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Cos’è la ricerca blind scan e perché in un decoder non dovrebbe mancare

La funzione di blind scan (scansione alla cieca) è un’innovazione tecnologica relativamente nuova nel mondo del satellite. Ma è immediatamente divenuta una delle più importanti caratteristiche per i feed hunter, ovvero quegli utenti che sono sempre alla ricerca di canali nuovi, tanto da essere implementata in un gran numero di ricevitori.

La possibilità di effettuare ricerche alla cieca è molto importante sia per la comodità intrinseca sia perché non sempre i dati di sintonizzazione sono conosciuti e dichiarati. Ogni satellite trasmette tramite i transponder, i quali a loro volta contengono canali con le stesse caratteristiche di sintonizzazione.

Ogni ricevitore ha al suo interno un database di frequenze, che utilizza nel momento in cui viene lanciata una ricerca di canali. All’utente che guarda sempre gli stessi canali, basta conoscere i dati prememorizzati. E le poche volte che questi cambiano, per esempio per una riorganizzazione di canali, basta una semplice risintonizzazione automatica per risolvere ogni eventuale problema.

Alla ricerca dei canali nascosti

Ma per l’appassionato, soprattutto per colui che consuma il proprio rotore spazzolando le frequenze ricevibili tipicamente alla ricerca dei feed (canali di servizio difficili da sintonizzare), la faccenda si complica e non di poco. Infatti, tali canali appaiono e scompaiono nel giro di pochi minuti e hanno quasi sempre dati di sintonizzazione diversi. Questo perché porzioni di transponder sono acquistate temporaneamente, soprattutto da agenzie giornalistiche, per trasferire il segnale dal luogo del servizio alla propria sede tramite satellite. Quindi il transponder viene acceso (ovvero è presente una trasmissione) solo per il tempo necessario allo scopo: la durata dell’occupazione del transponder stesso varia a seconda della tipologia di trasmissione. Può capitare di poter seguire una trasmissione per ore, nel caso, per esempio, di un evento sportivo, così come di vedere solo quindici minuti di un servizio che avremo modo di vedere  dopo la postproduzione sui telegiornali nazionali.

Sembrerebbe quindi quasi impossibile potere usufruire della visione di questi feed. Ma ci viene in aiuto una certezza: i dati relativi a frequenza e polarità di ogni transponder non cambiano mai, sono costanti dalla messa in orbita del satellite. Basta, quindi, sapere quali satelliti hanno frequenze sulle quali appaiono feed e il gioco sembrerebbe fatto.

Ma dobbiamo ancora affrontare le vere difficoltà. Infatti, mancano dati salienti per la sintonizzazione dei canali ovvero FEC e symbol rate. E se per il FEC non ci sono problemi in quanto qualsiasi tuner è oramai in grado di rilevarlo in automatico, per il symbol-rate la cosa appare più complicata in quanto il range di valori che può assumere è troppo ampio per pensare a una soluzione brute-force, ovvero di ripetute prove su tutti i valori possibili sino a trovare il valore corretto.

Meglio hardware che software

La soluzione che ancora oggi viene adottata e che non soddisfa totalmente le esigenze di un buon feed hunter è il blind scan software: il ricevitore ha una tabella contenente i valori di symbol-rate più utilizzati ed effettua prove esaustive su tutti questi valori, nella speranza di essere di fronte a un valore non contemplato. Questa soluzione, oltre a palesi problemi di velocità, non può essere ritenuta soddisfacente.

La tecnologia ci viene in aiuto con tuner che realizzano il blind scan via hardware rilevando automaticamente il valore del symbol rate sulla frequenza oggetto della ricerca. Tutte le funzioni di filtraggio della ricerca, di inserimento di range di frequenza e quant’altro troviamo implementato nei menu di ricerca blind scan dei ricevitori digitali sfruttano il lavoro del tuner.

La semplicità di utilizzo dei menu di ricerca è “imbarazzante” se rapportata al risultato che si ottiene: nella maggior parte dei casi è sufficiente inserire una frequenza di partenza, una di arrivo, la polarità desiderata e lo step di frequenza e il grosso del lavoro lo farà il tuner, automaticamente.

Una funzione utile a tutti

Va da sé che, date le sue caratteristiche, la funzione blind scan non è utile solo a chi è alla ricerca di canali difficili da individuare. Può infatti essere usata da chiunque voglia avere la certezza che il suo decoder scandagli al meglio la zona della Fascia di Clarke che il suo impianto gli permette di raggiungere, individuando tutti i canali visibili. Spesso infatti accade che una sintonizzazione automatica si “dimentichi” di memorizzare qualche canale.

1 COMMENTO

  1. Grazie per l’informazione. Vorrei acquistare un decoder combo con blind scan via hardware. Vi chiedo cortesemente d’indicarmi qualche prodotto valido in commercio.

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