Vedo, registro, rivedo Con grande comodità!

Giugno 2011
Solo qualche anno fa la disponibilità di un videoregistratore con 4 testine rotanti più una per la cancellazione era il sogno di ogni appassionato in quanto rappresentava lo stato dell’arte, il miglior concentrato di tecnologia che ci si potesse permettere. Il supporto di registrazione era la cassetta magnetica e il collegamento al televisore di casa spesso un vero e proprio calvario, a causa dell’incrocio di cavi Scart che si andava a creare. Pensare oggi a quelle situazioni strappa un sorriso ma fa riflettere su quanto la tecnologia applicata al mercato consumer sia avanzata negli ultimi tempi, specialmente negli aspetti che vengono definiti multimediali.  Oggigiorno non passa per la testa a nessuno l’acquisto di un videoregistratore, al massimo ci si munisce di un lettore di videocassette per non perdere la possibilità di visionare il materiale in nostro possesso, ma è molto più comodo spendere qualche euro in un centro specializzato e convertire le nostre vecchie registrazioni analogiche in digitale.

Naturale necessità
Forte è la predisposizione di tener traccia delle proprie azioni, anche ben prima dell’invenzione della macchina fotografica o della registrazione video: disegni, quadri, sculture sono tutti simboli che testimoniano il desiderio dell’uomo dall’antichità ai tempi moderni di “memorizzare” un evento per poterne godere anche quando questo è trascorso. E più i mezzi a disposizione per ottenere questo risultato aumentano, più ci si lascia attirare dalle nuove possibilità e gli esempi sono lampanti: se fino a dieci anni fa una famiglia media aveva un certo numero di fotografie dell’infanzia, del primo giorno di scuola del proprio figlio ora, a parità di condizioni, quel numero è perlomeno decuplicato, senza contare i video e i DVD. Tutto questo grazie alla tecnologia a basso costo che permette prestazioni che si credevano impossibili, o perlomeno relegate ad ambienti professionali: oggi una famiglia media possiede almeno una macchina fotografica e un videorecorder digitali, oltre ad un computer, a uno o più televisori e uno o più decoder DTT, e con questa dotazione tecnologica ed un po’ di fantasia si possono ottenere risultati entusiasmanti.
L’argomento sin qui esposto, relativo a foto e filmati personali è molto simile a quanto succede con i contenuti trasmessi dalla televisione, film, documentari, serie tv o qualunque altra trasmissione. Se una volta c’era la possibilità di registrare un solo evento alla volta, e doveva essere quello che si guardava, le cassette erano costose e poco sicure per durata nel tempo, ora la situazione è decisamente migliorata e ciò porta l’utente medio a registrare sempre più eventi anche se poi, magari, non ne usufruirà mai.

Hard disk interni, USB e NAS
Gli hard-disk, approfonditi nel riquadro a lato, sono gli apparecchi che più hanno influenzato le nuove tendenze in fatto di videoregistrazione: il calo di prezzi e l’aumento delle prestazioni e della capacità hanno reso possibile il loro utilizzo nell’ambito consumer anche al di fuori dell’informatica. Un hard-disk di medie dimensioni, e parliamo di 512 GB, costa poche decine di euro, è affidabile e facilmente installabile all’interno di qualunque decoder lo gestisca, garantendo ore di registrazione con una qualità pari all’originale, nulla a che vedere con le registrazioni analogiche, ottenute attraverso la Scart. Naturalmente non tutti i ricevitori gestiscono le stesse tipologie di hard-disk e sarà quindi necessario verificare il modello compatibile con il nostro apparato oppure, nel caso sia previsto, optare per un disco esterno, e-Sata o USB, pronti all’uso senza dover intervenire sul ricevitore. Questa è, infatti, un’altra innovazione tecnologica degli ultimi anni che ha permesso di utilizzare unità di memoria in standard USB, le classiche chiavette USB, come periferiche di archiviazione: a dire il vero non ci sentiamo di appoggiare questa scelta in quanto la capacità è nettamente inferiore a quella di un HD a un costo superiore. Per fortuna esiste la classica via di mezzo in grado di mettere tutti d’accordo, ossia il ricorso                                                                                                                                          a dischi esterni USB, di prestazioni pari a quelli interni, già formattati e di facile installazione: basta infatti inserire il cavo fornito in dotazione. Esiste infine la possibilità molto più professionale di collegare un hard-disk di rete (NAS), argomento sul quale ritorneremo più avanti.

Verifiche necessarie
Ma allora cosa dobbiamo verificare quando acquistiamo un ricevitore digitale per poterlo utilizzare come PVR? Per tagliare la testa al toro basterebbe scegliere un ricevitore PVR-Ready in cui potere inserire un hard-disk sia internamente sia esternamente. Se per ragioni di costo ciò non fosse possibile, consigliamo di preferire i PVR-Ready via USB, per la facilità dell’installazione e il costo delle unità magnetiche USB da collegare. Un disco esterno USB, inoltre, può essere facilmente spostato dal ricevitore al computer, sempre che la formattazione eseguita dal ricevitore sia compatibile con il sistema operativo del proprio PC. Se il nostro computer ad esempio è compatibile con Windows non “vedrà” i dati di un disco USB formattato per MAC o Linux. Quello che a prima vista potrebbe sembrare una grossa pecca dei ricevitori Enigma, in realtà non lo è affatto, in quanto questi ricevitori permettono l’accesso a una qualsiasi unità di memoria collegata, indifferentemente dallo standard, tramite un PC e il protocollo FTP.
Oltre alle verifiche sopra citate conviene poi verificare le capacità multimediali del ricevitore prescelto, cioè se è in grado di visualizzare fotografie e filmati anche non generati con il ricevitore stesso, qualità che permette di usufruire di un vero e proprio mediaplayer. Ai “super” appassionati del settore, quelli interessati a registrare un evento sull’hard-disk del ricevitore per poi passarlo sul proprio PC e quindi masterizzarlo su DVD, raccomandiamo di verificare il formato di registrazione del ricevitore. Il formato più utilizzato è il “transport stream” frutto del multiplexing di pacchetti chiamati PES (Packetized Elementary Stream) ottenuti dai flussi multimediali elementari detti ES (Elementary Streams), contenenti i dati audio e video compressi e altri dati quali sottotitoli o dati per servizi interattivi. AI fini pratici il formato .ts è visualizzabile su qualunque computer sul quale sia installato, per esempio, VLC Mediaplayer, programma freeware scaricabile su Internet: il formato .ts si presta bene anche a conversioni in altri formati dai quali ricavare un DVD (vedi riquadro). Nel caso in cui il ricevitore non registri in .ts allora è importante verificare che il produttore fornisca un’utility di conversione dal formato proprietario a un formato gestibile con software di terze parti, pena l’impossibilità di esportare le registrazioni.

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