Home Test: GigaBlue Trio UHD 4K, prezzo contenuto e ottima dotazione

Test: GigaBlue Trio UHD 4K, prezzo contenuto e ottima dotazione

Il ricevitore GigaBlue Trio UHD 4K non può essere inserito della fascia di prodotti entry-level, nonostante il prezzo di vendita particolarmente allettante, in quanto le sue caratteristiche tecniche sono leggermente superiori. Purtroppo però non può neppure essere considerato un top receiver. E secondo noi questo dovrebbe essere un piccolo rammarico per i progettisti in quanto bastava veramente un piccolo sforzo in più per fare il salto di categoria. Ma questo nulla toglie al valore del decoder.

Siamo infatti in presenza di un prodotto che gestisce il 4K UHD, dotato di due tuner dalle ottime prestazioni che soddisfano sia le esigenze degli appassionati di sat sia quelle dei seguaci del digitale terrestre grazie agli standard gestiti, rispettivamente DVB-S2 con supporto multistream e DVB-T2. Una dotazione che mette al riparo da sorprese specialmente nel campo del DTT, destinato a variare le sue caratteristiche già dal prossimo anno.

Buono l’impatto estetico anche se la linea è piuttosto datata: ricorda quella di modelli di anni passati ed è un peccato che ci si sia limitati a uno scarno display frontale e a un solo smartcard reader.

Unboxing

La confezione è resa elegante dalla scelta del bianconero: sull’imballo in cartone sono riportate le caratteristiche tecniche e anche alcune immagini del prodotto, compresa quella del posteriore molto utile per individuare immediatamente le connessioni disponibili.

All’interno, i componenti sono naturalmente protetti dalle classiche buste in plastica e il ricevitore, avvolto dall’antipatica ma efficiente pellicola protettiva, è tenuto in posizione con sagome in gommapiuma: una piccola scatola in cartone contiene i pochi accessori presenti, ovvero l’alimentatore, un cavo HDMI, telecomando e relative pile e un manuale purtroppo solo in lingua tedesca.

Manca il cavetto per la gestione dei segnali della seriale RS232, mancanza alla quale oramai siamo abituati in quanto riscontrata su altri modelli, ma mitigata dal fatto che non abbiamo trovato alcun utilizzo documentato di questa connessione oramai piuttosto obsoleta.

Le dimensioni del GigaBlue Trio sono nella norma. Il frontale ospita il tasto di accensione e un piccolo display dalle possibilità limitate, oltre alla sezione di decodifica, un unico smartcard reader, sulla parte destra del ricevitore. Il telecomando è di dimensioni generose, in linea con il ricevitore, piacevole da impugnare e regala buone sensazione anche dopo un uso continuativo. Va segnalato il fatto che è in grado di pilotare sino a 3 apparati aggiuntivi oltre al ricevitore.

Partendo dall’alto troviamo un tasto TV/RAD, lo stand-by e il mute, quindi la fila con i tasti per la selezione dell’apparato che si vuole comandare, Giga, TV, DVD, Aux. Poi c’è la sezione dedicata ai tasti numerici che precede i classici tasti colorati tanto utili per la navigazione tra i menu di Enigma. Quasi perfettamente al centro troviamo la sezione formata dal tasto OK, dai tastini direzionali e da quattro tasti esterni, agli estremi di un ideale quadrato: Info, Menù Audio e Video.

Sotto questa sezione troviamo due tasti disposti in verticale relativi le funzioni Vol +/- e CH +/- tra i quali i tasti Exit e Guide. Sempre verso il basso troviamo 2 file contenenti i seguenti tasti: History, Option, Context, Subt, Aspect, Text per terminare con la sezione dedicata ai tasti multimediali quindi, in chiusura e prima del logo del produttore, i tasti F1, Playlist e Pip. Un ottimo telecomando ricco di funzioni e con le dimensioni e il peso ideali per non stancare l’utilizzatore, con un feedback tattile veramente piacevole.

Collegamenti possibili (foto: FL_314_BP_rear*.JPG)

Il retro del GigaBlue Trio UHD 4K è molto ordinato e le connessioni disponibili sono disposte in modo logico, anche grazie alle dimensioni del ricevitore: questo denota la chiarezza progettuale. Partendo dalla sinistra troviamo l’entrata del tuner satellitare in standard DVB-S2 seguita dall’ingresso del tuner DTT in standard DVB-T2, quindi più che pronto per il futuro del digitale terrestre in Italia.

GigaBlue Trio UHD 4k retro

 

Proseguendo troviamo una presa mini-jack relativa la connessione seriale RS232 per la quale il cavo non è fornito in dotazione come sarebbe lecito attendersi, una USB 3.0, una uscita per i segnali audio digitali S-PSIF e l’immancabile HDMI: proseguendo ancora troviamo una Ethernet ad alte prestazioni, 1GB di tranfer rate, una USB 2.0, un lettore per card SD, un tastino di reset del ricevitore per concludere con l’ingresso per l’alimentazione a 12V e relativo interruttore.

Completa la dotazione una USB 2.0, particolarmente comoda per le operazioni di upgrade dell’immagine, posta sul frontale nella sezione di decodifica e protetta dal classico sportellino a chiusura verticale: una buonissima dotazione che avrebbe potuta essere ottima con l’aggiunta del Wireless e del cavetto relativi la RS232, nonostante non ci siano utilizzi documentati di questa connessione.

CAS e finta Common Interface

L’apertura dello sportellino frontale lascia un attimo perplessi in quanto, nonostante ci siano le feritoie per due smart card e una Common Interface, le specifiche tecniche del ricevitore parlano di un solo lettore di card, segno che almeno il frontalino del GigaBlue Trio UHD 4K è mutuato da un altro modello.

Ci sarebbe piaciuto almeno un lettore aggiuntivo anche perché il costo di produzione non sarebbe cambiato di molto e l’utente avrebbe avuto a disposizione un’utile possibilità in più: l’assenza del modulo Common Interface demanda completamente la possibilità di utilizzo di card ufficiali ai famigerati emulatori che, come sappiamo, non sono propriamente legali.

GigaBlue Trio UHD 4K CAS

La sezione che comprende il card reader è completata da 7 tasti funzione, sempre coperti dallo sportellino e da una USB in standard 2.0 facilmente raggiungibile e comoda da utilizzare: i tasti presenti sono sostituivi del telecomando e sono il classico OK, circondato da quattro tasti direzionali, Menu ed Exit. La parte sinistra del frontale contiene il pulsante Power di color argento e un display a quattro caratteri abbastanza anonimo e dalle prestazioni scarne: avremmo preferito un display più in linea con il resto del ricevitore anche se è da capire come il prezzo di vendita particolarmente basso limiti le scelte.

Interno

La sensazione di trovarsi di fronte a un ricevitore assemblato sulla meccanica di un altro modello viene confermata quando si apre il GigaBlue Trio UHD 4K: lo spazio disponibile all’interno è parecchio e la piastra, decisamente piccola è disposta sul lato sinistro, collegata alla piccola board frontale con due cavetti segnali e due cavi di massa.

GigaBlue Trio UHD 4K board

Nulla di male a utilizzare un progetto meccanico esistente ma, considerato lo spazio avanzato, ci sarebbe piaciuto poter disporre della possibilità di installare un HDD interno. Sulla piccola board sono riconoscibili il processore con il suo dissipatore, di dimensioni ragionevoli, e i due tuner, in basso a sinistra, un DVB-S2 e un DVB-T2 mentre la parte dedicata all’unico lettore è in alto a sinistra e l’inserimento della card è leggermente problematico proprio perché la board è distante dal punto di inserimento della smartcard e bisogna fare molta forza.

Dopo le piccole critiche alle scelte progettuali ci pare opportuno segnalare come la piccola board sia potente e ottimamente assemblata, segno di un progetto preciso che forse avrebbe meritato una meccanica tutta sua.

Massima versatilità con Enigma 2

La caratteristica dei ricevitori Enigma che più piace agli appassionati è la possibilità di testare svariate immagini. Questa peculiarità agli inizi era più che altro un’esigenza, in quanto le release rilasciate dai gruppi di sviluppi, non numerosi come ora, sovente erano piene di errori e quindi i rilasci si susseguivano senza soluzione di continuità.

Oggi Enigma è un sistema stabile e quindi non è necessario procedere ad aggiornamenti continui: la gara si gioca su aspetti quali la velocità di esecuzione, l’impatto estetico, la disponibilità di contenuti aggiuntivi e anche il supporto fornito dai gruppi di sviluppo agli utenti in caso di problemi.

GigaBlue UHD 4K plugin
Menu plugin che riporta i contenuti aggiuntivi installati sul ricevitore e dal quale si può accedere al repository del gruppo di sviluppo dove sono disponibili ulteriori plugin rigorosamente ordinati per classe di appartenenza

Questo per dire che a parità di ricevitore è quasi sempre impossibile trovare l’immagine migliore in quanto le prestazioni sono simili e sono fattori puramente personali che sovente intervengono nella scelta. Facile capire come sia quindi necessario provare immagini diverse per individuare quale soddisfa meglio le singole esigenze. I ricevitori GigaBlue sono ottimamente supportati dai gruppi di sviluppo e per la prova abbiamo scelto una immagine OpenATV, mentre sul ricevitore era installata una TeamBlue che ci è parsa leggermente acerba e poco supportata online.

La procedura di installazione del firmware è leggermente diversa dal solito perché con questo ricevitore è possibile gestire il multiboot, ovvero più immagini residenti. In pochi passi, anche grazie alle procedure automatiche che aiutano nella fase di inizializzazione, il decoder è pronto all’utilizzo anche se, come ricordiamo sempre, serve tempo per poter usufruire a pieno delle personalizzazioni permesse dal ricevitore. Abbiamo scelto l’immagine OpenATV in quanto si integra perfettamente con il GigaBlue Trio UHD 4K e sfrutta al meglio la dotazione hardware, specialmente nel campo della ricerca canali dove il DVB-S2 è esaltato dalla gestione del multistream.

I menu di sistema sono costruiti in modo semplice e sono organizzati in modo logico e chiaro anche per un utente alle prime armi. Per i più esperti sono presenti i pannelli aggiuntivi, su tutti il famoso Blue-Panel, che unisce le funzioni e le parametrizzazioni più complesse. Ottimamente organizzato anche il repository del gruppo di sviluppo nel quale sono presenti, rigorosamente suddivisi per categoria di appartenenza, decine e decine di contenuti aggiuntivi che consentono di potenziare le possibilità offerte dal ricevitore specialmente nel campo multimediale, grazie a plug-in quali YouTube, MediaPortal e simili.

Un ricevitore per tutti

L’obiettivo dei ricevitori quali il GigaBlue Trio UHD 4K è quello di presentarsi al pubblico con una buona dotazione hardware che attiri gli utenti senza spaventare con esagerazioni tecnologiche i meno esperti, una dotazione che permetta di godere di tutte le possibilità messe a disposizione di provider oggigiorno e con un prezzo accessibile. Ci pare che il GigaBlue Trio UHD 4K questo obiettivo lo abbia raggiunto.

GigaBlue UHD 4K osd
Decisamente curata la OSD sul GigaBlue Trio: la parte inferiore riporta le informazioni relative il canale corrente mentre la parte centrale è occupata dall’ EPG della trasmissione in corso e quella successiva. Oramai immancabile la situazione meteo mentre la cosidetta secondbar, nella parte superiore, riporta informazioni sul transponder, potenza del segnale e dati di codifica

Il prodotto in test è veramente studiato sulle esigenze degli utilizzatori, come testimoniano i due tuner. Ma anche sul lato multimediale le scelte progettuali si rivelano vincenti in quanto la mancata possibilità di collegare un hard disk interno non è così sentita considerato che si può ovviare con la USB oppure, meglio ancora, con lo share in rete, reso particolarmente appetibile dalla potenza della Ethernet, capace di velocità di trasferimento dati sino a 1 GB.

Non riteniamo una mancanza troppo limitativa l’assenza di connettività Wi-Fi in quanto, ove non sia consentito affidarsi a rete cablate è comunque possibile munirsi di un dongle USB a basso costo per sopperire al problema. Interessante e utile la presenza di un lettore di unità SD tipicamente utilizzato, in ambiente Enigma, per la memorizzazione di picon e di tutti quei contenuti che solitamente si tengono in memoria influendo negativamente sulla velocità di esecuzione.

Naturalmente il ricevitore può dare il meglio anche nel campo multimediale, sia per la riproduzione di contenuti A/V sia per la gestione dei canali IPTV in streaming, grazie alla possibilità di utilizzare le liste canali in modo trasparente.

Durante il test del GigaBlue Trio UHD 4K abbiamo avuto modo di apprezzare un’app per lo streaming da smartphone, GB Player, che presenta caratteristiche veramente interessanti e che vanno oltre la semplice visione del canale permettendo interessanti e varie parametrizzazione del ricevitore.

app GB Player GigaBlue
GBPlayer è un’app disponibile per i maggiori sistemi operativi dei cellulari, Android e OS, veramente performante e ben fatta. Permette di utilizzare il proprio cellulare per lo streaming casalingo oppure come semplice telecomando. Usabile anche con alti ricevitori, GBPlayer è naturalmente ottimizzata per i ricevitori del brand GigaBlue

Trio UHD è davvero un prodotto interessante e se siamo stati molto critici con il produttore durante la prova è solo perché crediamo sarebbe bastato davvero poco perché il Trio potesse essere un top receiver a tutti gli effetti. Può contare su numerose immagini, quali l’immancabile OpenPli e le sue derivate e TeamBlue, che consigliamo vivamente di testare.

Il decoder GigaBlue Trio UHD 4K viene venduto da SatZone a 107,50 euro.

Dati tecnici dichiarati

Tuner DVB-S2X + DVBC/T2
Canali memorizzabili dipendente memoria
CPU  Quad Core 64bit 1.6GHz
Memoria 1GB RAM 8 GB Flash
Sistema operativo Enigma
Formati video sino a 3840 x 2160
Connessioni Video  HDMI  AV – RCA   minijack
Connessioni Audio HDMI  AV – RCA   minijack, SPDIF
Altre prese USB (1 x 3.0 + 2 X 2.0), Ethernet  1GB , SD Card Reader, RS232, minijack,     Display 4 caratteri x 7 Segmenti
Slot CAM CI 0
CAM integrata 1
Alimentazione Alimentatore esterno 12V 2A
Consumo Normale 15W / StandBy 9,3W / Deep StandBy 0,5W
Dimensioni (LxPxA) 28 x 17,5 x 5,5
Peso < 0.5kg
Colore Nero

1 COMMENTO

  1. curiosità, è possibile registrare le trasmissioni collegando un HD esterno tramite USB oppure collegando un NAS tramite porta di rete?

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