OLED e SED a confronto

Aprile 2009.

OLED, tecnologia miracolosa?
La tecnologia OLED (Organic Light-Emitting Diode) utilizza una serie di film organici a base di carbonio posti fra due elettrodi, che con il passaggio della corrente si illuminano.

Non serve retroilluminazione, lo spessore totale è di soli 0,5 mi­cron, mentre le tensioni necessarie sono limitate a 2-10 V. I display OLED presentano luminosità e contrasto paragonabili al tubo a raggi catodici e al display a Plasma, maggiore gamma di colori, tempo di risposta più rapido.

Il processo costruttivo è in linea di principio molto semplice, poiché il film OLED viene depositato su un supporto plastico flessibile con processo inkjet ad alta risoluzione insieme ad una struttura Poly-Si TFT.

Seiko-Epson ha presentato nel 2004 un primo prototipo di display OLED da 40” a cui hanno fatto seguito altri di Sony, Samung e LG, ma dopo tali dimostrazioni non è ancora uscita sul mercato una linea di display OLED di grandi dimensioni.

I grandi costruttori, a causa degli ingenti investimenti necessari per mettere a punto una linea di produzione, avrebbero posto il target di lancio industriale a non prima del 2011, preferendo per ora fare fronte al mercato con la generazione dei display LCD retroilluminati a LED.

SED, progetto in oblio?
Nella tecnologia SED (Surface-conduction Electron-emitter Device), sviluppata da Toshiba e Canon, ogni pixel dello schermo piatto è formato da tre micro tubi catodici, uno per ogni colore fondamentale.

In un dispaly Full HD1920x1080 vi sarebbero 6.2 milioni di microtubi! I vantaggi sono consumi ridotti e resa dei colori migliore del display al Plasma.

Lo sviluppo è stato ritardato per via di una causa legale di brevetti, ora il rischio è che quando lo studio sarà completato i display SED risultino superati dagli OLED e a quel punto sarà inutile svilupparli.

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