Irrefrenabile voglia di SAT

Gennaio 2009. Sono svariate le possibilità di aggiornamento di un impianto sat individuale, a partire dalla possibilità di ricevere due satelliti per arrivare, sempre con una sola antenna, fino a 12, oppure, servendosi di più antenne e di componenti adeguati (decoder e switch) giungere fino ad un massimo di 64 satelliti.
Trattandosi di impianti individuali, destinati ad un solo nucleo famigliare, l’aggiornamento consiste in aggiunte e modifiche all’impianto base oggi più diffuso, costituito da un’antenna parabolica e un decoder sat.

Sono due i sistemi per aumentare il numero di satelliti ricevuti, differenti per il tipo di antenna: fissa o motorizzata.
Con un’antenna fissa si potranno aggiungere ulteriori LNB vicino a quello già esistente, sfruttando l’antenna esistente oppure installandone una nuova progettata appositamente per la ricezione di più satelliti.

Mantenendo la propria antenna si potrà in alternativa aggiungere un motore con cui orientare l’antenna parabolica in modo preciso verso il satellite desiderato. Vediamo in dettaglio le diverse soluzioni.

Fissa e flessibile
I sistemi di ricezione multi satellite con antenna fissa sono una valida alternativa a quella motorizzata nei casi in cui si ha l’esigenza di ricevere fino a 4 satelliti con decoder economici provvisti di sistema DiSEqC 1.0 (2.0) e fino a 16 o più satelliti con decoder più evoluti dotati di DiSEqC 1.1 (2.1) o DiSEqC 1.2 (usando speciali commutatori).

L’antenna fissa è ideale quando non si ha spazio a sufficienza per farne ruotare una motorizzata.
Un altro aspetto importante a favore dei sistemi fissi è di permettere la ricezione contemporanea e indipendente di programmi da più satelliti impiegando più decoder connessi alla stessa parabola, condizione questa che esclude in partenza l’impiego di antenne motorizzate.

Quale antenna per il multi-feed?
L’antenna per così dire “standard” è progettata per ottimizzare la ricezione con un solo LNB ma, accettando un leggerissimo degrado di segnale e utilizzando opportuni accessori di supporto, possiamo aggiungere un secondo LNB per ricevere un altro satellite distante dal primo non meno di 6 gradi, trasformando il sistema in dual-feed.
Per i satelliti posti tra loro a meno di 6 gradi è necessaria la sostituzione anche del primo LNB per ragioni meccaniche, per l’impossibilità di avvicinare i due LNB quanto serve.

Con la stessa antenna si può anche azzardare la ricezione di tre satelliti (sempre distanti tra loro non meno di 6 gradi) con opportune staffe di raccordo per collocare fino a tre LNB nella posizione di fuoco della parabola: la massima capacità ottenibile con antenne da 80 cm di diametro.

Per ricevere satelliti posti a meno di 6 gradi, ad esempio Eurobird 9 a 9° Est distante soltanto 4 gradi da Hot Bird a 13° Est, possiamo utilizzare LNB di tipo monoblocco come descritto più avanti.

Per ottenere buoni risultati dalla ricezione di due satelliti distanti più di 6 gradi, è consigliabile ricorrere ad antenne toroidali, studiate appositamente per i sistemi multi-feed e costituite da un disco riflettore conformato appositamente per ottenere una buona ricezione in un arco molto ampio.
Queste antenne solitamente dispongono di un supporto espressamente progettato per fissare più di quattro LNB: con i modelli commerciali si può arrivare fino a 12/16 satelliti ricevuti con la stessa antenna.

LNB, la scelta più idonea
Dovendo sostituire l’LNB nei casi in cui il vecchio convertitore non fosse compatibile meccanicamente, per garantire la ricezione dei satelliti distanti tra loro meno di 6 gradi, è consigliabile ricorrere a modelli appositamente progettati per i sistemi multi-feed, dotati di semplici supporti aggiuntivi di montaggio.

Grazie anche all’impiego della tecnologia DiSEqC, per la gestione dei segnali, è possibile integrare in un solo LNB tutto l’indispensabile per la selezione dei canali trasmessi da più satelliti, senza ricorrere a componenti aggiuntivi posti tra il decoder e l’antenna parabolica.

Gli LNB provvisti di DiSEqC (monoblocco) integrano sia i circuiti di ricezione, corrispondenti a quelli di due o tre distinti convertitori sia i circuiti di commutazione necessari per gestire i segnali e offrire all’utente un solo cavo di connessione da collegare direttamente al decoder sat.

Possiamo distinguere tra LNB monoblocco dual feed (2 satelliti) o triple feed (3 satelliti). Entrambi includono in una fusione unica più feed nei quali si insinuano i segnali da ricevere. Per tale motivo sono progettati in versioni diverse per satelliti posti a distanze standardizzate tra loro come 3, 4, 6 gradi.

In alternativa agli LNB monoblocco si possono utilizzare singoli LNB compatti di dimensioni ridotte, così da poterli affiancare e ricevere i satelliti vicini fino a 3°.
Da questi LNB partiranno tanti cavi quanti sono i satelliti ricevuti e pertanto si renderà necessario un commutatore per la selezione di quello desiderato. Gli LNB separati possono essere efficacemente montati anche su antenne multi-feed come la “toroidale”.

DiSEqC, i comandi necessari
La gestione dei segnali ricevuti e il loro smistamento verso il ricevitore è affidato ad un commutatore d’antenna che può essere integrato negli LNB (come nel caso degli LNB monoblocco) o esterno.
Il sistema di commutazione più diffuso è il DiSEqC con cui possiamo realizzare impianti multi-feed e gestire da 2 fino a 64 LNB e ricevere in linea teorica altrettanti satelliti.

Il DiSEqC è un sistema molto complesso che nella sua essenza utilizza il tono a 22 kHz per trasmettere segnali di comando digitali generati dal decoder. Si possono generare moltissimi comandi, ma quelli progettati per gli impianti multi-feed sono di tre categorie: simple DiSEqC (per due satelliti), DiSEqC 1.0 (per 4 satelliti), DiSEqC 1.1 (da 2 a 64 satelliti).

Troviamo in commercio diversi tipi di commutatori DiSEqC con le diverse funzionalità previste che possono essere: Switch DiSEqC Tone burst (Simple DiSEqC), Switch DiSEqC 1.0, Switch DiSEqC 1.1.

A questi si aggiungono le versioni “bidirezionali”, ossia commutatori DiSEqC 2.0 e 2.1 in grado di comunicare a ritroso (al ricevitore che ha inviato il comando) se la commutazione è avvenuta e se è necessaria la ripetizione del comando.
Questi commutatori, pur funzionando benissimo con comandi di livello più basso DiSEqC 1.0 e 1.1, sono gestibili anche da ricevitori dotati di DiSEqC 2.0 e 2.1. Anche senza utilizzare i livelli avanzati del DiSEqC è tuttavia possibile realizzare impianti per ricevere con un solo decoder numerosi satelliti captati da più antenne multi-feed fisse.

È opportuno citare anche il livello DiSEqC 1.2, una versione che permette ugualmente di ricevere molti satelliti (fino a 64) utilizzando però un motore elettrico per lo spostamento dell’antenna.

Sono molti i decoder in grado di generare questo segnale, pertanto alcuni costruttori di commutatori hanno realizzato versioni speciali con 12 ingressi e un’uscita che sfruttano i comandi DiSEqC 1.2 per selezionare i segnali di ben 12 satelliti, utilizzando altrettanti LNB fissati su una o più antenne.

Decoder compatibili
Per controllare e far funzionare un impianto multi-feed sono necessari commutatori o switch compatibili con i comandi DiSEqC.
Oggi tutti i decoder sono in grado di generare questi comandi e si differenziano tra loro secondo le tre categorie più diffuse: decoder dotati di comandi Simple DiSEqC, decoder con Simple DiSEqC e DiSEqC 1.0, decoder con Simple DiSEqC e DiSEqC 1.1.

Con un decoder dotato solamente di Simple DiSEqC si possono gestire i segnali di antenne dual-feed o provenienti da due distinte parabole per un massimo di due LNB. Con i ricevitori dotati di DiSEqC 1.0 si possono controllare i segnali ricevuti da un massimo di quattro satelliti. Con i ricevitori in grado di generare comandi DiSEqC 1.1 il numero di satelliti controllabili sale fino a 64.

Sul mercato troviamo ricevitori che oltre al segnale DiSEqC sono in grado di generare anche altri segnali di comando come: 0/60 Hz e 0/12 volt. In entrambi i casi si possono utilizzare commutatori aggiuntivi per duplicare e quindi raddoppiare la capacità di gestione del DiSEqC.
Ad esempio: con i comandi Simple DiSEqC e 0/12 volt sono controllabili i segnali di quattro satelliti; con i comandi DiSEqC 1.0 e 0/12 volt i satelliti arrivano a otto.

È importante precisare che il DiSEqC pur essendo uno standard aperto e consolidato non sempre viene letto, interpretato e applicato dai costruttori nelle sue complete potenzialità.
Questo atteggiamento determina la presenza sul mercato di ricevitori e commutatori che solo sulla carta risultano compatibili con i vari livelli e i comandi del DiSEqC mentre, alla prova pratica si dimostrano inefficienti o comunque non rispondono come dovrebbero.

La cosa migliore da fare è perciò acquistare componenti dell’impianto con riserva, garantendosi la possibilità di sostituzione in caso di non funzionamento corretto: possibilità questa peraltro prevista dalle leggi sul commercio.

Possibili evoluzioni del sistema
La ricezione multi-feed offre l’esclusivo vantaggio di poter ricevere contemporaneamente da più satelliti (e non un satellite alla volta come avviene con le antenne motorizzate).
Un impianto multi-feed individuale per un solo ricevitore non sfrutta completamente questa potenzialità perché nonostante i segnali siano tutti disponibili contemporaneamente da più satelliti, il ricevitore può scegliere soltanto un satellite alla volta così come avverrebbe con un’antenna motorizzata.

Una possibile evoluzione dell’impianto è quindi quella di utilizzare LNB a più uscite, twin-out o dual twin-out, con cui collegare rispettivamente due e quattro ricevitori allo stesso impianto multi-feed.
I ricevitori potranno ricevere indifferentemente e in modo del tutto indipendente qualsiasi canale trasmesso da qualunque satellite su cui sono orientate le antenne del sistema multi-feed.

Possiamo anche collegare ricevitori con doppio tuner per registrare un programma diverso da quello che si sta seguendo, anche se i due programmi sono trasmessi da due satelliti differenti. Queste ultime soluzioni multi-satellite e multi-decoder saranno oggetto di approfondimenti in un prossimo articolo.

2 satelliti. Per ricevere da due satelliti si possono adottare tre possibili soluzioni:
1) Aggiungere un secondo LNB e un commutatore;
2) Aggiungere un LNB DiSEqC loop through ed un cavetto di collegamento con l’LNB già esistente;
3) Sostituire l’LNB dell’antenna con un LNB DiSEqC monoblocco dual feed

3 satelliti. Per ricevere tre satelliti con la stessa antenna sono tre le possibili soluzioni:
1) Aggiungere due LNB con un supporto multifeed regolabile al fianco dell’LNB principale;
2) Aggiungere un LNB monoblocco DiSEqC dual feed al fianco dell’LNB esistente ed un commutatore DiSEqC 1.0;
3) Sostituire l’LNB universale esistente con un LNB monoblocco DiSEqC triple feed

4 satelliti. Per ricevere i segnali trasmessi da quattro satelliti possiamo utilizzare almeno quattro LNB collocati su due o più antenne, oppure su una sola antenna specifica per questo impiego, come la “toroidale” efficace fino a 16 satelliti. Per gestire i segnali dei 4 LNB va aggiunto anche un commutatore d’antenna DiSEqC 1.0 con quattro ingressi e un’uscita

8 satelliti. Se il decoder può generare comandi DiSEqC 1.1 possiamo realizzare sistemi multi-feed anche complessi come quello illustrato per ricevere otto satelliti. Si utilizzano due commutatori DiSEqC 1.0 a quattro ingressi collegati ad un commutatore speciale a due ingressi compatibile con i comandi DiSEqC 1.1

16 satelliti. Sempre sfruttando comandi DiSEqC 1.1 possiamo progettare sistemi multifeed fino a 16 satelliti. Si utilizzano quattro commutatori DiSEqC 1.0 a quattro ingressi collegati ad un commutatore sempre a quattro ingressi compatibile con i comandi DiSEqC 1.1

Con motore. Con decoder dotati di DiSEqC 1.2 la ricezione multi-satellite può essere ottenuta con un apposito motore che riceve alimentazione elettrica e comandi attraverso il cavo coassiale di antenna. Con questo sistema si possono esplorare fino a 49 satelliti (con motori Stab)

Con commutatore. I decoder provvisti di DiSEqC 1.2 (quello per le antenne motorizzate) possono essere collegati ad uno speciale commutatore che interpreta i comandi di “posizione motore” e li assegna agli ingressi per gestire, a seconda dei modelli, otto o più satelliti

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