Possiedo un decoder tivùsat e uno Sky HD collegati entrambi a una parabola con LNB a due uscite e altrettanti cavi. Vorrei passare a Sky Q ma, da quanto ho capito, servirà un LNB dCSS, cioè diverso da quello attuale. Questo nuovo LNB per Sky Q ha due uscite? Se sì, alla seconda posso continuare a collegare il cavo del decoder tivùsat?

Vittorio

Di norma, il nuovo LNB che il tecnico Sky installerà sulla sua parabola per adeguarla a Sky Q è dotato di una sola uscita dCSS. A questa uscita andrà collegato uno dei due cavi coassiali esistenti. E, una volta giunto nell’appartamento, direttamente al box Sky Q Platinum o Black.

Per poter continuare a utilizzare il suo decoder tivùsat (che chiameremo per comodità “tivùbox”) anche dopo il passaggio a Sky Q esistono diverse alternative. La più semplice ed economica è quella di “prelevare” dal cavo coassiale indirizzato al box Sky Q i segnali necessari al funzionamento del tivùbox ma solo se quest’ultimo supporta la tecnologia “SCR”. Per questa operazione, che potrà eseguire lei stesso o affidarla al tecnico Sky con un piccolo sovrapprezzo (indicativamente 20-30 euro), serve semplicemente un partitore di segnale con un ingresso e due uscite.

L’ingresso dovrà essere collegato al cavo satellitare proveniente dalla parabola (LNB dCSS) mentre le uscite saranno destinate allo Sky Q e al tivùbox. Lo Sky Q non dovrà essere riconfigurato rispetto al collegamento “standard” diretto mentre nel tivùbox bisognerà impostare la voce “SCR” nel tipo di LNB e scegliere una delle 4 frequenze (user band) a disposizione, ovvero 1210, 1420, 1680 oppure 2040 MHz. La tecnologia dCSS mette infatti a disposizione, nel caso di Sky, fino a 16 user band. Di queste 12 oppure 8 sono occupate dai box Sky Q mentre le rimanenti 4 o 8 sono libere e possono essere sfruttate per collegare allo stesso cavo altri decoder SCR come i tivùbox compatibili.

La seconda alternativa, più costosa ma “aperta” a future evoluzioni, è richiedere al tecnico Sky l’installazione di un LNB con due uscite dCSS al posto di quella singola, ovviamente con un sovrapprezzo rispetto al costo di adeguamento standard previsto dai listini Sky. In questo caso, potrà utilizzare entrambi i cavi coassiali attualmente esistenti (uno per Sky Q e l’altro per il tivùbox). Non sarà necessario collegare un partitore ma dovrà comunque riconfigurare il suo tivùbox. Questa soluzione, che consigliamo, le permetterà in futuro di collegare e sfruttare al meglio i decoder di prossima generazione come l’attuale Sky Q. Questi potranno registrare e vedere più canali in contemporanea, anche via smartphone, tablet e Pc.

Qualora, invece, il suo tivùbox non supporti la tecnologia SCR, dovrà chiedere al tecnico Sky di installarle un LNB dCSS con un’uscita supplementare “legacy”. In pratica, identica a quelle del suo attuale LNB a due uscite. Anche questa variazione dovrà essere pagata a parte ma, di contro, le risparmierebbe sia l’installazione del partitore sia la riconfigurazione del tivùbox.

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