TV e SAT in ogni stanza? Basta una soluzione “mini”

È oggi una reale necessità quella di disporre di una presa TV e Sat in ogni camera. Ben lo sanno i progettisti e gli installatori professionisti, ai quali questa richiesta viene sempre più frequentemente fatta dai loro clienti.
Nei nuovi edifici, dove le pareti e gli impianti incassati sono ancora da costruire, le predisposizioni necessarie sono facili da realizzare: ben diversa è invece la situazione negli stabili in cui esiste già un impianto centralizzato TV. Fortunatamente non mancano i metodi praticabili e con essi i materiali necessari sul mercato.

Le soluzioni al vaglio
Per ottenere lo scopo possiamo sfruttare i segnali disponibili a una presa TV dell’impianto centralizzato, amplificandoli quando è il caso, e realizzare una piccola rete di distribuzione nell’appartamento estesa fino a ben 4 prese aggiuntive. Così facendo sarà possibile distribuire tutti i segnali TV terrestri e con modifiche appropriate miscelare anche i segnali satellitari provenienti da un’antenna individuale o da una derivazione Sat dell’impianto centralizzato esistente (come pure dalla stessa linea di discesa condominiale) nei modi descritti di seguito.

Sfruttiamo la presa TV esistente
I segnali televisivi che arrivano nell’appartamento attraverso l’unica presa disponibile, se l’impianto è realizzato a regola d’arte e fornisce segnali di buona qualità, possono essere sfruttati convenientemente per raggiungere prese aggiuntive da porre nelle altre stanze dell’appartamento.
Per fare ciò la cosa migliore sarebbe quella di rivolgersi a un tecnico professionista per un preventivo rilievo dei segnali e successiva scelta della soluzione migliore. Tuttavia, se non si hanno particolari problemi nella ricezione dei segnali già disponibili all’unica presa TV, senza manomettere l’impianto condominiale, si possono semplicemente aggiungere alcuni componenti adatti allo scopo.

Attenti alla cascata
Innanzitutto è opportuno indagare sul modo con cui la presa TV esistente è collegata all’impianto centralizzato, se in cascata o in derivazione.
Nel primo caso, la presa è collegata con due cavi, uno di arrivo e l’altro di partenza, e non si dovrà assolutamente scollegare nessuno dei due cavi per non danneggiare gli altri inquilini dello stabile, soprattutto quelli sottostanti ma per certi versi anche quelli dei piani superiori (figura 1consulta l’articolo in formato pdf).
Se, infatti, dovessimo scollegare la presa TV tutte le prese successive degli appartamenti sottostanti sarebbero private dei segnali televisivi, mentre quelle degli appartamenti soprastanti fornirebbero segnali degradati in qualità, in modo più o meno accentuato.
Succede questo perché scollegando la presa dalla linea di discesa, essa sarebbe interrotta per gli appartamenti sottostanti e “non terminata” per quelli soprastanti.
 La terminazione della linea è molto importante perché rappresenta un punto di equilibrio del sistema grazie al quale i segnali possono transitare dall’antenna verso più televisori: togliendo la terminazione si avrebbero fenomeni di disadattamento d’impedenza che danneggerebbero alcuni o, addirittura, tutti i canali distribuiti.
In questo caso, appurato che il sistema di distribuzione del condomino è realizzato con le prese in cascata si dovrà nuovamente rimontare la presa nel suo alloggiamento originale facendo attenzione a non schiacciare o piegare i cavi coassiali.
Se  invece l’impianto condominiale è realizzato con prese in derivazione saremo certi che la presa TV del nostro appartamento sarà raggiunta da un solo cavo coassiale. In questo caso potremo eliminare la presa collegando il cavo di arrivo direttamente al nuovo mini-impianto.

Quali segnali alle prese?
Prima di procedere con la modifica è opportuno valutare i segnali in arrivo. Ammesso che l’impianto sia a regola d’arte e che non ci sia un installatore professionista che possa compiere un rilievo, possiamo ipotizzare che i segnali forniti abbiano una qualità che rispetti la norma tecnica di riferimento, ovvero che siano compresi tra 45 e 74 dBµV. Negli impianti TV realizzati con coscienza il livello minimo di segnale fornito da una presa è sempre almeno 6 dB sopra quello minimo prescritto dalle norme per avere un margine di funzionamento del televisore quando il livello dei segnali in antenna si dovesse abbassare. Questo  margine di segnale permette di stare molto al di sopra della soglia (ovvero il valore minimo critico per un segnale digitale) e prevenire effetti mosaico e oscuramenti delle immagini nel caso i segnali di antenna dovessero variare.
Si può quindi affermare che il livello minimo di segnale disponibile ad una presa TV è di 45 + 6 = 51 dBµV. Tale valore è quello che prenderemo come riferimento per verificare la correttezza delle soluzioni proposte.

La rete nell’appartamento
Vi sono due modi per collegare le prese TV aggiuntive: in cascata e in modo radiale.
Nel primo caso ogni presa, esclusa l’ultima, introduce un’attenuazione di passaggio e un’attenuazione di prelievo. Se si può escludere la presa esistente (quando è raggiunta da un solo cavo) questa viene sostituita dalla prima presa del nuovo impianto.
Nel secondo caso l’attenuazione avviene in testa ed è fissa a 8 dB per quattro prese usando un apposito divisore di segnale che si può installare collegandolo alla presa TV esistente (nel caso l’impianto condominiale sia in cascata) oppure al cavo coassiale di arrivo dei segnali nel caso di impianto condominiale in derivazione.

Amplificazione necessaria
Ammesso che una presa fornisca un segnale minimo di 51 dBµV, dovendo realizzare un mini-impianto in grado di mantenere questo livello minimo a tutte le prese aggiunte, sarà inevitabile utilizzare un amplificatore per compensare le perdite introdotte dai componenti aggiunti. Vi sono casi in cui, invece, i segnali disponibili sono più elevati e raggiungono i 65/68 dBµV.  Con tali livelli possiamo realizzare l’impianto senza ricorrere ad amplificatori aggiuntivi.
Tra quelle proposte la soluzione migliore è di collegare tutte le prese aggiuntive a un divisore o splitter allo scopo di introdurre un’attenuazione fissa di 8 dB su ogni uscita, ossia per ogni presa, garantendo segnali equilibrati a tutte le prese. Se, invece, si adotta il sistema con prese in cascata saranno necessari alcuni calcoli e utilizzare materiali appropriati al fine di mantenere a tutte le prese aggiunte gli stessi livelli di segnale.

Cascata con i livelli minimi
Il primo sistema è collegare le prese aggiuntive in cascata scegliendo tra i materiali disponibili in commercio quelli più appropriati, come le prese TV derivate ad attenuazione differenziata e quelle che incorporano un divisore.
Con questi componenti possiamo realizzare una soluzione con ben 4 prese in cascata. Le prese da utilizzare non sono tutte uguali ma presentano un’attenuazione di prelievo differenziata che, partendo dalla presa principale può essere di 10, 8, 4, 0 dB. Ogni presa introduce poi un’attenuazione di passaggio che rispettivamente può essere di 2, 5, 2, 4, 0 dB.
Usando prese di questo genere collegate in cascata si ottiene ad ognuna di esse un livello di segnale minimo di 42, 40, 38,5, 37,5 dBµV: valori assolutamente non accettabili per un televisore o per un decoder DTT. E’ necessario quindi un amplificatore in testa con un guadagno di almeno 15 dB, portando così i livelli alle prese rispettivamente a 57, 55, 53,5, 52,5 dBµV.
Lo schema di questa soluzione è riportato nella figura 2 dove sono anche indicate le attenuazioni introdotte lungo il percorso impiegando un buon cavo coassiale che introduca un’attenuazione massima di 20 dB/100 metri alla massima frequenza TV di 790 MHz, quella più penalizzata dalla lunghezza del cavo. Si è inoltre stabilita una distanza che sia la più realistica possibile tra le diverse prese prendendo come riferimento un cavo lungo 5 metri dalla presa TV condominiale alla prima presa aggiunta e 10 metri tra le prese TV successive.

Cascata con livelli medi
Se la presa TV dell’impianto condominiale fornisce segnali più forti e oscillanti intorno a 68 dBµV possiamo ipotizzare che il sistema possa funzionare ugualmente anche senza l’amplificatore perché si avrebbero alle prese aggiunte gli stessi segnali. Se, poi, fosse possibile sostituire la presa TV esistente (solo se l’impianto condominiale è in derivazione) il lavoro sarebbe più pulito perché la prima presa del nuovo impianto prenderebbe il posto di quella esistente.

Radiale con livelli minimi
Vediamo ora cosa accade se il collegamento delle prese avviene in modo radiale (figura 3). Sarebbe necessario collegare in testa un divisore di segnale a quattro uscite che introduce una perdita di divisione pari a 8 dB. Se ad ogni uscita si presuppone di collegare un cavo lungo almeno 20 metri, per ogni presa si avrebbero altri 4 dB di perdita nei cavi che, sommati a quelli del divisore, diventano 12 dB. Questo significa che per riavere nuovamente un segnale minimo di 51 dBµV a tutte le prese aggiunte si deve necessariamente usare un amplificatore in testa con un guadagno di almeno 12 dB.

Radiale con livelli medi
Se la presa TV dell’impianto condominiale fornisce segnali con un livello minimo di 65 dBµV il sistema radiale funzionerebbe anche senza amplificatore perché le perdite introdotte sarebbero compensate dal maggior livello disponibile.
Rispetto al sistema in cascata è necessario quindi un segnale di partenza meno elevato (la differenza è di 3 dB) per ottenere lo stesso risultato, questo è uno dei motivi per cui si preferisce questo sistema.

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