Impianti dual feed: super estesi, totale trasparenza

Ottobre 2008. Fra tutte le tecniche di distribuzione dei segnali Tv via satellite, quella che raccoglie i maggiori consensi tra gli  installatori e gli utenti è la distribuzione a multiswitch.
La caratteristica che fa preferire questa alle altre tecniche di distribuzione è l’assoluta “trasparenza” dell’impianto nel trasferire agli utenti collegati i segnali ricevuti nella loro totalità senza compiere alcuna elaborazione o trasformazione.

Ciò si traduce nella possibilità di ricevere la totale offerta di uno o più satelliti utilizzando decoder di qualunque marca e modello, compresi quelli per la ricezione dei programmi SKY.
È più facile realizzare un impianto “trasparente” in piccoli condomini o comunque in edifici dove la rete di distribuzione è poco estesa dal momento che esistono in commercio prodotti ad hoc per queste applicazioni.

Troviamo infatti “centralini-multiswitch” per reti radiali e reti in cascata in grado di servire comodamente dalle 8 alle 50 prese di utente per ogni discesa di antenna. Se le prese da servire sono molte di più e disposte ai piani in grande numero si ha a che fare con una distribuzione “estesa” realizzata appositamente, combinando più sistemi.

I multiswitch radiali in commercio possono presentare al massimo 12/16 uscite, con i multiswitch in cascata l’attenuazione introdotta dai derivatori limita di fatto la lunghezza totale della linea e quindi il numero totale di utenti collegabili.

Vi sono tuttavia configurazioni nelle quali si possono utilizzare convenientemente i multiswitch per servire oltre le 100 prese: il trucco consiste nell’impiegare una tecnica mista, dove una linea di discesa passiva collega attraverso i derivatori di piano una cascata di multiswitch, disposta in orizzontale lungo il piano, ai quali sono collegate le prese di utente.

Derivazione estesa
Possiamo chiamarla così: derivazione estesa una tecnica di distribuzione mista dei canali satellitari in 1ª IF formata da una discesa d’antenna multicavo passiva e da linee multicavo derivate.
Grazie a questa combinazione si possono servire molte prese per ogni punto di derivazione, ad ogni piano, mantenendo un discreto equilibrio tra i livelli dei segnali.
Nella figura 1 è rappresentata una possibile applicazione dove vengono distribuiti tutti i canali trasmessi da due satelliti verso più di 100 prese Tv.

Come si può notare osservando lo schema vengono utilizzati 8 cavi di discesa interrotti ai piani da 8 derivatori passivi.
I derivatori presentano un’attenuazione di prelievo differenziata per compensare le perdite della linea.
I derivatori più in alto, e più vicini all’amplificatore di testa, introducono una maggiore attenuazione di quelli posti più in basso, più lontani dall’amplificatore di testa.
La derivazione viene fatta sui singoli cavi, generando linee derivate con 8 cavi.

Da queste derivazioni multicavo si hanno a disposizione, contemporaneamente, tutti i canali trasmessi da due satelliti suddivisi in otto gruppi, quattro per ogni satellite.
Questa peculiarità permette di estendere la derivazione collegando più multiswitch in cascata.
Da questi si diramano poi i cavi di utente destinati alla presa Tv alla quale viene collegato il ricevitore satellite.

Le derivazioni, nello schema, sono costituite da 3 multiswitch da 6 uscite. Si possono realizzare altre configurazioni dove la derivazione sia costituita da multiswitch derivatori a 4, 8 o più uscite oppure da più multiswitch.

Qualora le attenuazioni complessive delle linee derivate fossero eccessive, al punto da limitare la possibile estensione delle derivazioni, si può introdurre un amplificatore di linea tra due gruppi di multiswitch, il primo collegato direttamente ai derivatori di piano, il secondo collegato in cascata al primo ma dopo l’inserzione di un amplificatore di linea.
Così facendo si può estendere la linea derivata ad altre prese, inseribili nell’impianto in tempi successivi.

Una possibile evoluzione dello schema proposto è quella in cui vengono miscelati i segnali provenienti da un centralino Tv al fine di ottenere con la stessa rete anche la distribuzione dei canali terrestri.
La presenza di segnali terrestri e satellitari in 1ª IF  alle prese di utente impone l’uso di un demiscelatore, ossia un filtro fornito di un ingresso e due uscite. Le uscite del filtro vanno poi collegate rispettivamente al televisore e al ricevitore satellite.

In alternativa sarà necessario sostituire la presa Tv con un modello dotato di miscelatore incorporato e due connettori. Con queste prese potremo collegare il televisore e il ricevitore Sat attraverso i due connettori separati di tipo F per il Sat e di tipo IEC per il Tv.

Derivazione attiva
Si trovano in commercio derivatori attivi capaci di recuperare le perdite di derivazione per fare sì che ad ogni piano si possa utilizzare una linea di distribuzione di piano più lunga e con più prese di utente (figura 2).

Lo schema di distribuzione è perciò in derivazione ma senza perdite o comunque con perdite assai più contenute rispetto alla soluzione totalmente passiva, a vantaggio della possibile estensione della rete anche in fasi successive.

I derivatori attivi sono fatti esternamente come quelli passivi, dispongono di 9 ingressi passanti e 9 uscite derivate.
In sostanza rappresentano schematicamente una singola derivazione di linea, ovvero ad ogni piano generano una dorsale di distribuzione costituita da una cascata, orizzontale, di multiswitch a 9 cavi.

Le perdite d’inserzione o di passaggio tra un piano e l’altro non cambiano rispetto alla versione passiva, mentre quelle di derivazione passano da valori tipici quali 10, 15 o 20 dB dei derivatori passivi a 1 o 2 dB di quelli attivi.

Un “nuovo” impianto ad ogni piano
L’impiego di derivatori attivi  fa si che ad ogni piano siano disponibili segnali con un livello pari a quello che si otterrebbe in testa all’intero impianto collettivo. Infatti, i derivatori attivi, disponendo di amplificatori interni, possono garantire un livello massimo di uscita di oltre 100 dBµV.

Ciò significa ad esempio che si possono inserire all’uscita di piano fino a 50 metri di cavo coassiale standard (con diametro esterno da 6,7 mm e perdita di 30 dB su 100 metri) collegato a 8 mutliswitch attivi (con perdite di passaggio di 2 dB caduno e perdite di derivazione di circa 0 dB).

Possibilità evolutive
Un impianto centralizzato, realizzato con i criteri illustrati finora rappresenta la massima estensione della tecnica di distribuzione con multiswitch.
Si tratta di un sistema che può nascere nella sua essenza con una linea di discesa stabile e derivazioni o ramificazioni molto diverse da piano a piano e destinato a crescere nel tempo, con la semplice aggiunta all’occorrenza di nuove prese di utente e quindi di nuovi multiswitch.

Il nostro consiglio per i nuovi impianti o per le ristrutturazioni di quelli esistenti, è di partire con linee di distribuzione a 9 cavi per garantire la distribuzione di programmi Tv e di quelli Sat da due diversi satelliti, alla luce della nuova e consistente offerta di canali e servizi proposti ad esempio, da Eutelsat a 9 e 13 gradi Est.

Figura 1. Schema di una configurazione mista per la distribuzione in 1ª IF dei programmi Tv via satellite. Viene utilizzata una linea di discesa multicavo, completamente passiva. Dalla linea partono derivazioni multicavo che alimentano una cascata di multiswitch. Il vantaggio di una simile configurazione d’impianto è dato dalla possibilità di servire oltre 100 prese Tv. Utilizzando in testa un amplificatore mescolatore si può distribuire contemporaneamente la banda Tv terrestre.

Figura 2. Sono disponibili in commercio derivatori compatti multicavo già pronti per realizzare derivazioni a 8 cavi che evitano l’installazione ad ogni piano di singoli derivatori per ogni cavo. I derivatori compatti possono anche essere “attivi”, ossia possono recuperare le perdite di derivazione offrendo così la possibilità di ottenere ad ogni piano dell’edifico linee di distribuzione orizzontale più lunghe e con più prese di utente.

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