Antenna satellitare multifeed TechniSat Tritenne

In sintesi
Se sognate di realizzare un sistema Tri Feed ma non potete permettervi un’antenna toroidale oppure motorizzata, la Tritenne può facilmente risolvere tutti i problemi rispettando sia il diritto all’informazione sia le regole condominiali.
È infatti talmente compatta e discreta da poter essere installata anche sul balcone, utilizza materiali robusti e leggeri, si installa in pochi minuti e permette di ricevere migliaia di canali irradiati a 19,2°, 13 e 9° Est. Chi risiede nelle regioni del centro e sud del Paese deve però fare i conti con le difficoltà di ricezione del satellite Astra 1F che in queste zone giunge troppo debole per una “parabolina” come la Tritenne.

Maggio 2009. La gamma di antenne multifeed di TechniSat continua ad espandersi per venire incontro alle esigenze di quanti desiderano ricevere più posizioni satellitari con un’unica antenna fissa di dimensioni compatte.

Dopo la Duotenne di tipo dual feed (per gli slot 19,2° Est e 13° Est) e la Multytenne quadri feed (19,2° Est, 13° Est, 23,5° Est, 28,2/28,5° Est – con uscita singola, doppia e quadrupla per impianti centralizzati con multiswitch) è ora la volta della Tritenne che, come suggerisce il nome, è in grado di sintonizzare i segnali analogici e digitali provenienti da tre diverse posizioni satellitari, ovvero 19,2° Est, 13° Est e 9° Est.

Ai tradizionali Astra 1F/1H/1KR/1L/1M ed Eutelsat Hot Bird 6/8/9 si affianca, quindi, il satellite Eurobird 9A che negli ultimi mesi ha registrato una forte crescita di canali e servizi sia in chiaro sia criptati anche in Alta Definizione.
Anche in questo modello gli LNB sono integrati in un’unica struttura monoblocco sigillata insieme al commutatore DiSEqC e orientati per ottimizzare la ricezione dei tre slot senza bisogno di alcuna regolazione.

In questo modo è possibile realizzare un sistema Tri Feed (chiamato anche Trial Feed o Triple Feed) in pochi minuti e senza nessun componente aggiuntivo. Il monoblocco ospita, infatti, un solo connettore di tipo F che andrà collegato al decoder digitale con il cavo in dotazione.

Dimensioni compatte e finiture multicolore
Anche il kit Tritenne utilizza la tradizionale antenna SatMan/DigiDish 45 di forma quadrata (47×49 cm) realizzata in alluminio stampato di colore grigio, rosso oppure beige per meglio adattarsi alla tinta della facciata del palazzo o della copertura del tetto.

Secondo TechniSat questa antenna è in grado di garantire le stesse prestazioni di una 60 cm tradizionale (ovale) grazie alla particolarità del progetto e qualità dei materiali utilizzati, tali da garantire un elevato guadagno in rapporto alle dimensioni.
Per molti utilizzatori la compattezza e la riservatezza rappresentano condizioni irrinunciabili per effettuare l’installazione sul balcone oppure sul tetto.

I nostri test hanno confermato le promesse dei tecnici seppur con un leggero decadimento rispetto al modello a singolo feed e qualche piccolo miglioramento rispetto alla Multytenne a 4 feed. Il Tri Feed, così come qualsiasi altro multi feed, per lavorare al meglio necessita infatti di un disco toroidale, l’unico in grado di assicurare la presenza di più “fuochi” contemporanei sulla sua superficie grazie alla presenza di un subriflettore.

La forma quadrata della Tritenne apporta certamente qualche vantaggio al multifeed di quanto possa fare una normale parabola ovale ma in misura più limitata rispetto ad una toroidale.

Ricezione perfetta ad eccezione di Astra 1F
Nella progettazione della Tritenne i tecnici tedeschi hanno utilizzato come riferimento l’impronta (footprint) dei satelliti Astra, Hot Bird ed Eurobird sui Paesi dell’Europa centrale.

L’Italia, sia per la sua forma allungata sia per questioni di mercato, è stata in passato penalizzata nella copertura dei segnali, anche se negli ultimi anni sono stati compiuti passi da gigante e la situazione è cambiata radicalmente.

Sia gli Hot Bird sia il nuovo Eurobird 9A (ex Hot Bird 7) illuminano con la stessa potenza tanto il centro Europa quanto i Paesi del Mediterraneo e la stessa cosa avviene con gli ultimi esemplari della flotta Astra, ovvero dall’1G in poi.

Qualche problema di ricezione si manifesta al centro-sud solo con Astra 1F: tutti gli spot ad eccezione dei V+ BSS e V- BSS si concentrano sull’Europa centrale e giungono debolmente nel nostro Paese.
In linea teorica, quindi, la Tritenne può svolgere egregiamente il proprio lavoro in tutti i casi in cui il valore dell’EIRP (Effective Isotropically Radiated Power), ovvero la potenza al suolo del satellite, è uguale o superiore a 50-51 dBW.

Naturalmente l’installazione dell’antenna va effettuata a regola d’arte con il cablaggio ridotto al minimo, senza schiacciature e curve strette.
In caso contrario o in condizioni atmosferiche avverse (i corpi nuvolosi e la pioggia possono attenuare il segnale fino ad impedire la ricezione) anche per gli spot più potenti ed estesi potrebbero verificarsi squadrettamenti dell’immagine o blocchi improvvisi.

Vediamo ora in dettaglio quali sono le previsioni di ricezione (teoriche) dai singoli satelliti in base ai footprint ufficiali comunicati dagli stessi operatori satellitari (tabella sotto).

Si installa in pochi minuti
L’assemblaggio e l’installazione della Tritenne non richiedono particolari abilità tecniche e competenze elettroniche, soprattutto se il posizionamento avviene a parete o palo, due configurazioni piuttosto comuni per un’antenna parabolica.

Per prima cosa si deve assemblare la parabola al blocco AZ/EL e al braccio di sostegno del monoblocco Tritenne tramite le quattro viti a brugola (la chiave è in dotazione) e successivamente il monoblocco sul braccio di sostegno con la vite autofilettante sempre con testa a brugola.

Si prende poi la staffa da parete e la si fissa saldamente al muro con tasselli di dimensioni e caratteristiche idonee per il tipo di materiale.
A questo punto basta inserire il perno del blocco AZ/EL nel cilindro della staffa e procedere con la fase successiva, ovvero il puntamento dell’antenna.
Se l’installazione deve essere effettuata a palo è necessario invece richiedere l’apposito adattatore opzionale.

Se non si dispone di un misuratore di campo dotato del sistema di commutazione DiSEqC 1.0, il puntamento va fatto sui satelliti Astra in orbita a 19,2° Est in quanto non richiedono alcun tipo commutazione essendo associati alla porta A del DiSEqC.

Si imposta l’elevazione dell’antenna per questo slot orbitale e per la propria area geografica, si regola l’azimut in base al luogo di installazione e, sfruttando lo strumento oppure il ricevitore satellitare impostato per la ricerca canali/impostazione antenna, si ruota molto lentamente la parabola in tutte le direzioni (su/giù per l’elevazione, destra/sinistra per l’azimut) fino ad ottenere il massimo segnale.

Con un misuratore di campo o con il ricevitore compatibili DiSEqC a 4 porte si ripete l’operazione di ottimizzazione del segnale con gli altri due slot orbitali, ovvero 13° Est (porta 2 – posizione/opzione B/A) e 9° Est (porta 3 – posizione/opzione A/B).
Quando si è trovata la posizione ottimale si possono stringere le viti, collegare il cavo coassiale alla presa F del monoblocco e procedere con il suo isolamento utilizzando il nastro fornito in dotazione.

Configurazione semplice e veloce
Il terzo passo è quello della configurazione del decoder, sempre che non sia già stata fatta precedentemente in fase di posizionamento dell’antenna.
In sostanza si tratta di consentire al ricevitore di individuare e gestire in modo corretto il DiSEqC integrato nel monoblocco e quindi i tre diversi LNB dedicati agli slot orbitali di 19,2, 13 e 9° Est.

Per i nostri test abbiamo utilizzato il decoder TechniSat Digit HD8-S, di cui abbiamo pubblicato un test approfondito sullo scorso numero, ma la procedura si applica senza grandi differenze anche agli altri modelli free-to-air e Common Interface/CAS della gamma TechniSat.

Dopo essere entrati nel menu OSD si selezionano i sottomenu Impostazioni, Configurazione antenna e, alle voci Multytenne e DiSEqC, si preme il tasto OK fino ad associarle allo status spento (Multytenne) e acceso (DiSEqC).
A questo punto bisogna impostare le posizioni/opzioni di DiSEqC per i tre satelliti – A/A per Astra 19.2 E, B/A per Hot Bird 13.0 E e A/B per Eurobird 9.0 E – e, per ciascuno slot, cliccare su Avanti nella colonna Configurazione e verificare che il tipo LNB sia “singolo LNB”.

Se la procedura è corretta e l’antenna perfettamente allineata, le barre di segnale e qualità si coloreranno di verde e, appena sotto, apparirà il messaggio “La parabola è posizionata su xxxx” dove xxxx è il nome del satellite.

Se invece appare il messaggio “Errato posizionamento parabola” bisogna, innanzitutto, provare a modificare i dati del transponder di prova (frequenza, polarità, symbol rate) e successivamente il posizionamento dell’antenna.

Terminata con successo la configurazione possiamo procedere con l’ultimo step, ossia la ricerca dei canali scegliendo la modalità desiderata (automatica, manuale, free-to-air e/o criptati, con o senza rete, ecc.).

Per qualunque altro decoder digitale la procedura di configurazione si effettua attivando lo switch DiSEqC (1.0 o 1.1), assegnando alle porte A (1), B (2) e C (3) rispettivamente i satelliti Astra 19,2° Est, Hot Bird 13° Est ed Eurobird 9° Est.

Prezzo: Euro 169,00

DA SEGNALARE
+ Parabola da 45 cm ad elevato guadagno
+ Monoblocco Tri Feed con DiSEqC integrato
+ Staffa da muro, cavo, connettori e ferramenta inclusi
+ Installazione semplice e veloce
+ Componentistica robusta e di alta qualità
– Qualche limite di ricezione nelle regioni del centro e sud Italia

PER INFORMAZIONI
Eldor Innovazione
www.eldorinnovazione.com
Tel. 031 636111

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