Il quesito – Nessuna ricezione con il tuner “troppo” sensibile

Il mio impianto è composto da una parabola motorizzata da 100 cm con LNB fornito da Sky. La parte SCR è destinata ai decoder Sky e Tivùsat mentre all’uscita legacy ho collegato il decoder Digiquest F777 che comanda il motorizzato. In precedenza, all’uscita legacy avevo collegato un vecchio Clarke Tech HD che funzionava bene mentre un altro decoder, della stessa marca ma più recente, “perdeva” in qualità di segnale al crescere della frequenza. In sostanza, oltre i 12.600 MHz non agganciava più nulla.

Avevo già notato che, disallineando la parabola di mezzo grado, c’era un leggero miglioramento ma, di contro, in tutti gli altri decoder la ricezione peggiorava sensibilmente. Attribuendo il problema ad un difetto del tuner del decoder, ho deciso di cambiarlo col Digiquest ma, con molta sorpresa e rammarico, il problema si è ripresentato. A questo punto, ho controllato attentamente l’impianto (cavi, connettori, ecc.) e il puntamento, mettendo anche in previsione di cambiare almeno l’LNB se non pure il motore. Mi sono informato su Internet e, tra la massa di guide, forum e utenti che mettevano in dubbio la bontà del mio impianto, uno di loro mi ha suggerito di provare in modo opposto e forse poco logico: peggiorare la ricezione. Mi ha accennato a un problema di saturazione del tuner e suggerito di provare ad aggiungere una decina di metri di cavo, usando connettori e un vecchio splitter per collegarlo al cavo esistente. Fiducioso, ho fatto la prova avendo già tutto in casa e le barre segnale sono salite oltre il 90%, anche quelle che restavano a zero. Praticamente i decoder e gli LNB recenti hanno una ricezione più sensibile di quelli di un tempo, ma per assurdo vanno in crisi in caso di troppo segnale o qualità che sia, interpretandolo come scarso segnale. Situazione che forse si è creata a causa dei cavi di grosso diametro, la parabola grande a pochi metri dal decoder e puntata accuratamente.

Quest’esperienza mi ha lasciato qualche nervosismo di troppo ma anche la soddisfazione di disporre ora di un impianto perfetto. Ho pensato di condividere quest’esperienza che forse non è nuova agli installatori professionisti, ma che potrebbe mandare in crisi altri appassionati come me.

Paolo

 

La ringraziamo per il suo prezioso contributo e approfittiamo dell’occasione per sfatare un falso mito della ricezione digitale: “più segnale c’è, meglio è”. Se, con l’analogico, in parte era vero, con il digitale lo scenario cambia totalmente perché il parametri in gioco sono molti di più. La guida CEI 100-7, che racchiude tutte le raccomandazioni e le prescrizioni da mettere in atto durante la progettazione e la realizzazione dell’impianto di ricezione, fissa i valori massimi e minimi dei segnali prelevabili da una presa Tv. Per il digitale terrestre l’intervallo va da 45 a 74 dBµV mentre per il sat da 47 a 77 dBµV. Al crescere del livello, soprattutto se ottenuto con un amplificatore a monte (nel caso del DTT), cresce anche il rumore, si riduce la qualità ed il segnale si “sporca” mandando in saturazione il tuner di TV e decoder. Il rumore arriva alle antenne insieme al segnale via etere e satellite ma nasce anche all’interno di ogni circuito elettronico come quello di una centralina di amplificazione, un LNB oppure uno switch. Vi sono altre fonti di rumore legate ad aspetti ambientali che possono contribuire a un ulteriore degrado dei segnali. Per evitare problemi, e necessario perciò valutare altri parametri come il MER (Modulation Error Ratio), il BER (Bit Error Rate), il CBER (Channel BER), il VBER (Viterbi BER) e, soprattutto, il rapporto segnale rumore C/N (carrier to noise ratio).

Un segnale digitale, affinché possa essere ricevuto correttamente, può contenere una certa quantità di rumore a patto che essa sia, in termini di livello, più bassa del segnale utile. Tecnicamente si descrive il rapporto tra segnale utile e rumore con il parametro C/N: più è elevato tale rapporto minore sarà il rumore e quindi migliore risulterà la ricezione.

In un impianto individuale si può ottenere facilmente un buon rapporto C/N ma si deve tenere conto che tale parametro è facilmente influenzabile dalle condizioni atmosferiche. Pertanto, quando piove, nevica o il cielo è nuvoloso, il segnale utile “C” cala e nelle calde giornate estive il rumore termico “N” aumenta. Riuscendo a prevedere numericamente il possibile peggioramento del C/N durante l’anno, è necessario adottare un certo margine entro il quale la ricezione è ancora possibile senza vistose manifestazioni di degrado.

Le norme tecniche specifiche prescrivono che alla presa utente il rapporto C/N debba essere uguale o superiore a 15 dB (norma EN 50083-7 art. 5.6).

Un altro parametro utile per la verifica della qualità del segnale digitale ricevuto via satellite è il Noise Margin che rappresenta il margine entro cui la ricezione può rimanere ancora di sufficiente qualità in caso di perdita di segnale dovuto, ad esempio, ad eventi atmosferici. Riassumendo:

 

–      Livello: 47÷77 dBµV;

–      C/N: > 15 dB

–      BER: 2E-4

–      MER: > 9 dB

–      Noise Margin: > 6 dB.

 

Valori al di fuori di questi limiti possono causare il degrado delle immagini e dei suoni dei programmi ricevuti, problemi nella sintonizzazione e memorizzazione dei programmi, instabilità della ricezione al variare delle condizioni atmosferiche. Tutti questi parametri sono facilmente rilevabili con un misuratore di campo, anche di tipo economico. Alcuni decoder forniscono informazioni utili sulla “bontà” del segnale ma non vanno mai presi seriamente in considerazione quando si tratta di progettare e realizzare un impianto oppure, come nel suo caso, per scoprire l’origine di un malfunzionamento.

2 COMMENTI

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome