televisivo il nostro consiglio è di verificare di persona in negozio i vari modelli e le varie tecnologie: non sempre i dati tecnici dichiarati dai costruttori danno un’idea precisa del risultato finale e non vi è nulla di meglio che verificare di persona.

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