Il ricevitore ideale? Progettiamolo assieme

Ricevitore ideale Xtrend 8500Siamo certi che nelle nostre prove tecniche non tutti i particolari di un prodotto e le scelte progettuali incontrano il gradimento di chi legge e molte volte si ha la sensazione che sarebbe bastato veramente poco a rendere il prodotto stesso perfetto per le nostre necessità. Purtroppo quel qualcosa è molto personale e può non essere apprezzato da tutti. Ma cosa succederebbe se potessimo intervenire di persona nella progettazione? Quali modifiche o integrazioni ci piacerebbe apportare? Facendo tesoro della nostra esperienza sui ricevitori digitali, proviamo a ipotizzare assieme un modello immaginario rispondente anche ai più singolari desideri dell’utente finale.

Chiariamo subito gli obiettivi

Partiamo da un presupposto importante: i costruttori di ricevitori progettano e realizzano i loro prodotti basandosi su anni di know-how, studi di mercato ed esperienze ben superiori alle nostre, mettendo in commercio un prodotto che per loro è il meglio che si possa ottenere all’interno della fascia di prezzo in cui è collocato tale prodotto. Il nostro è solo un esercizio tecnologico che non potrà portare alla costruzione dell’oggetto ipotizzato, ma che ci permetterà si addentrarci in aspetti non sempre approfonditi a dovere e, cosa più importante, senza doverci preoccupare dell’aspetto economico del nostro progetto: il sogno di ogni produttore. Dalla nostra parte abbiamo la nostra esperienza, un po’ di inventiva e le impressioni e i suggerimenti degli utenti che ci seguono e ci scrivono: basandoci su questi strumenti cerchiamo di ipotizzare il prodotto ideale, che riesca a soddisfare tutte le esigenze e e che integri le ultime novità tecnologiche.

L’estetica è importante?

Partiamo dall’aspetto forse più frivolo, ma che, i cellulari ce l’hanno insegnato, non si può trascurare, ovvero l’impatto estetico. Decidere quanto sia importante che un ricevitore digitale sia anche bello è come discutere del sesso degli angeli. In questo senso ci sono due scuole di pensiero: da una parte abbiamo i fautori dell’efficienza, duri e puri sostenitori delle prestazioni anche a discapito della bellezza, dall’altra parte gli esteti, che auspicano il bello “artistico” anche in apparati di laboratorio. Come al solito la giusta via riteniamo stia nel mezzo perché di solito un ricevitore digitale non è un prodotto utilizzato unicamente da appassionati o esperti del settore ma da tutti i componenti la famiglia.

Il crescente numero di utenti delle trasmissioni digitali satellitari (e non) ha obbligato persone totalmente inesperte a fare conoscenza con il ricevitore e a imparare i rudimenti del suo utilizzo. Questa capillare penetrazione ha spostato la collocazione del decoder in aree “nobili” della casa, come il salotto, dove l’impatto estetico diventa un aspetto importante.

Potendo scegliere tra prestazioni e bellezza sceglieremmo sempre le prestazioni, ma nel nostro caso possiamo non rinunciare a nulla e sognare un ricevitore dalle linee pulite, dotato di un display ampio e con una ottima leggibilità, di generose dimensioni, magari con il frontale sostituibile e di colori diversi. Nonostante esistano molti dispositivi in commercio con un look piacevole, i ricevitori digitali non hanno ancora trovato un design che li caratterizzi, ma copiano le linee di altri apparati elettronici presenti nella casa. Ci piacerebbe invece vedere qualcosa al di fuori degli schemi e con una propria personalità.

Composizione del ricevitore

I moderni ricevitori digitali, specialmente quelli supportati da Enigma, devono la loro esistenza alla convergenza tra il mondo dei decoder e quello dei personal computer: questa convergenza ha permesso al mercato consumer dei ricevitori di adottare molte soluzioni del settore Pc, ma forse ora è arrivato il momento di fare il passo decisivo. Non auspichiamo certamente che il computer faccia le veci di un ricevitore ma bensì il contrario, ovvero che l’architettura dei ricevitori esasperi la già citata convergenza divenendo, almeno nell’architettura, simile in tutto e per tutto a quella di un computer: questa scelta potrebbe aumentare enormemente la flessibilità dei prodotti, perché diverrebbero scalabili, ovvero acquisirebbero la capacità di “crescere” in funzione delle necessità dell’utente e delle disponibilità tecnologiche.

Se analizziamo l’architettura degli attuali ricevitori digitali Enigma noteremo come questa sia statica, nel senso che, tipicamente, non è possibile effettuare aggiornamenti sostanziali. È possibile intervenire unicamente sui tuner in quanto tutto le altre “sezioni” sono saldate in piastra. Solo da poco è infatti possibile configurare i tuner del proprio ricevitore a piacimento, grazie alla tecnologia plug&play.

Per contro, noi auspichiamo ricevitori dall’architettura aperta, dotati di mother board sulle quali sia possibile cambiare processore e memoria e aggiungere schede input/output in modo da poter personalizzare il proprio decoder senza porre limiti alle modifiche future che si renderà necessario apportare.

Nel nostro progetto la piastra madre dovrebbe poter essere configurata in tutti i componenti che concorrono al funzionamento del ricevitore: microprocessore, memoria, tuner e connessioni, proprio per garantire una flessibilità che, non dimentichiamolo, sarà interamente a carico del sistema operativo.

Accessori e optional

L’accessoristica di un ricevitore come quello ipotizzato si riduce veramente ai minimi termini:  supponiamo di fornire solamente un telecomando standard, in stile con i prodotti Enigma-based, in quanto sono gli optional, ovvero la componentistica aggiuntiva installabile autonomamente, a essere importanti. Mentre sui ricevitori attuali si può scegliere (e nemmeno non sempre) solo la composizione dei tuner, nel nostro prodotto ideale si potrà parametrizzare quasi ogni componente essenziale: uno o più tuner di svariate tipologie, board A/V aggiuntiva con uscite component e S-PDIF, board Decrypt con svariate Common Interface e Card Reader, diversi processori e diversi tagli di memoria, scheda di rete con Wi-Fi e seconda Ethernet e interfaccia USB con prese aggiuntive.

All’atto dell’acquisto sarà possibile configurare a piacere il proprio prodotto così come farlo crescere in un secondo tempo: insomma, flessibilità ai massimi livelli. Naturalmente, considerate le nostre reiterate critiche ai telecomandi in dotazione sui ricevitori attuali, abbiamo ipotizzato anche un modello enhanced, multi apparato e multimediale che permetta un alto livello di integrazione col sistema operativo, un prodotto che esteticamente ipotizziamo simile al Philips TSU9800.

Il Sistema Operativo

Delegato a pilotare l’hardware che abbiamo ipotizzato, il sistema operativo è senza ombra di dubbio la parte più importante del progetto: sovente, negli anni, abbiamo avuto modo di valutare ricevitori con dotazioni hardware futuristica limitati da firmware inadeguato, questo perché lo sviluppo software è molto costoso per un produttore di ricevitori, specie se il firmware è realizzato ad hoc per quel ricevitore e non riutilizzabile.

La base comune del nostro hardware si deve ripercuotere su di un sistema operativo comune, in stile con quello che succede con Enigma: ipotizziamo un sistema operativo nuovo, le cui specifiche siano rilasciate agli sviluppatori esterni permettendo la creazione di nuove app, plug-in e contenuti aggiuntivi. Ricordiamo, a vantaggio dei neofiti, che il successo dei sistemi Enigma-based sta proprio nella possibilità di installare utility software aggiuntive che coprono i campi più vari: anche questa caratteristica è da ricondursi al mondo dei computer. Infatti il nostro Pc, all’acquisto, è dotato del sistema operativo e di “pochi” programmi: ognuno, nel corso del tempo e secondo le proprie necessità, andrà ad aggiungere contenuti software adatto a soddisfare le proprie esigenze; allo stesso modo, le immagini Enigma di base hanno solamente quanto necessita al buon funzionamento del ricevitore sul quale sono installate ma è possibile installare contenuti aggiuntivi in modo automatico, scaricandoli da internet, tipicamente dal repository messo a disposizione del gruppo che ha sviluppato l’immagine.

Nel nostro ipotetico ricevitore le cose sarebbero complicate dalla variabilità della configurazione che, potendo contare sull’utilizzo di processori diversi, andrebbe a impattare sulla compatibilità delle varie utility con i vari modelli, esattamente come nei Pc. Non siamo convinti che la strada dell’open source sia percorribile, e nella nostra visione il software dovrebbe rimanere nelle mani di quei produttori in grado di farsi carico dello sviluppo: nessuno dei sistemi attualmente utilizzati ha un profilo tale da poter soddisfare le nostre esigenze.

Enigma, Android o Spark?

Enigma, nonostante sia presente da anni, continua a presentare le stesse pecche, ovvero parti di sistema anche funzionanti ma immutabili nel tempo e scomode da usare. Parliamo, per esempio, delle funzioni di mediaplayer: non è accettabile che per mandare avanti un filmato si debbano utilizzare i tasti numerici e che la gestione delle playlist sia primitiva come nelle prime versioni.

Per quanto riguarda Android, nonostante questo inizi a essere presente su svariati ricevitori, ci sembra che la sua propensione al mobile sia troppo accentuata e non ci sia uno sforzo reale di porting nel mondo dei ricevitori, nonostante una discreta utilizzabilità di questo sistema operativo. Forse il sistema operativo Spark, visto sui ricevitori Amiko, è quello che più si avvicina alla bozza della nostra idea di sistema operativo per ricevitori digitali, ma non sembra che questo si sia evoluto nel tempo e che ci sia la volontà di proseguirne lo sviluppo.

Creare un sistema operativo per un hardware modulare quale quello ipotizzato non è senza dubbio un lavoro da poco anche se lo sforzo per lo sviluppo fosse condiviso: in pratica, potrebbe essere un misto tra l’efficienza di Enigma, la facilità di utilizzo di Android e la pulizia dei menù e l’estetica di Spark. Naturalmente, come già avviene, il modulo base del sistema operativo sarebbe poi arricchito dall’attività dei gruppi di sviluppo, che avrebbero un lavoro probabilmente più agevole di adesso se assistiti direttamente dagli sviluppatori del sistema operativo stesso. È chiaro che, oltre alle normali funzioni dei ricevitori digitali, il sistema operativo dovrà anche garantire la gestione dei canali IPTV e HBBTV, garantendo la parte di multimedialità che, pur non essendo appannaggio di questa tipologia di prodotti, è un valore aggiuntivo oramai irrinunciabile.

Potremo trovarlo nei negozi?

Abbiamo ipotizzato il nostro ricevitore per eccellenza, senza alcuna limitazioni di costi e difficoltà progettuali. Ora ci chiediamo: un prodotto del genere potrebbe avere un successo commerciale? Grazie al fatto di aver puntato sulla scalabilità, il nostro ricevitore è sicuramente appetibile in quanto, nella sua configurazione di base, è rapportabile a un top-receiver. Il fatto di poter proprio crescere nel tempo grazie alla flessibilità del progetto è un’arma in più.

Certo è che per poter realizzare un ricevitore come quello che abbiamo ipotizzato servirebbe uno sforzo congiunto di più produttori, sia a livello hardware sia a livello di sistema operativo, ma lo sforzo sarebbe ripagato dal minor costo di costruzione delle mother board, che avrebbero una base comune sulla quale poter costruire i vari modelli.

Fantascienza? Noi non lo crediamo anche se, come al solito, solo il tempo potrà dirci se siamo stati avveniristici o solo visionari.

 

 

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