Impagabile comodità, perché non provi?

Gennaio 2010. Anche l’utilizzo estremo della tecnologia sfrenata è rivolta ad un fine razionale, come dire che anche gli “smanettoni” hanno un cuore, magari digitale, ma ce l’hanno. In effetti lo scopo ultimo di tutti gli sbattimenti al quale ci si sottopone per avere l’impianto satellitare da sogno è pur sempre la visione della Tv, magari per poco, magari solo quel tanto che aiuti a testimoniare la bontà del nostro lavoro e giustificarne la spesa.
D’altronde non è pensabile lavorare senza uno scopo, e anche quando il lavoro non è retribuito, perché di natura esclusivamente hobbistica, qualche soddisfazione la deve pur dare.

Chi ci segue avrà sicuramente compreso che con il satellite non si è mai alla fine, nel senso che qualche aggiustamento da fare c’è sempre, sia per le crescenti potenzialità tecnologiche offerte dai ricevitori digitali e più in esteso dagli apparecchi televisivi sia perché, sia chiaro, “smanettare” è piacevole.

Ma nei rari momenti di pausa di questa storia infinita anche gli “smanettoni” si siedono e guardano la televisione: sembrerà strano ma in quei momenti la possibilità che capiti qualcosa al firmware del ricevitore, all’antenna o al posizionatore sono altissime, quasi come se una volontà superiore ci volesse sempre al lavoro sull’impianto, incuranti dei rimbrotti degli altri componenti della famiglia che non capiscono cosa c’entrino FEC, PIDs, Ovest o Est in quei momenti che dovrebbero essere di tranquillità familiare.

Proprio per evitare tensioni familiari, specie se l’apparato condiviso con gli altri membri è quello sul quale “smanettiamo” di continuo, dobbiamo rendere il sistema stabile, affidabile e accessibile non solo per noi, ma anche per chi  poco o nulla sa di tecnica e ricezione satellitare.

Liste personalizzate
Una lunga introduzione per parlare dei setting, cioè delle liste di canali ordinate e personalizzate: a dire il vero il termine è assolutamente errato. Con il termine settings, infatti, solitamente si definisce il set di impostazioni relative a tutti i parametri di un determinato apparato, nel nostro caso un ricevitore digitale, e non solo i canali.

Settings editor per ricevitori Enigma1/Enigma2
Settings editor per ricevitori Jepssen Media Box
Settings editor per il mitico Nokia 9500

In effetti, agli albori del Sat, quando, con il mitico ricevitore Nokia 9500 si iniziarono a personalizzare le liste canali, i file relativi contenevano anche altre impostazioni per il funzionamento del ricevitore, quindi è probabile che il termine, corretto per quei tempi, sia stato mantenuto perché oramai il popolo Internet era abituato ad utilizzarlo.

In ogni caso accettiamo la terminologia corrente e proseguiamo: settings adeguati e aggiornati all’interno del proprio ricevitore permettono un uso gradevole e agevole dello stesso a chiunque lo utilizzi.
Questo è il nocciolo della questione: con un piccolo sforzo si può dotare il proprio ricevitore di una marcia in più e rendere la gestione delle serate televisive più semplice. Sarebbe veramente da pazzi non approfittare di questa possibilità che non richiede neppure particolari conoscenze tecniche se non l’uso di un personal computer e di Internet.

Per meglio comprendere i vantaggi dell’utilizzo di liste personalizzate dobbiamo approfondire quella che è la normale gestione offerta dai  ricevitori digitali.
Partiamo dal peggiore in assoluto, almeno per quanto riguarda il discorso settings: lo SkyBox, i cui utilizzatori possono mettersi il cuore in pace e continuare con l’avvilente gestione a loro offerta da questo ricevitore.

Come risaputo e dibattuto in altri articoli, il ricevitore fornito da SKY è volutamente limitato nelle prestazioni e blindato negli aggiornamenti: a dire il vero per quanto riguarda il discorso canali c’è un motivo diverso dalla paura dell’hackeraggio del sistema.
I call-center del provider ricevono migliaia di chiamate, e un alto numero è effettuato da persone poco abituate all’impiego di apparecchi diversi da un tostapane.

Da qui l’esigenza di un’uniformità nella numerazione dei canali, fattore indispensabile per stabilire un rapporto univoco tra il gestore del servizio e l’abbonato: se, per una attivazione o qualsiasi altra operazione, l’operatore chiede all’utente di posizionarsi sul canale X è certo quale sia l’emittente corrispondente, cosa impossibile da realizzare se la numerazione fosse diversa.

Il call center perderebbe molto più tempo a spiegare come posizionare il ricevitore sul canale corrispondente, con aumento delle spese di gestione: una scelta comprensibile ai fini di SKY ma assolutamente vincolante per l’utenza. Accantonato, quindi, qualsiasi discorso relativo alla gestione settings sullo SkyBox, occupiamoci degli altri ricevitori.

Metodi di base e scansione approfondita
Tutti i ricevitori in commercio offrono funzioni più o meno avanzate per l’editing manuale dei canali, come ad esempio il loro spostamento all’interno della lista principale. Inoltre, ogni ricevitore è provvisto di alcuni di metodi di base per la ricerca e la memorizzazione dei canali: ricerca manuale, ricerca  automatica e Blind Scan, anche se per questa ultima è necessario un tuner appropriato, non disponibile su tutti i ricevitori.

La ricerca manuale, come facilmente intuibile, richiede la conoscenza dei dati di base relativi alla sintonizzazione dei canali, come approfondito nel link “Ricerca manuale, dettagli da sapere”: in linea teorica sarebbe possibile procedere, lista di transponder alla mano, alla sintonizzazione manuale dei transponder contenenti i canali di maggior interesse escludendo tutti gli altri, ma sarebbe un lavoro inutile.
La ricerca manuale è utilizzata quando nuovi canali vengono messi in onda e quindi la ricerca avviene su di un numero molto limitato di transponder.

La ricerca automatica, risorsa maggiormente utilizzata, effettua la scansione di tutti i transponder memorizzati all’interno del ricevitore. Se però questa lista non è aggiornata si dovrà poi provvedere a varie ricerche manuali.

Apparentemente priva di controindicazioni è la ricerca Blind Scan, ossia alla cieca, disponibile in un limitato numero di ricevitori capaci di rilevare automaticamente il symbol rate. L’alternativa, come evidenziato nel link “Blind Scan, meglio andare alla cieca” è la funzione Blind Scan realizzata via firmware, priva però dei requisiti necessari per una ricerca approfondita.

Ammesso e non concesso di essere in grado autonomamente di portare a termine una ricerca canali con una qualsiasi delle metodologie sopra citate, il problema che si pone immediatamente è il numero di canali memorizzati in ordine sparso all’interno del nostro ricevitore: la lista che ci ritroviamo a gestire non ha nulla di familiare.

Ogni ricevitore mette a disposizione diversi strumenti per l’editing dei canali: si va dalla gestione della lista principale, supportata da tutti i ricevitori, sino alla gestione dei canali favoriti e alle liste secondarie con limitazione sul numero dei canali inseribili, che facilitano notevolmente la vita.
Perciò i fautori del fai da te senza ricorre ai setting dovranno definire le liste, muovere centinaia di canali copiandone alcuni e cancellandone altri, sino ad ottenere un elenco ordinato per le proprie esigenze.

Un lavoro lungo e difficoltoso, quasi impossibile da portare a termine negli impianti multi-feed o motorizzati dove l’elevato numero dei canali sintonizzati rende impossibile il ricorso ad una sistemazione manuale.
Un altro fattore altrettanto importante ci spinge a suggerire di non perdere troppo tempo manipolando i canali dai menu: nel caso di crash del ricevitore, cosa non inusuale negli apparecchi di ultima generazione, paragonabili ad un computer, potrebbe rendersi necessario un reset di fabbrica e, in questo modo, si perderebbe tutto il lavoro.

Ricca disponibilità in Rete
Proprio a causa delle limitazioni sopra esposte e del crescente numero di canali sintonizzati, già da alcuni anni appassionati del settore hanno iniziato a preparare sul computer una serie di liste personalizzate, messe poi a disposizione di tutti su Internet.
Storicamente facciamo risalire l’inizio dell’era settings al Nokia 9500, ricevitore “cult” popolarissimo tra gli appassionati, grazie al fatto di poter caricare su di esso firmware alternativi (opzione ormai consolidata ai giorni nostri) e liste canali personalizzate.

Un altro ricevitore va citato per avere dato un nuovo impulso al segmento, lo Humax 5400 il cui costruttore addirittura mise a disposizione degli appassionati le specifiche per gestire sia la compilazione dei setting sia il loro invio, tramite porta seriale, al ricevitore.

Da quei tempi tante cose sono cambiate ma il crescente interesse per i setting ha spinto i produttori a munire i propri prodotti del necessario per gestire al meglio le liste canali, sia per quanto riguarda lo sviluppo software sia per quello hardware, sino al supporto per gli sviluppatori esterni. L’avvento dei ricevitori Linux, in tempi più recenti, ha dato un  ulteriore contributo alla diffusione e all’uso dei setting: nei ricevitori di questo tipo non vi è limitazione al numero di canali memorizzabili e neppure a quello delle sottoliste, definibili a piacere con quanti canali si desidera.
Unica limitazione è la memoria del ricevitore e la voglia di chi esegue il lavoro.

Oggi praticamente tutti i ricevitori in commercio supportano la gestione dei setting e l’apprezzabile apertura dei produttori ha una spiegazione: la comunità Internet è un grosso bacino di potenziali utenti e quindi, commercialmente, il volano d’interesse generato, grazie ai setting, intorno al proprio ricevitore si dimostra perciò una mossa vincente.
In effetti su Internet si trovano moltissimi siti dedicati ai setting, prodighi nel mettere a disposizione degli interessati il software, (i cosidetti settings editor), le guide approfondite per il caricamento dei setting stessi sul ricevitore e i setting stessi, compilati da gruppi disposti a mettere il loro lavoro a disposizione della comunità.

Anche le soluzioni per il caricamento sono variate negli anni: all’inizio l’unico modo era tramite porta seriale, ora i setting si caricano via USB o via rete e si scaricano direttamente da Internet sul proprio ricevitore Linux senza neppur passare dal computer.

Passo-passo, procediamo così
Come anticipato, non vi è alcuna ragione per non “convertirsi” ai setting: al limite il problema può essere in quale modo farlo, e su questo vogliamo spendere qualche parola. Innanzitutto bisogna verificare che il proprio ricevitore offra questo tipo di possibilità, informandosi presso il rivenditore o sul sito Internet del produttore.

Una volta verificato il supporto procederemo con il download del software di gestione, o settings editor e qualora ve ne fosse più d’uno, saranno le prestazioni a stabilire il migliore.
A questo punto siamo pronti ad iniziare questa nuova avventura, muniti del nostro computer e degli strumenti adeguati per l’invio dei file al ricevitore, in relazione al modello posseduto.

La cosa migliore è iniziare con l’impiego di file pre-compilati, disponibili in rete grazie al lavoro dei settingsman: su questo lavoro già pronto potremo effettuare le personalizzazioni di maggior gradimento, aggiungendo o eliminando canali, variandone l’ordinamento e creando nuove liste.

Con poco lavoro sarà semplice ottenere una lista di canali di proprio gusto, pronta per essere inviata al ricevitore e completa magari di sottoliste contenenti i canali favoriti.
A questo punto qualsiasi problema possa sorgere sul ricevitore avremo in ogni caso il nostro file salvato sul computer.

Per chi possiede un ricevitore Linux embedded le possibilità sono molteplici, sia perché questo tipo di settings è molto supportato in Internet sia perché questi ricevitori offrono la possibilità, avendo la scheda di rete, di connettersi via Internet a speciali server dedicati proprio al download di settings e utilities.

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