Cloud IBox3

In sintesi
Non sempre l’utilizzo di tecnologie esistenti a scapito della ricerca e dello sviluppo è da considerare negativo in quanto, aguzzando l’ingegno, anche i produttori meno quotati possono presentare i propri modelli di ricevitori. Cloud IBox3 è la prova di questo ragionamento in quanto, senza innovazione ma grazie ad una costruziona attenta e volta al contenimento dei costi, ha saputo proporre un ricevitore molto interesante. Elegante nonostante l’estetica essenziale, con un’ottima pulizia di assemblaggio, munito di un’ottima dotazione di connessioni e con il tuner DVB-T2 integrato, il ricevitore Cloud Ibox3 si propone come ghiotta soluzione destinata a durare nel tempo. Un card reader, nessuno slot common interface, buona gestione del sistema attraverso svariate immagini adattate per l’IBox3  possono essere sufficenti per qualsiasi target di utenza, dal più tranquillo al più esigente. Avremmo apprezzato un telecomando migliore, ma la politica di contenimento dei costi probabilmente non ha permesso una mgliore dotazione e in ogni caso stiamo parlando di dettagli: se, come spesso accade, a parità di prestazioni il prezzo diventa l’ago della bilancia, senza dubbio sentiremo ancora parlare dei prodotti Cloud.

Agosto 2014
La crisi economica dei paesi europei, Italia in testa, limita pesantemente il mercato dei nuovi ricevitori, spingendo i produttori da un lato a tagliare le spese di sviluppo dall’altro a sfruttare il più possibile le soluzioni esistenti e gli studi della concorrenza. Questo aspetto solitamente negativo ha però i suoi lati positivi in quanto, come recita un famoso proverbio “La necessità aguzza l’ingegno” e talvolta ci si imbatte in prodotti che, pur non presentando innovazioni significative, coniugano ottimamente soluzioni esistenti a prezzi imbattibili: impensabili se “caricati” di costi per ricerca e sviluppo. Il Cloud IBox3 è un rappresentante di questa categoria perché sfoggia un hardware  sicuro e testato su altri apparecchi con immagini customizzate ad-hoc proprio per mantenere basso il prezzo di vendita al pubblico. Il ricevitore è contenuto in un imballo di cartone sul quale sono riportate le caratteristiche tecniche. All’interno il ricevitore è protetto da una busta di plastica al pari dei pochi accessori a corredo. La dotazione  comprende un foglio di prima installazione, in sostituzione del manuale d’uso, il telecomando sprovvisto delle relative pile, l’alimentatore esterno con il cavo di rete e un cavo HDMI. Il ricevitore è di medie dimensioni, con un buon impatto estetico anche grazie alla linearità del frontalino privo di parti mobili.

Valutazioni sul campo
Il ricevitore in prova è giunto in redazione con installata l’immagine BlackHole in versione 2.0.9 e, considerato la validità del gruppo di sviluppo, abbiamo rinunciato a caricare una versione diversa, pur essendo a conoscenza di altre versioni customizzate di OpenPLi, Italysat, OpenATV e ViX Team. Avendo utilizzato il firmware installato, molti parametri sono già configurati e numerosi sono i plugin disponibili per l’utilizzatore. In questo caso non troviamo il classico wizard a guidare l’utente nelle prime parametrizzazioni, ma sarà necessario utilizzare le voci di menu per le impostazioni riguardanti le entrate A/V e la configurazione dell’antenna. Al termine di questa prima fase potremo attivare una ricerca canali, sempre che non si preferisca caricare dei settings da Internet.
La scelta dell’immagine BlackHole rende disponibile sul piccolo IBox3 una delle versioni più performanti: basta un veloce tour tra le voci di menu per rendersi conto della vastità di parametrizzazioni possibili, dal settaggio rete all’installazione e gestione dei plugin, dalla personalizzazione degli skin e delle viste fino ai protocolli più esoterici ed expert-oriented.
Già dal menu principale ci si accorge immediatamente della potenza dell’immagine, ottimamente sfruttata anche nella versione “patchata” per il ricevitore Cloud.

Per i più esperti
La scelta di mantenere il firmware originale viene aubito ripagata non appena ci si addentra tra le funzioni evolute di Enigma, tra i protocolli esoterici fino ai plugin borderline. Il blue panel della BlackHole è uno dei più completi, contenente una serie impressionante di impostazioni, la maggior parte delle quali effettivamente destinate agli utilizzatori esperti. Nel “mucchio” dei contenuti aggiuntivi quelli “borderline” sono naturalmente i più ambiti: la possibilità di trasformare il card reader interno al ricevitore in un lettore capace di gestire le card di quasi tutti i sistemi di codifica adottati dai provider può far gola a molti, peccato che queste pratiche siano illegali, anche se utilizzate con un abbonamento ufficiale.
Naturalmente solo un occhio poco esperto o non obiettivo può identificare le possibilità di Enigma e dei prodotti basati su di esso alle sole funzioni poste ai limiti della legalità: FTP, browser HTTP, canali IPTV e HBBTV sono solo alcune delle decine di possiblità avanzate a disposizione di un utente attento.

Manovre sul campo
Su di un marchio sconosciuto un buon hardware e la possibilità d’installare immagini performanti non possono che ripercuotersi positivamente nelle sensazioni d’uso. Dopo il caricamento di una lista canali preconfezionata e di alcuni plugin classici, YouTube per tutti, ci siamo concentrati sulle impostazioni multimediali, ovvero l’accesso a un NAS per condividerne i contenuti in modo da poter procedere con le classiche operazioni alle quali solitamante è sottoposto un ricevitore digitale, come pure l’installazione di una pennetta USB in qualità di storage per le operazioni di registrazione. Considerata la presenza del tuner DVB-T2 e la nostra posizione geografica abbiamo potuto testare con successo la sintonizzazoine di Europa7, unico Mux a soddisfare i requisiti del tuner. L’impiego giornaliero del ricevitore ha dato esiti estremamente positivi e a una buonissima velocità nello zapping, anche nel passaggio tra SAT e DTT, si abbina un’elevata stabilità del prodotto, esente da tentennamenti anche in situazioni estreme d’utilizzo. L’unico neo stia nel telecomando, un pò “sordo”, che necessita di una distanza e un puntamento ottimale per funzionare al meglio. Questo limite non inficia la buona qualità dell’apparecchio, specialmente se diamo uno sguardo al prezzo, sicuramente contenuto se rapportato alle prestazioni e alla notevole flessibilità d’uso. Silenzioso e mai in affanno anche grazie all’alimentazione esterna che mantiene basse le temperature, abbiamo stressato il ricevitore Cloud IBox3 per ore senza notare alcun degrado delle prestazioni, qualunque fosse l’operazione svolta. Certamente non siamo di fronte ad un fuoriclasse della ricerca, ricco di soluzioni esoteriche ma se cerchiamo un ricevitore in grado di sopportare agilmente l’impatto con un utilizzo intensivo, dotato di hardware affidabile e sempre all’altezza, venduto ad un prezzo più che accessibile, allora il piccolo Cloud IBox3 ha pochi rivali.

PER INFORMAZIONI
Cesarex
www.cesarex.com

Vuoi scaricare gratuitamente il test in formato pdf:
http:///01NET/Photo_Library/1162/EUR259_Linux_CloudIbox_pdf.pdf

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