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Ricevere Astra e Hotbird con un’unica parabola

Degli oltre sette milioni di parabole installate in Italia, quelle mono feed con un solo LNB adatto a ricevere uno o più satelliti nella stessa posizione orbitale sono senza alcun dubbio la stragrande maggioranza. Questo per tre semplici motivi: i primi due si chiamano Sky (con oltre 5 milioni di abbonati) e Tivùsat (oltre 3 milioni di carte attivate). Il terzo motivo è strettamente collegato ai fenomeni migratori degli ultimi 20 anni e alla necessità di mantenere i contatti con la cultura e le tradizioni dei paesi d’origine.

I satelliti più gettonati sono quelli di Hotbird (in orbita a 13° Est) per via delle centinaia di canali in lingua italiana (non solo Sky e Tivùsat), seguiti a ruota da quelli di Astra a 19,2° Est che propongono un’offerta ricca e di alta qualità in lingua tedesca, francese, spagnola e inglese, sia in chiaro che a pagamento.

Questi satelliti trasmettono con una potenza talmente elevata da consentire la ricezione con parabole di soli 60-80 cm di diametro in tutta Europa e si trovano in due slot distanti tra loro solo 6 gradi (19,2-13). Dettagli importanti che permettono a una singola parabola, anche quella già installata per Tivùsat o Sky, di ricevere ben 7 satelliti, ovvero 4 Astra (1KR, 1L, 1M e 1N) e 3 Hotbird (13B, 13C e 13E), ospitati in due diverse posizioni orbitali.

Per trasformare un’antenna mono feed in una dual feed oppure per realizzare ex-novo un impianto dual feed non bisogna necessariamente investire grosse cifre oppure ricorrere a un antennista professionista. Le differenze di costo tra un impianto mono feed e uno dual feed sono minime mentre l’upgrade richiede pochi componenti e, nella migliore delle ipotesi, meno di un’ora di lavoro.

In questo articolo ci occuperemo innanzitutto dei componenti (parabola, LNB, supporti, switch, ecc.) che servono a effettuare l’upgrade di un sistema mono feed oppure a realizzare un impianto dual feed ex-novo (che per semplicità a volte chiameremo “13+19” dalla posizione orbitale dei satelliti Astra e Hotbird), confronteremo le alternative di impianto, vedremo come si effettua l’assemblaggio e il collegamento dei componenti, come puntare la parabola e quali canali televisivi si possono ricevere, gratuitamente oppure a pagamento.

Antenna parabolica

La tradizionale antenna parabolica dalla forma leggermente ovale (schema offset), progettata per la ricezione di un solo satellite/slot orbitale, si può facilmente adattare per la realizzazione di un impianto dual feed 13+19. È disponibile in varie misure (da 40 a oltre 150 cm), materiali (acciaio, alluminio, fibra di vetro, ecc.) e con differenti colorazioni (bianco, grigio chiaro o scuro, rosso mattone, ecc.) per meglio integrarsi e mimetizzarsi nel contesto urbano. Considerato che il guadagno della parabola è direttamente correlato al suo diametro e che, secondo i footprint ufficiali, i satelliti Astra e Hotbird in orbita a 19,2° e 13° Est “illuminano” lo stivale con un segnale al suolo di 51-53 dBW, per una parabola mono feed è consigliato un diametro minimo di 60 cm mentre per una dual feed sale a 80 cm. Il motivo è semplice: come anticipato, la parabola ovale è stata progettata per gestire un solo punto di fuoco e quindi un solo slot orbitale. Se gli slot diventano due (dual Feed) è necessario ricavare uno o due punti di fuoco decentrati a seconda del tipo di supporto dual feed utilizzato. Il decentramento di questi punti comporta inevitabilmente una perdita di guadagno dell’antenna, parzialmente compensabile dall’aumento del suo diametro. Ciò non significa che una parabola dual feed da 60 cm non possa funzionare ma è altamente probabile che le attenuazioni causate, per esempio, dal maltempo, da un puntamento imperfetto o cablaggi molto lunghi, compromettano la ricezione dei segnali e la comparsa dei fastidiosi squadrettamenti sulle immagini televisive.

Il taglio da 80 cm è anche quello che offre il miglior compromesso tra ingombro e guadagno, permettendone l’installazione sul tetto e anche sul balcone (se consentito dai regolamenti comunali), senza particolari accorgimenti visto il peso ridotto e la bassa resistenza al vento.

Parabole ad alta resistenza per condizioni ambientali critiche

Nei luoghi particolarmente ventosi, con forti escursioni termiche o particolarmente inquinati, è preferibile utilizzare parabole a elevata robustezza con adeguati trattamenti anticorrosione come le Super HD di Emme Esse (www.emmeesse.it/it/prodotto.asp?idprod=724&idcat=252). Disponibili in acciaio e alluminio nei tagli da 80, 85 e 100 cm di diametro, si distinguono dalle “normali” antenne satellitari per l’elevato spessore del disco parabolico (che si traduce in una maggiore resistenza alla torsione e al piegamento), il sofisticato trattamento anticorrosione e la verniciatura a polveri, la struttura di supporto in acciaio zincato e verniciato, il braccio di supporto monoblocco a doppio profilo per la massima rigidità, il portafeed in alluminio pressofuso, il doppio morsetto ad alta resistenza, la ferramenta in pressofusione e acciaio inossidabile.

Le antenne Super HD possono essere utilizzate anche per la ricezione dual feed grazie ai diversi supporti dedicati. Il modello 80119MHD3, in particolare, può accogliere tre LNB per altrettanti slot orbitali distanti 3° oppure 2 per 6° (13+19).

Penta, la parabola romboidale progettata per il dual Feed

La parabola Penta di Fracarro si distingue per l’originale e inedita forma romboidale che, a parità di ingombri, offre eccellenti prestazioni in termini di protezione dal segnale interferente in isofrequenza cross-polare proveniente dal medesimo satellite e protezione dai segnali interferenti co-polari e cross-polari provenienti da satelliti posizionati a ± 3° gradi. Questo significa che il rendimento in configurazione mono feed e dual feed è molto simile grazie alla presenza di tre diversi punti focali invece di quello unico delle antenne ovali.

La gamma Penta comprende diverse versioni che si differenziano per il materiale impiegato (acciaio o alluminio), la misura (68 e 85 cm) e la colorazione (bianco, grigio e rosso mattone).

L’antenna viene fornita con un solo supporto LNB (mono Feed) ma è possibile passare facilmente alla configurazione dual feed acquistando il supporto opzionale DFP85 (codice 211001) che andrà a sostituire (parzialmente) quello di serie.

Antenna “flat”, mimetizzata e anche dual Feed

Nonostante l’articolo 21 della Costituzione Italiana e l’articolo 1122-bis del Codice Civile (2012) sanciscano il diritto all’informazione e l’installazione di impianti radiotelevisivi nella normativa condominiale, i regolamenti comunali possono vietare o limitare l’installazione delle parabole su balconi e facciate per ragioni di sicurezza e decoro. Qualora il posizionamento sul tetto sia impraticabile per vari motivi (costi, situazioni condominiali “particolari”, ecc.), l’unica soluzione è ricorrere alle antenne “piatte”. Grazie a una matrice di “celle”, queste catturano i segnali inviandoli all’LNB integrato (quindi non visibile né sporgente). Hanno costi superiori e rendimenti inferiori rispetto ai dischi parabolici tradizionali ma sono ampiamente tollerate in centri storici e immobili di pregio, su balconi e facciate. La gamma Selfsat (www.selfsat.com), prodotta dell’azienda coreana I do It e distribuita ufficialmente in Italia da Auriga (www.auriga.it), comprende diversi modelli tra cui il nuovo H50M2 con doppio LNB integrato adatto alla ricezione dual feed 6°.

LNB, supporti e switch DiSEqC

Per realizzare un sistema dual feed si possono utilizzare quasi tutti gli LNB in commercio ma con prestazioni e funzionalità differenti.

La soluzione più tradizionale consiste nell’utilizzare due LNB universali a singola uscita, acquistabili a pochi euro anche nei megastore di elettronica e negli ipermercati. I due LNB devono essere posizionati su un supporto doppio dedicato, cioè fornito dalla stessa azienda che produce l’antenna parabolica, oppure di tipo universale e regolabile. La prima soluzione rende l’installazione più semplice e rapida oltre a garantire, di norma, una maggiore affidabilità nel tempo. Se la parabola non prevede un supporto dual feed dedicato, bisogna ricorrere a quelli universali da fissare con gli appositi morsetti al braccio di sostegno dell’LNB e dotati di due o più supporti (collari) per gli LNB. In questo caso l’installazione richiede più tempo per posizionare gli LNB e verificare la corretta ricezione dei segnali dei due slot orbitali.

Switch DiSEqC: da Astra a Eutelsat (e viceversa) in un lampo

Per effettuare la commutazione tra i due LNB (e quindi il passaggio dalla ricezione di Hotbird a quella di Astra e viceversa) è necessario interporre tra gli LNB e il cavo coassiale di discesa un commutatore di tipo DiSEqC 1.0/2.0 o Mini DiSEqC. Lo switch DiSEqC 1.0 è molto diffuso ed è dotato di 2 o 4 ingressi per altrettanti LNB. Il Mini DiSEqC ha invece solo 2 ingressi ed è più difficile da trovare nei negozi. Entrambi gli switch sono dotati di una uscita che serve a collegare il decoder. Per i collegamenti e la configurazione del decoder vi rimandiamo alla sezione “Assemblaggio, puntamento e configurazione impianto”.

Al posto degli LNB a singola uscita è possibile utilizzare quelli universali a uscita multipla (2 – Twin, 4 – Quad, 8 – Octo) così da portare il segnale satellitare in due o più appartamenti o ambienti (salotto, cucina, camera, taverna, ecc.). È importante sottolineare che ciascuna coppia di uscite (es.: uscita 1 LNB Astra + uscita 1 LNB Hotbird) deve essere abbinata a uno switch DiSEqC (2 se gli LNB sono Twin, 4 se Quad o 8 se Octo) e a un cavo coassiale di discesa (1 per un appartamento/stanza, 2 per due appartamenti/stanze, ecc.).

LNB monoblocco, soluzione integrata

Un impianto dual feed può essere realizzato anche con un solo LNB monoblocco che integra al suo interno tutto il necessario per ricevere, commutare e inviare i segnali a uno o più decoder (1, 2 o 4 a seconda del numero di uscite), senza bisogno di aggiungere uno o più switch DiSEqC. In fase di acquisto bisogna fare attenzione a scegliere solo i modelli con angolo di apertura di 6° (19,2-13) e verificare che siano compatibili con parabole di una certa misura, solitamente compresa tra i 75 e gli 85 cm. Un diametro inferiore o superiore potrebbe variare l’angolo di apertura e impedire quindi la corretta ricezione. Inoltre gli LNB monoblocco non sono adatti per i supporti dual feed in posizione equidistante dal braccio di sostegno (per esempio ±3° come nell’antenna Penta di Fracarro).

Si fissano sullo stesso collare della parabola che ospita l’LNB singolo e rendono il lavoro di assemblaggio e puntamento più semplice, rapido e a prova di errore. Il rovescio della medaglia è il costo più elevato rispetto alla soluzione “doppio LNB + switch DiSEqC”, soprattutto se si può sfruttare l’LNB del “vecchio” sistema mono Feed, e la necessità di sostituzione integrale (e non dei singoli componenti – LNB 1, LNB 2, Switch DiSEqC) in caso di guasto.

Dual feed anche in condominio e con gli LNB di nuova generazione

Anche i sistemi mono feed centralizzati e condominiali realizzati con multiswitch in cascata/radiali possono essere convertiti al dual feed ma i costi da sostenere sono molto più elevati rispetto all’impianto singolo. Oltre a un secondo LNB di tipo “Quattro” con 4 uscite “distribuite” (e non gemelle come negli LNB Quad), bisogna aggiungere uno o più Multiswitch a 4-5 ingressi e di diversi switch DiSEqC oppure la sostituzione dei vecchi Multiswitch a 4-5 ingressi con quelli nuovi a 8-9 ingressi (2 satelliti oltre l’eventuale antenna terrestre).

Un impianto dual feed può essere basato anche sugli LNB di nuova generazione come quelli SCR e dCSS che permettono di distribuire i segnali satellitari a più utenti/stanze attraverso un solo cavo coassiale. L’importante è scegliere solo quei modelli che, oltre all’uscita SCR/dCSS (singola o doppia), hanno due o più uscite universali chiamate “Legacy”. Queste uscite sono destinate ai decoder che non supportano i comandi SCR/dCSS oppure, nel caso del dual Feed, agli switch DiSEqC/Mini DiSEqC esattamente come già visto per gli LNB universali “puri” ad 1, 2, 4 o 8 uscite gemelle. Le uscite SCR/dCSS possono essere invece sfruttate con cavi coassiali separati dai decoder multituner come gli Sky HD e gli Sky Q Platinum/Black. Sono possibili anche soluzioni dual feed “ibride” come, per esempio, un LNB universale singolo per lo slot di Astra affiancato da un LNB dCSS con uscita universale singola per lo slot di Hotbird che permettono sia la ricezione dual feed sia quella mono feed in due diversi appartamenti o stanze.

Schema riassuntivo

Tipo LNB Compatibile

dual Feed

Uscite Decoder utilizzabili Cavi necessari
LNB universale “Single” Sì (con 2° LNB e switch esterno DiSEqC) 1 1 1
LNB universale “Twin” Sì (con 2° LNB e switch esterni DiSEqC) 2 2 2
LNB universale “Quad” Sì (con 2° LNB e switch esterni DiSEqC) 4 4 4
LNB universale “Octo” Sì (con 2° LNB e switch esterni DiSEqC) 8 8 8
LNB SCR NO 1 Fino a 4 1
LNB SCR con 1-2-3 uscite universali (Legacy) Sì (solo uscite Legacy) 2-3-4-5 Fino a 7 (SCR+universali) 2-3-4-5
LNB dCSS (SCR2) NO 1-2 Fino a 16^ 1-2
LNB dCSS con 1-2-3 uscite universali (Legacy) Sì (solo uscite Legacy) 2-3-4-5 Fino a 19^ (dCSS+universali) 2-3-4-5
LNB monoblocco “single” Sì° (senza ulteriori componenti) 1 1 1
LNB monoblocco “twin” Sì° (senza ulteriori componenti) 2 2 2
LNB monoblocco “quad” Sì° (senza ulteriori componenti) 4 4 4

 

^ 16-19 uscite solo con decoder compatibili dCSS (4-7 con decoder compatibili SCR)
° per i dual feed Astra+Hotbird (19,2°-13° Est) è necessario selezionare i soli modelli con angolo di apertura di

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