Appartamenti diversi e prese in posizioni differenti? Usate la derivazione

Impianti in derivazione

È molto facile realizzare impianti centralizzati TV e SAT in quei condomini dove le prese di ogni piano sono disposte più o meno nella stessa posizione e nella stessa quantità. Le cose si complicano se, invece, a ogni piano le prese devono avere una collocazione diversa perché implica varianti, oltre che nella disposizione rispetto ai diversi locali, anche nel numero e nella lunghezza dei cavi che rende diverse da piano a piano le perdite introdotte sui segnali distribuiti. In questi casi per così dire “difficili” un approccio alla progettazione e alla realizzazione dell’impianto è quello di realizzare una infrastruttura di base che lascia spazio a soluzioni diverse da piano a piano. Si tratta di realizzare una “dorsale”, per usare un termine noto agli installatori, dalla quale poi far partire tanti singoli impianti, uno per ogni unità abitativa, che potranno avere caratteristiche differenti di: estensione, ramificazione e numero di prese.

La dorsale è rappresentata essenzialmente da una linea di discesa multicavo passiva dalla quale poi effettuare derivazioni ai piani dalle quali dare origine a diversi possibili schemi di distribuzione legati alle esigenze delle singole unità abitative. Ci potranno essere quindi appartamenti nei quali sono installate solo una o due prese tv e altri dove c’è una presa in ogni stanza. Tutto ciò senza penalizzare i segnali distribuiti e fruibili dalle singole prese TV e SAT. In accordo con le recenti normative la dorsale rappresenta l’interconnessione “verticale” di tante HNI (Home Network Interface). Da ogni HNI partono dorsali di utente o dorsali di piano secondo le soluzioni via via adottate a ogni piano e per ogni appartamento.

La dorsale verticale

Nella sostanza si tratta di realizzare una “dorsale verticale” con almeno cinque cavi coassiali che rappresentano l’estensione delle uscite delle antenne, 1 cavo per i segnali TV, 4 cavi per quelli SAT. Ad ogni piano viene installato un derivatore o TAP che ha il compito di prelevare i segnali dalla dorsale ma lasciarli altresì proseguire verso i piani sottostanti.

I derivatori posti ai piani possono avere una o più uscite derivate sempre multicavo con almeno 5 cavi (fig.1).

Impianti in derivazione
Fig.1 – Impianto centralizzato TV-SAT che utilizza una dorsale verticale multicavo SAT, completamente passiva dalla quale vengono ricavate, a ogni piano dell’edificio, derivazioni multicavo che possono collegarwe diverse configurazioni di multiswitch.
L’esempio al piano più basso presenta tuttavia un problema normativo perché la linea di cavi che raggiunge il QDSA non può proseguire verso un secondo QDSA, in questo caso è meglio lasciare il multiswitch nella HNI

Grazie a questa combinazione si possono realizzare a ogni piano schemi di distribuzione differenti secondo la collocazione degli alloggi, delle stanze dei singoli alloggi e del numero di prese da servire a ogni piano. In altre parole è come se l’impianto centralizzato iniziasse nuovamente a ogni piano.

Quali derivatori

Per realizzare le derivazioni ai piani si il mercato offre derivatori multicavo in singolo contenitore che dispongono solitamente di una o due uscite multicavo derivate. Quelli a singola uscita multicavo derivata hanno una minore perdita di passaggio sula dorsale principale pertanto permettono di avere una maggiore estensione della “verticale” ovvero più piani servibili. Ci sono anche derivatori a due uscite multicavo ma questi introducono una perdita maggiore. Vi sono poi soluzioni praticabili usando singoli derivatori monocavo su ogni cavo di discesa ovvero inserendo tanti derivatori quanti sono i cavi della dorsale principale aventi tante uscite quante sono le dorsali di piano da realizzare.

Dorsali di piano

I cavi che collegano il derivatore alle singole unità abitative possono seguire due possibili configurazioni o schemi di distribuzione. Il primo è quello secondo il quale a ogni unità abitativa viene fornita una dorsale di utente con 5 cavi che alimenta un QDSA (Quadro di Distribuzione Segnali di Appartamento). La seconda è quella per cui si realizza una dorsale di piano che alimenta in cascata più multiswitch che rimangono all’interno della HNI mentre le uscite di ogni mmultiswitch vengono destinate a un singolo appartamento o a più appartamenti. In questo caso nell’appartamento i segnali SAT non sono intercettati e gestiti in un QDSA ma possono raggiungere direttamente le prese tv-sat delle singole stanze.

Quanti cavi

Come già detto nel caso più semplice e più diffuso, la dorsale verticale è formata da 5 cavi coassiali, ma si possono avere dorsali da 9 cavi nel caso vengano distribuiti i segnali SAT ricevuti da due satelliti più i segnali TV, per arrivare a 16 (17) cavi nel caso in cui i satelliti da distribuire sono 4.

Dai derivatori di piano quindi partono “dorsali di piano” che dovranno avere lo stesso numero di cavi della dorsale verticale.

L’impianto di utente

A partire dalla dorsale di piano è come se ogni piano si possa paragonare a un piccolo condominio orizzontale formato da tutti gli appartamenti disposti nello stesso piano. Da qui entrano in gioco gli schemi di distribuzione già conosciuti e consolidati nei quali si possono usare, secondo le necessità, multiswitch radiali o in cascata. Con un multiswitch radiale a ogni piano i segnali potranno raggiungere le prese tv dei singoli alloggi con un cavo indipendente per ogni presa. In ogni alloggio ci potranno essere anche due o più prese.

Se, invece, a ogni piano si vogliono usare multiswitch in cascata questi sono disposti lungo la dorsale di piano (fig.2). Il multiswitch in questo caso potrà essere collocato in un scatola di piano in prossimità dell’ingresso di ogni singolo alloggio.

Impianti in derivazione
Fig.2 – Le derivazioni multicavo di piano possono alimentare una cascata di multiswitch. Il vantaggio di questa configurazione di impianto è dato dalla possibilità di servire moltissime prese in quegli edifici dove vi sono molti alloggi per ogni piano

Se i rami di distribuzione di ogni piano devono essere più di uno, si potranno realizzare schemi più complessi fino ad arrivare alla massima evoluzione del sistema conlinee di utente multicavo e multiswitch radiale collocato all’interno di ogni alloggio (fig.3). Questa soluzione rende l’impianto di utente totalmente configurabile secondo le esigenze nel senso che ogni alloggio potrà avere tutte le prese che servono e se ne potranno anche aggiungerne in un secondo tempo senza particolari problemi. Prendendo spunto da questi schemi si possono realizzare diverse varianti secondo le necessità.

Impianti in derivazione
Fig.3 – Derivazione multipla con derivatore di piano a quattro uscite multicavo. Questa soluzione va bene per edifici con pochi piani perché l’attenuazione di passaggio dei derivatori a quattro uscite è maggiore di quella offerta dai derivatori a una sola uscita

Estensione dell’impianto

In un sistema di distribuzione in derivazione l’aspetto più condizionante che limita la possibile estensione della dorsale verticale è l’attenuazione di passaggio dei derivatori. Normalmente quest’attenuazione cresce al l’aumentare delle uscite del singolo derivatore. Per esempio, in un derivatore da quattro uscite si possono avere attenuazioni di passaggio che possono arrivare a 3,5 dB introducendo quindi più di 20 dB dopo solo 6 piani.

La tecnica di distribuzione passiva permette di ottenere attenuazioni di passaggio molto basse usando derivatori con una sola uscita e poi usando multiswitch radiali per la distribuzione di piano.

Uno sviluppo possibile dell’ impianto può usare 10 derivatori di linea SAT che hanno 4 ingressi, 4 uscite passanti e 4 uscite derivate. Sono solitamente realizzati in un contenitore compatto con connettori di derivazione sullo stesso lato. Sono caratterizzati da una bassa attenuazione di passaggio, con un massimo di 1 dB, che permette di realizzare dorsali verticali anche molto lunghe.

Lo schema di figura 4 mostra un impianto che può servire fino a 10 prese per piano per un totale di 10 piani ovvero 100 prese. La linea appena descritta può far parte di impianti multicolonna arrivando per esempio a 3 linee di discesa per un totale di 300 prese utilizzando in testa un divisore multiplo a 3 uscite multicavo. Si possono utilizzare multiswitch radiali ai piani con un numero di uscite diverso da piano a piano per soddisfare esigenze date da una collocazione e disposizione non eterogenea degli alloggi e delle prese tv. Inoltre si possono anche usare multiswitch con più di 10 uscite superando quindi le 100 prese tv per linea.

Ogni derivazione di piano rende disponibili quattro cavi di linea per i segnali SAT ai quali si possono collegare multiswitch radiali o in cascata, e in aggiunta un cavo per i segnali TV terrestri. Per compensare le attenuazioni complessive della linea di discesa viene utilizzato, in testa, un amplificatore. La miscelazione dei segnali tv terrestri viene realizzata sfruttando la derivazione dell’impianto tv terrestre che è affiancato da quello SAT sfruttando l’ingresso di miscelazione TV di ogni multiswitch radiale.

Questo esempio di distribuzione a 10 piani con derivatori a singola uscita lascia spazio a una possibile variante che permette ugualmente di sfruttare la bassa attenuazione di passaggio dei derivatori passivi a singola uscita potendo ugualmente collegare un grande numero di prese tv a ogni piano. Il sistema è quello di realizzare delle derivazioni multicavo sulle quali inserire, ai piani che lo richiedono, alcuni multiswitch in cascata come visto nella figura 2.

Impianti in derivazione
Fig.4 – Schema di impianto con una derivazione multicavo a ogni piano che può alimenare fino a 100 prese tv con un idoneo amplificatore di testa. In funzione della perdita dei cavi utilizzati se questa è eccessiva si può inserire a metà dorsale un amplificatore da 15 dB per rilanciare i segnali nel tratto finale della dorsale verticale

1 COMMENTO

  1. Mi dispiace ma in questo settore ci sono troppi avventurieri ,che di antennistica ne capiscono poco o niente. Poco professionalità…….

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