Decoder Linux-embedded UnixBox Nano

In sintesi
E’ difficile inquadrare un apparecchio così al di fuori degli schemi cui siamo abituati, tanto che mai come in questo caso soltanto l’accoglienza che il Nano avrà sul mercato potrà fornirci indicazioni precise circa la bontà delle scelte progettuali. La possibilità di poter installare immagini di famosi gruppi di sviluppo è un indubbio vantaggio e la stabilità a livello hardware dimostrata durante le nostre prove spinge a pensare che forse siamo di fronte al primo esemplare di una nuova categoria di decoder. Veloce, stabile anche se non “bello” nel senso classico del termine, UnixBox Nano è uno di quegli apparecchi che puoi dimenticare di avere, discreto a tal punto da essere del tutto occultato dietro al televisore: basterebbe in questo caso una prolunga e un sensore per il telecomando da porre vista, in prossimità del televisore.

Gennaio 2013
Non giudichiamo mai un ricevitore dal suo aspetto, dal suo impatto estetico e neppure dalle sue dimensioni, ma nonostante queste premesse dopo aver osservato l’ultima creazione di UnixBox, siglata Nano per ovvie ragioni, le nostre certezze hanno vacillato in quanto a prima impressione ci è parso veramente troppo piccolo e indifeso per sopportare l’enorme mola di lavoro alla quale gli users di Enigma sono soliti sottoporre i propri apparecchi. Ci siamo, però, ricreduti molto presto, giusto il tempo di provarlo e prenderci confidenza. Come anticipato tutto il progetto sembra improntato al massimo risparmio: il Nano è distribuito in un’anonima scatola di cartone, sul cui fondo sono riportare le caratteristiche tecniche del ricevitore stesso.

La dotazione è minima: oltre al piccolo decoder sono presenti il telecomando, un cavetto audio/video analogico, l’alimentatore esterno con relativo cavo elettrico asportabile, qualche foglio a sostituzione del manuale e un cavo HDMI che alza le quotazioni della dotazione. Tutti i particolari sono imballati singolarmente a testimonianza del fatto che l’economicità delle scelte non è a scapito della qualità. La sensazione che si ha tenendo in mano il Nano è insolita, in quanto mai un ricevitore è stato “concentrato” in meno di 400 grammi di peso! La costruzione è solida anche se il contenitore è completamente in plastica, offrendo comunque una sensazione di robustezza meccanica del tutto rassicurante.

Installazione e canali
Come approfondito nel riquadro relativo alle connessioni, sul ricevitore non è presente alcuna presa SCART e questo potrebbe terrorizzare qualche utente che non sfrutti la connessione in Alta Definizione HDMI: sono presenti in ogni caso, a sopperire a  questa mancanza, le uscite audio/video analogiche, per le quali è anche fornito il cavetto specifico. L’installazione del decoder Nano non dovrebbe quindi comportare alcun problema anche per un utilizzatore meno esperto. Considerate le dimensioni e il peso ci piacerebbe vedere una variante nel progetto, ossia una presa sul frontale in cui inserire una prolunga collegata a un sensore esterno per il telecomando.

Ciò consentirebbe di nascondere del tutto l’apparecchio lasciando in vista solo il sensore per le operazioni con il telecomando e non tanto per un fattore estetico, quanto per i casi in cui lo spazio è importante e il Nano potrebbe fare la differenza proprio per le sue dimensioni. In ogni caso, installato a vista oppure nascosto, il ricevitore UnixBox Nano risponde bene alle sollecitazioni cui è destinato un decoder Linux-embedded. Tra i vari porting a disposizione abbiamo optato, ancor prima di iniziare i test, per l’immagine BlackHole 1.78, versione stabile e ricca di funzioni interessanti. L’installazione di un nuovo firmware, come illustrato nel box dedicato, è di una semplicità disarmante, come oramai consuetudine: in pochi minuti e con scarse possibilità d’insuccesso il nostro Nano è pronto all’uso e le prime fasi, come sempre, sono di parametrizzazione del sistema e grazie a un wizard che ci guida tra le voci maggiormente importanti è possibile personalizzare il ricevitore con pochi colpi di telecomando.

I parametri relativi a video, impianto d’antenna, Parental Control e rete sono subito disponibili proprio grazie alla procedura guidata, oppure, se non piacciono i wizard, basta interrompere la procedura e procedere alle varie impostazioni ricorrendo alle relative voci di menu. Una volta che il sistema è stato configurato, consigliamo, come al solito, è di scaricare una lista canali allineata al proprio impianto con i plugins e gli addons più utilizzati, anche se l’immagine scelta ne mette già parecchi a disposizione di default. Con queste procedure si svolge il grosso del lavoro una sola volta, anche per permettere di eseguire, a installazione terminata, un backup di sistema che, in casi estremi, potrà far risparmiare parecchio lavoro durante una nuova installazione.

PER INFORMAZIONI
Http://www.shopsat.it

Vuoi scaricare gratuitamente il test in formato pdf:
http://www.01net.it/01NET/Photo_Library/1027/eur240_UnixBoxNano_pdf.pdf

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