Se ci si reca in un negozio a comprare un televisore si può notare che su certi modelli è apposto un bollino LaTivù mentre su altri si trova il bollino LaTivù4K. Solitamente, però, non è spiegato che differenza fa avere l’uno o l’altro. Vediamo di capirlo.
Il bollino LaTivù ha sostituito nel 2018 quelli precedenti (come DGTVi, tivùsat bianco, azzurro, oro, ecc.). L’obiettivo è spiegare in modo semplice quali sono le dotazioni dei moderni Tv (DVB-T2, DVB-S2, HEVC, HbbTV, ecc.) e a cosa servono. Le novità introdotte sono essenzialmente due: la doppia ricezione “terrestre + satellitare” con tuner DVB-T2/S2 compatibile HEVC e tivùsat, e l’accesso ai servizi interattivi HbbTV.
Nel 2019, al bollino LaTivù, si è affiancato il bollino LaTivù4K. Quest’ultimo, oltre ai due requisiti già visti, richiede la presenza del sistema ECP (Enhanced Copy Protection) a protezione dei contenuti Ultra HD 4K. Possono fregiarsi di questo secondo bollino solo i televisori (alcuni modelli 2019 e 2020 – vedi sito www.lativu.tv) e i decoder (nessuno per il momento) dotati di sintonizzatore DVB-T/T2/S/S2 con HEVC, supporto tivùsat e slot CI+ in versione 1.4 compatibile ECP. Per decodificare i canali e i contenuti protetti con ECP bisogna anche inserire nello slot CI+ un modulo compatibile ECP come la CAM tivùsat 4K Ultra HD.
In pratica, la differenza tra i due bollini interessa essenzialmente gli utenti che in futuro vorranno guardare alcuni contenuti 4K protetti dall’ECP, sia di tivùsat sia di altri operatori pay-tv che consentono l’utilizzo del TV e della CAM per la decodifica dei canali (quindi niente Sky).
Tuttavia, oggi non è ancora chiaro quali saranno questi contenuti. Per tivùsat si ipotizzano film ed eventi sportivi “premium”, probabilmente trasmessi da Rai 4K, per i quali i fornitori (in primis le major cinematografiche) esigono più evoluti requisiti di protezione se trasmessi in Ultra HD.
Va però sottolineato che se un TV si fregia del bollino LaTivù4K è solitamente dotato delle tecnologie più recenti.
