Lungo ponte verso il cielo

Luglio 2008. Volendo schematizzare l’impianto satellitare più tipico, questo è costituito da un ricevitore sat, da un’antenna parabolica e da un dispositivo chiamato LNB (Low Noise Block) che, posizionato al punto di fuoco dell’antenna, riceve il segnale emesso dal satellite “puntato”.

In realtà la dizione ricevitore sat è imprecisa.
Il ricevitore è infatti composto anche dall’LNB che amplifica il segnale satellitare e lo trasforma dalla banda di ricezione (dell’ordine dei GigaHertz) in una frequenza intermedia che il ricevitore è in grado di sintonizzare.

Assieme al segnale convertito, il cavo di connessione tra ricevitore e LNB trasporta la tensione di alimentazione dell’LNB stesso oltre ad alcuni segnali di controllo.
Il principale segnale di controllo è l’alimentazione stessa che, a seconda che sia di 14 e 18 V, seleziona la polarizzazione orizzontale o verticale del segnale ricevuto.

Un LNB di tipo universale (per ricevere la maggior parte dei satelliti tra cui Eutelsat e Astra) prevede un secondo tipo di commutazione per la banda Ku estesa.
Siccome la gamma di frequenza dei ricevitori satellitari non è sufficientemente ampia, la banda reale deve essere suddivisa in due sottobande.
La commutazione tra queste due sottobande è controllata attraverso un segnale a 22 kHz che il ricevitore invia all’LNB quando si seleziona un canale.

Il medesimo segnale a 22 kHz viene anche utilizzato come frequenza portante per i comandi di controllo DiSEqC nelle configurazioni più complesse per controllare multiswitch e antenne motorizzate.

LNB a una o più uscite
Esistono diverse tipologie di LNB adatte a scopi diversi. La tabella elenca le tipologie più comuni per la banda Ku estesa e indica anche il loro impiego (vedi tabella).

Gli LNB singoli sono adatti alla ricezione individuale con un singolo ricevitore. Se il ricevitore dispone del DiSEqC 1.2 e gestisce i comandi necessari per controllare un’antenna motorizzata, un LNB singolo in combinazione con un supporto d’antenna motorizzato consente di ricevere i segnali da un certo numero di satelliti.

Questa rappresenta una configurazione molto valida, tranne per il tempo di attesa necessario all’antenna per raggiungere la posizione corretta quando si seleziona un canale da un satellite diverso.

Sistemi a due o più LNB
Gli LNB Twin, Quad e Octo sono pensati per supportare due, quattro o otto ricevitori.
Ciascuno di essi è collegato all’LNB mediante un proprio cavo coassiale, permettendo così a ciascun decoder di captare segnali in modo del tutto indipendente dagli altri.
Un LNB Quattro fornisce in uscita simultaneamente tutte le quattro possibili configurazioni di segnale (orizzontale/verticale e banda bassa/alta) e non può essere collegato direttamente a un ricevitore.

I suoi segnali di uscita vengono invece collegati a una matrice di commutazione. Con l’aiuto di multiswitch in cascata e di amplificatori intermedi è quindi possibile collegare all’impianto un numero qualsiasi di ricevitori.

LNB Multifeed significa invece ricevere contemporaneamente i segnali da due o più satelliti con una sola antenna fissa.
Il vantaggio di questa soluzione è che la commutazione tra i vari satelliti avviene istantaneamente.

Tuttavia, la ricezione multifeed comporta diversi svantaggi e limitazioni: a causa della ridotta efficienza di ricezione è necessario dotarsi di un’antenna di dimensioni maggiori per non provocare perdite di segnale; non si possono selezionare più di quattro satelliti; la gamma orbitale possibile è limitata a + / – 10 gradi.

Inoltre i satelliti devono essere distanziati di almeno tre gradi uno dall’altro; è necessario un comando DiSEqC per commutare tra i satelliti.
Per di più, per collegare più di un ricevitore, occorre una distribuzione a matrice e può risultare difficile allineare correttamente l’antenna.

Il doppio LNB è la soluzione più semplice per realizzare una ricezione multifeed da due satelliti. Consiste in due LNB indipendenti in un unico involucro che possono essere indirizzati automaticamente da qualsiasi ricevitore compatibile DiSEqC 1.0. Sono però utilizzabili solamente per coppie di satelliti distanti 3 oppure 6 gradi. In Europa esistono LNB monoblocco singoli, twin e quad per la banda Ku che hanno una spaziatura fissa di 6 gradi (ad esempio, per Astra1/Hotbird o Astra2/Astra3A).

Sistemi di controllo DiSEqC
Il DiSEqC (Digital Satellite Equipment Controller) è un sistema per controllare in modo semplice i componenti esterni collegati con i ricevitori digitali.
Questi componenti sono utilizzati per gestire diversi tipi di LNB, gli universali utilizzano il tono a 22 kHz per il cambio della banda quindi l’unico modo per gestire per esempio un dual feed senza stendere cavi aggiuntivi è di installare uno switch DiSEqC che non fa altro che abilitare la comunicazione bidirezionale tra LNB e ricevitore.

Questi sono i tipi di switch DiSEqC attualmente in commercio:
1) Mini-DiSEqC: solo per il cambio del “toneburst” e quindi per gestire un dual feed
2) DiSEqC 1.0: una sola via di comunicazione dal ricevitore alle periferiche; serve per gestire in modo digitale il cambio di banda, il cambio di polarizzazione e la selezione del convertitore negli impianti che hanno fino a 4 LNB.
3) DiSEqC 1.2: come il precedente ma con l’aggiunta della capacità di pilotare un impianto motorizzato
4) DiSEqC 2.0: come la versione 1.0 ma con la doppia via di communicazione. È utilizzato per esempio per cambiare la frequenza dell’oscillatore locale dell’LNB, per selezionare l’LNB, per posizionare l’antenna motorizzata, ecc. Può controllare fino a 4 periferiche (LNB)
5) DiSEqC 2.1: come il 2.0 ma controlla fino a 64 periferiche (LNB)
6) DiSEqC 3.0: fornisce tutte le precedenti funzioni e in più consente il controllo di una periferica esterna con rilevazione dello stato di ciascun componente compatibile con il DiSEqC. Permette l’installazione automatica dell’LNB con il settaggio automatico della frequenza dell’oscillatore locale, del posizionato motorizzato, ecc.

Le varie versioni
DiSEqC 1.1 è un’ottima soluzione per i sistemi a cavo unico e impianti con elementi in cascata.
Qui vi sono fino a 256 modi d’impostazione ovvero un massimo di 64 LNB completamente controllabili con le quattro posizioni di frequenza (orizzontale, verticale, banda alta, banda bassa).

La centralina di commutazione DiSEqC viene collegata al convertitore LNB e produce grazie all’aiuto della corrente di scambio 0/12V del ricevitore un segnale A/B secondo le specifiche del DiSEqC 1.1. Questo vuol dire che viene prodotto un segnale incondizionato per il controllo di una centralina DiSEqC 1.1.

Visto che la centralina generatrice del DiSEqC 1.1 non rappresenta un vero sostituto del protocollo DiSEqC stesso, è possibile controllare soltanto fino ad un massimo di 8 LNB equivalenti ad 8 posizioni satellitari.

Una configurazione possibile per controllare 8 LNB con un ricevitore supportante il protocollo DiSEqC 1.1 comprende un commutatore DiSEqC 1.1 come per esempio lo Spaun SUR 220F e due dispositivi Spaun SAR 410F oppure il più moderno Spaun SAR 411F.
Bisogna tenere conto però che il ricevitore deve essere dotato del dispositivo di cambiamento 0/12 V. Se il ricevitore è equipaggiato anche con protocollo DiSEqC 1.2, questo non significa che supporti automaticamente il sistema (USALS). Infatti il protocollo USALS (Universal Satellite Automatic Location System) equivale al DiSEqC 1.3 e permette l’autoposizionamento del sistema motorizzato che in fase di installazione va puntato su un singolo satellite.

La posizione di tutti gli altri è già memorizzata nel sistema e non richiede alcuna programmazione da parte dell’utilizzatore.
La cosa da fare se il proprio ricevitore non supporta il protocollo DiSEqC 1.3 nativamente, è chiedere al produttore se il funzionamento con USALS sarà garantito in un aggiornamento del software a venire.

Spesso basta un semplice aggiornamento OTA (On the Air) oppure un aggiornamento attraverso un cavo Nullmodem (via computer) per ottenere la funzionalità desiderata. Attenzione però: oltre al ricevitore anche il sistema di puntamento motorizzato deve essere in grado di supportare l’USALS o il Goto X.

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