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Sul banco di prova Soundbox, la soundbar pensata per il mondo Sky Q

La Soundbox di Sky nasce per essere usata da chiunque, ma il prezzo e la possibilità di dare il meglio di sé solo nel mondo Sky Q fanno della soundbar un dispositivo chiaramente indirizzato a una più ristretta cerchia di utenti. In pratica, gli utenti Sky.

Realizzata dalla francese Devialet, un nome che è una garanzia per il mondo dell’audio, la soundbar è prodotta con componenti di pregio. E prendendola in mano si avverte un senso di robustezza che non traspare della dimensioni molto contenute: 37,5 × 21 × 9,5 cm. I 9,5 cm di altezza rappresentano forse il limite più grande di questa soundbar. Anteponendola a un TV è facile che ne copra la parte inferiore e quindi non è da escludere che la si debba posizionare su un ripiano al di sotto del TV stesso. Ma con una certa attenzione, perché ha bisogno di spazio sui lati per poter diffondere al meglio il suono a 360° e creare un surround virtuale.

All’interno troviamo 6 woofer da 7,62 centimetri e 3 trasduttori full-range da 5,08 centimetri. La risposta in frequenza è compresa tra 35 Hz e 22 kHz.

Sky Soundbox speaker
Un dettaglio di tutti gli speaker che contribuiscono al suono di qualità della Soundbox

Intesa perfetta con Sky Q

Come si diceva, la Soundbox ha un’intesa particolare con Sky Q. Infatti, attivata la funzione Q Sound, il decoder invia assieme al suono una serie di informazioni aggiuntive che consentono alla soundbar di ottimizzare l’audio per quel particolare contenuto. Il risultato è piacevolmente evidente: per esempio, nel caso di un evento sportivo sembra di essere realmente in mezzo al pubblico, mentre con i film è messa in risalto quella porzione sonora che più enfatizza la scena. C’è una terza configurazione automatica che riguarda la musica. È possibile intervenire manualmente gestendo funzioni per far risaltare il parlato (Dialoghi), comprimere la dinamica (Notte) e limitare il volume (Bambini).

Un’ulteriore prova del fatto che la Soundbox nasce per l’impiego con Sky Q è l’impossibilità di effettuare un collegamento con il TV tramite ARC. Si collega al TV con un cavo HDMI utilizzando la presa in uscita. L’unico ingresso accettato tramite HDMI è quello dello Sky Q. Qualsiasi altro dispositivo si voglia amplificare deve essere collegato alla soundbar attraverso cavo ottico, impedendo quindi anche l’invio di comandi di controllo tramite CEC. A onor del vero, c’è anche un’altra via per il collegamento, il Bluetooth, ma è adatto solo alla musica e non al video.

Insomma, se non avete uno Sky Q pensateci prima di acquistare la Soundbox. Per altro, la stessa Sky sembra voler limitare eventuali decisioni di acquisto al di fuori del proprio ecosistema. La prova deriva dal fatto che il prezzo per i non abbonati è di 599 euro, che scendono a 399 euro se si è utenti Sky e a 349 euro se l’abbonamento supera i 6 anni.

Promesse mantenute

E il suono, com’è? La Soundbox mantiene quello che promette: un audio decisamente di qualità, per le sue dimensioni. Con i film la resa è notevole, ma il posizionamento gioca un ruolo fondamentale e, se non corretto, ne risente immediatamente la ricostruzione tridimensionale della scena sonora. Niente da dire sui dialoghi, buona anche la resa sugli effetti, che può far affidamento sul taglio a 35 Hz sulle frequenze basse, non facilmente reperibile su una soundbar.

Anche con la musica la resa è lodevole. Va da sé, in questo caso, che arrivare a 35 Hz implica una riproduzione “importante” della gamma più bassa, cosa che può non piacere. Ma d’altra parte, l’audio è tutta una questione di gusto personale. Per cui, se pensate di acquistarla, prima provatela, magari portando con voi sullo smartphone dei brani che conoscete bene.

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