Concetti basilari da tenere a mente

Luglio 2010.

Per puntare la parabola. L’operazione di puntamento può essere effettuata senza strumenti particolari  suddividendo la fase del puntamento in due parti:  prima si esegue una ricerca “grossolana” del satellite utilizzando una bussola e i dati di puntamento relativi all’azimuth senza preoccuparsi troppo della precisione e quindi si cercherà l’ esatta elevazione.
È consigliabile fare la ricerca del segnale utilizzando l’indicatore di segnale del ricevitore digitale che ci consente di misurarne l’intensità su una frequenza che abbiamo pre-impostato, permettendoci poi di trovare il massimo del segnale spostando leggermente in orizzontale ed in verticale la parabola.

Per non perdere la “bussola”. Posizionando accanto alla parabola la bussola, in modo che quest’ultima risulti perfettamente orizzontale, dobbiamo ruotare la bussola stessa finché l’ago si sovrapponga alla lettera N, che indica il Nord; a quel punto, dovremo andare a leggere sulla scala graduata presente nella bussola il valore di azimuth desiderato.
Se ad esempio dobbiamo puntare la parabola in direzione 185 gradi, cercheremo il valore 185 sulla scala graduata; mettendoci poi accanto al palo della parabola con la bussola in mano (sempre con l’ago sul Nord), guardando verso la direzione in cui si trova il numero 185 staremo guardando nella direzione verso cui deve essere puntata la parabola.

Per fissare l’elevazione.
L’elevazione indica l’inclinazione della parabola rispetto al piano orizzontale: nota l’elevazione a cui va puntata la parabola, basta leggere il valore sulla scala graduata presente sul palo su cui è montata la parabola, e muovere verticalmente la parabola finché il valore non è quello desiderato oppure, nel caso non ci siano scale graduate, stabilire orientativamente l’angolo e poi effettuare approssimazioni successive aiutandosi con il misuratore di intensità del segnale o strumenti analoghi.

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